Speciale Evento: John Turturro a Bari

Qualche giorno fa, in occasione dell’uscita del suo ultimo film Passione, di cui ho anche fatto una recensione, è venuto a Bari l’attore e regista John Turturro che ho avuto modo di ascoltare durante la conferenza stampa. Ecco cosa ha detto al pubblico che lo ascoltava interessato.

Perchè Napoli

La prima domanda che è venuta spontanea a quasi tutti i presenti è stata come mai un attore americano, seppur di origini italiane, sia rimasto così affascinato da Napoli e dalla musica napoletana da farne un film. In questo video la risposta:

Turturro ha poi continuato parlando delle influenze del passato sulle storie che oggi vengono raccontate al cinema:

Nessuno è completamente originale, ognuno di noi è influenzato dalle esperienze passate. I film cambiano ma sono sempre vivi: molti dei film che preferisco, per esempio, sono stati girati prima che nascessi. E’ importante che i film più vecchi forniscano delle informazioni al nuovo cinema: niente è del tutto nuovo, l’umanità non è cambiata, anche gli antichi greci raccontavano delle storie, su cui noi abbiamo costruito nuove storie. L’importante è prendere queste storie e raccontarle in maniera diverso in modo da adattarle alla nostra realtà.

La musica

Poi il discorso è passato alla musica, grande protagonista del film. Sono tutti riarrangiamenti di classici napoletani eccetto per le canzoni di Raiz e Pino Daniele. In questo video Turturro descrive le scelte che, per motivi anche economici, ha dovuto fare e l’importanza dell’arrangiamento che rende la musica sempre nuova e viva

Scegliere i musicisti non dev’essere stato facile considerato che, nonostante tra i cantanti ci siano grandi nomi è anche vero che ci sono anche grandi esclusi della musica napoletana. Alla domanda su quale fosse stato il criterio di scelta dei musicisti, Turturro ha risposto:

Era importante che la maggior parte dei cantanti fossero anche dei narratori, degli artisti che riuscissero a trasmettere qualcosa. Io ero fan di Peppe Barra e del suo gruppo Nuova Compagnia di Canto Popolare, così come di Spakka-Neapolis 55, la nuova versione del gruppo ma conoscevo anche Massimo Ranieri. Molti altri li ho scoperti solo ascoltandoli e poi li ho incontrati di persona: per esempio non conoscevo Raiz e poco gli Avion Travel, James Senese, Fausto Cigliano o Pietra Montecorvino.

L'attore e regista John Turturro

L’attore e regista John Turturro

Ci sono anche cantanti stranieri: M’Barka Ben Taleb, per esempio, è tunisina ma abita a Napoli da 22 anni: mi è sembrata quindi interessante questa fusione della cultura nordafricana con quella napoletana. Misia è portoghese ma aveva già lavorato con Peppe Servillo. Per ognuno c’è stato un diverso processo di scoperta.

Gigi D’alessio non c’è nel film: l’ho anche incontrato. Ho ascoltato musica napoletana neomelodica ma non sono riuscito a trovare una canzone giusta per il film. Ho pensato che Raiz fosse più adatto. Sono anche fan di Mario Merola ed è un peccato per me non essere riuscito ad inserirlo ma non era giusto per il film anche se è nell’aria. Purtroppo i film hanno dei vincoli (economici e di tempo).

L’immagine di Napoli e dei napoletani

In Passione Turturro ci ha regalato una Napoli senza pistole e camorra. E’ una grande emozione vedere questo percorso della musica napoletana, vedere questi personaggi tutti insieme con un occhio carico di erotismo. Il titolo è perfetto per il genere di sceneggiata che pervade tutto il film. Nel video che segue Turturro parla dello spirito dei Napoletani

Turturro ha già portato la cultura napoletana negli USA grazie al teatro

Abbiamo già portato Questi Fantasmi (di De Filippo n.d.r) a New York e ha avuto molto successo ma bisogna lavorare molto sulla traduzione. Čechov, Moliere, Pirandello sonogià stati tradotti. Dipende tutto dal modo in cui si traduce. Certo perdi qualche aspetto ma se un’opera è scritta bene ed ha un carattere di universalità può funzionare dappertutto. Per la musica è diverso, puoi ascoltarla anche senza conoscere la lingua, anche se poi le parole sono bellissime. Spesso ascolto una canzone e solo dopo ne scopro il significato. Farò di tutto perchè questo film esca in Nord America. E’ importante ricollegare la musica e il cinema italiano a questa grande fetta latina che popola gli Stati Uniti.

La fotografia

Il film oltre ad essere un omaggio alla musica è anche un omaggio alla fotografia grazie a Marco Pontecorvo

Devo riconoscere che senza Marco, che è anche regista, non avrei mai potuto realizzare questo film. La fotografia rappresenta gran parte del film: Marco ed io non abbiamo avuto neanche molto tempo da dedicarci quindi abbiamo dovuto improvvisare…alla napoletana! Con Marco avevo già avuto modo di lavorare ne La tregua e in altri cortometraggi ed è una persona che stimo molto.

John Turturro e Silvio Maselli, direttore dell'Apulia Film Commission

John Turturro e Silvio Maselli, direttore dell’Apulia Film Commission

Il ricordo del Sud Italia

Infine in questo video Turturro racconta il ricordo che si porterà di Napoli ed in generale del Sud Italia

Concludo con un sogno nel cassetto che Turturro ci ha svelato e con il suo saluto ai lettori di cinemio

Mi piacerebbe trovare la giusta storia da girare qui in Puglia, che risuoni nella mia anima, ma devo ancora scoprirla. Più impari di un posto, più conosci quello che non sai.

Il saluto di John Turturro

Il saluto di John Turturro

2 Comments

  1. Antonella Molinaro

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