Dopo poco più di due anni tornano al cinema gli innovatori della fantascienza post-2000: i fratelli Lana e Andy Wachowski, dopo Cloud Atlas, decidono di scrivere da zero un’opera di fantascienza mainstream con protagonisti Mila Kunis e Channing Tatum: arriva anche nelle sale italiane da oggi, con un convincente 3D, Jupiter Il destino dell’Universo.
Jupiter Il destino dell’Universo
Jupiter Jones (Mila Kunis; Il grande e potente Oz, Third Person) è una figlia di immigrati russi e spera in un domani migliore mentre passa la vita a pulire le case dei ricchi americani finché, salvata da un mercenario mezzo uomo e mezzo lupo (Channing Tatum; 22 Jump Street, Foxcatcher), non scopre di essere la proprietaria del Pianeta Terra e conseguente oggetto del desiderio di una grande famiglia di nobili aliena.
Trailer del film:
Primo Trailer
Secondo Trailer
Nell’Universo dei Wachowski
In un’era di innovazione e progresso nei temi e nelle narrazioni sul grande schermo, in cui persino la Disney porta principesse di colore e uomini in pericolo salvati dalle principesse dentro le sue storie, i principali innovatori della fantascienza post-2000 decidono di raccontare una storia da loro inventata rimaneggiando logiche e regole di un cinema legato più facilmente agli anni settanta e ottanta, con principessa in pericolo e impavido cavaliere pronto a salvarla al seguito: Jupiter Il destino dell’Universo.
Mila Kunis e Channing Tatum indossano bene i panni dei due protagonisti, stando al gioco e alle regole in un universo che richiama a Star Wars e Star Trek, visivamente impeccabile, con coreografie per le scene action per cui personaggi come Michael Bay dovrebbe solo prendere esempio. I Wachowski sono sempre e comunque presenti, per quanto è visibile la presenza di una produzione più decisiva nel cut finale rispetto al precedente film, per cui ancora una volta il tema del consumo e della ‘fine’ della razza umana è raccontato, le macchine aliene di Matrix sostituite da alieni di ogni specie e dimensione.
Ed in tutto ciò c’è spazio anche al citazionismo, tra tutti la burocrazia grottesca di ‘Brazil’ che, come detto sopra, riporta a quel cinema di genere genuino anni ottanta, per cui troveremo anche il piacevole cammeo dello stesso regista Terry Gilliam.
Spazio agli attori
Oltre ad una Mila Kunis divertita nella parte e un Channing Tatum ottimo per le scene action, un po troppo ‘raffredato’ per i dialoghi con la compagna di viaggio, troviamo uno Sean Bean (Silent Hill) co-primario funzionale e un cattivo interpretato dall’appena nominato all’Oscar Eddie Redmayne (La teoria del tutto) che riesce ad affascinare ed incutere realmente il timore necessario ad elevarlo e farlo ricordare anche al di là della fine della proiezione.
Insomma, i Wachowski con Jupiter Il destino dell’Universo tornano in tutto il loro splendore senza voler aggiungere nulla di nuovo al loro cinema ma limando la grossa macchina da presa che sanno ormai usare molto bene e sempre con uno stile raffinato ed un ritmo impeccabile. Il 3D riesce ad essere funzionale e a creare la profondità di campo che agevola e non guasta quando i personaggi vagano in giro per lo spazio. Infine, le musiche di Gioacchino completano un’esperienza nel mondo dei registi che riesce a stupire proprio per il suo ritorno al classico senza perdere lo spirito d’immaginazione e innovazione dei contenuti e temi a loro cari.