Uscirà questo giovedì 11 luglio, dopo cinque anni dalla sua ultima pellicola (e dai grandi rumor che lo volevano regista de Lo Hobbit) il nuovo film di Guillermo Del Toro: Pacific Rim.
Pacific Rim: la trama
Il mondo è ormai sull’orlo dell’apocalisse: da anni gli umani combattono contro gigantesche creature note con il nome di Kaiju. Per combatterli, si decide di costruire delle macchine da guerra, robot alti più di quaranti metri, che guidati da esseri umani, combatteranno con tutta la loro forza per fermare l’invasione dei Kaiju e nel momento del bisogno, fermare l’imminente apocalisse.
Cartoni animati giapponesi
Iniziamo con il dire che finalmente, dopo la discutibile trilogia dei Transformers diretta da Bay, abbiamo sullo schermo un buon film d’azione, dove macchine, in questo caso, dei robot giganteschi, riescono a colpire lo spettatore e sfondare lo schermo.
Il regista, Del Toro, già dalle prime interviste, si era sempre detto di aver dato una sua mitologia a tutto il film, sia per la parte dei robot che per la parte delle creature, dove però risulta più riuscita la prima parte: impossibile non perdersi nelle immagini di installazione dell’habitat centrale dei nostri protagonisti che guidarenno il robot, tutte le sue movenze e i suoi relativi combattimenti. Il rimando ai vecchi cartoni animati giapponesi dove i protagonisti erano questi grandi robot dai nomi importanti (UFO Robot, Mazinga, Daitarn per citarne alcuni) a difendere la Terra dalle diverse minacce in arrivo.
Su questo piano, Del Toro lavora tantissimo nel creare una sua rete di collegamenti tra l’uomo e la macchina, interessanti, funzionali al racconto.
La parte debole arriva dalle creature, che se sono tutte abbastanza originali, hanno contro una genesi e un background abbastanza obsoleto.
Tanta tanta azione
Il punto forte del film è sicuramente l’azione: curata, mai banale e che riesce a tenere fermi sulla poltrona a tifare nella vittoria delle macchine umanoidi.
Il film però, per il nome che porta dietro, quello di Del Toro, pecca in una sceneggiatura davvero povera, quando il regista, nelle sue esperienze precedenti ci aveva sempre deliziato con delle storie mai banali, controverse e molto fantasiose.
Purtroppo il film cade nel solito clichè (e anche odioso) della supremazia americana su tutto il mondo, il tutto condito da delle battute e delle scene prevedibili che corrono sui classici binari già stabiliti.
Diciamo che ci sarebbe piaciuto vedere una novità in quanto a trama. Sarebbe stato il film dell’anno, sia per esperienza visiva che per trama.
Insomma Pacific Rim è sicuramente un ottimo prodotto, celebrato alla grande in un comparto visivo molto d’impatto che riesce ad entrare facilmente nei cuori.
Ottima la colonna sonora. Forse il tema principale è troppo ripetuto in diverse salse, ma riesce a rendere bene l’anima del film.
Il film è stato riconvertito in 3D, e possiamo dire che è la miglior riconversione mai fatta da quando è stato introdotto questo sistema nel cinema d’oggi, tanto amato e tanto odiato.
Un film che ogni appassionato di robot, distruzione e azione, non può lasciarsi sfuggire.
No Responses