Divertente e ironico, Humandroid di Neill Blomkamp vi farà dubitare di cosa significhi essere ”umani”. Dal 9 Aprile al cinema.
Humandroid
di Sara Sonia Acquaviva @Percorsi Up Arte
Johannesburg, in un futuro molto prossimo ambientato soltanto a pochi anni di distanza dalla nostra attualità, il mondo sembra finalmente aver risolto il problema della criminalità mantenendo l’ordine sotto il controllo di droidi della polizia autonomi, chiamati Scouts. Dopo una prima, breve prova degli Scouts, il governo decide di rimpiazzare tutti i poliziotti umani acquistando nuovi robot; la notizia viene accolta bene dalla società che li produce e dalla sua ambiziosa direttrice (Sigourney Weaver), ma non altrettanto bene da Vincent (Hugh Jackman), scienziato contorto, di stampo militare, aggressivo, insicuro e brillante, convinto che il mondo abbia bisogno della potente arma da lui creata, il Moose, un robot gigantesco e distruttivo comandato da lui stesso con un casco neurale.
Da parte sua, Deon (Dev Patel) giovane ingegnere impegnato nello sviluppo dell’intelligenza artificiale e creatore degli Scout, spera soltanto che questo successo gli dia la possibilità di sperimentare una sua nuova ricerca su alcuni robot rottamati. Vistosi rifiutare il permesso dalla direttrice della Tetravaal, decide di rubare dal magazzino un androide destinato alla rottamazione e di sperimentare il file di intelligenza artificiale da lui creato, che non sia solo in grado di trasformare una macchina in un essere senziente ma che possa anche renderla sensibile ai cambiamenti e ai sentimenti.
Mentre sta cercando di attuare il suo piano viene però rapito da Yo-Landi, Ninja e America, tre scalcinati criminali in debito col feroce Hippo, che avevano deciso di rapirlo per spegnere tutti i robot poliziotti ma si ritrovano a fare da genitori ad un androide ancora bambino che Ninja decide di sfruttare per compiere le sue rapine.
Film di fantascienza…ma con un cuore
Dopo District9 ed Elysium, Neill Blomkamp torna al cinema con un nuovo film di fantascienza: Humandroid. Il regista che ci ha abituato ad una fantascienza fatta di azione, ritmo e coscienza sociale tenta di nuovo l’impresa affrontando questa volta un mondo protetto da androidi poliziotti, autonomi nel combattere il crimine, ma assolutamente incapaci di pensare, almeno fino a quando il loro ideatore, genio dall’umana ambizione di andare oltre la sterile creazione, decide di dare ad almeno uno di loro una coscienza, fornendolo di un cip che lo renda in grado di provare sentimenti e prendere decisioni autonome date dall’esperienza e guidate dalle emozioni.
Tanti gli spunti di riflessione dati nel film che portano a chiedersi cosa sia una coscienza e quale sia il limite oltre il quale noi umani non dovremmo spingerci, o le motivazioni che ci spingono invece … oltre. Nonostante questo, e nonostante il film si riveli una piacevole commedia fantascientifica, chi conosce le precedenti opere del regista resterà forse deluso nel riscontrare poche nuove idee e molti richiami e similitudini ai precedenti film.
Humandroid verrà sicuramente apprezzato però da un pubblico più eterogeneo e meno affezionato ad una produzione prettamente fantascientifica, in particolare per la tenerezza che suscita Chappie, questo indifeso robot bambino che si rivelerà più umano degli umani stessi che lo circondano anche dopo essere stato tradito, infatti sceglierà di diventare buono proprio come un moderno Pinocchio… di titanio.
Interessanti alcune scelte di produzione e il lavoro svolto dagli attori e dai tecnici, a partire dalla presenza di un attore vero in scena che vestisse i panni di Chappie. In molti film che prevedono la presenza di personaggi creati in computergrafica, infatti, i registi scelgono di girare le scene solo con attori reali che devono recitare verso un punto fisso, in Humandroid invece, il ruolo principale di Chappie è affidato all’attore in carne ed ossa Sharlto Copley, che ha recitato veramente davanti la macchina da presa insieme agli altri personaggi del film.
Questo ha permesso al robot di avere una dimensione reale e ha aiutato gli altri attori a dare un’interpretazione più autentica. Inoltre, anche i tecnici dello studio di effetti visivi Image Engine, affiancati da Blomkamp, hanno potuto lavorare più accuratamente sui dettagli del robot in postproduzione, ricostruendolo digitalmente sull’interpretazione di Copley e adattando i movimenti dell’androide a quelli dell’attore.
Un’altra sorpresa per Humandroid è il debutto sul set del loro primo vero film, del duo composto da Ninja e Yo-Landi Visser, cuore e voce della band musicale sudafricana Die Antwoord che portano un vistoso ed originale stile selvaggio e punk alla scena. Vestendo gli abiti utilizzati spesso nei loro videoclip e colorando pareti ed armi a loro piacimento con il benestare del regista che ha incoraggiato le star a dare tutto di loro stessi alla parte, nel film interpretano due ex musicisti costretti a diventare criminali per sopravvivenza.
Dopo aver rapito Deon, per costringerlo a spegnere tutti gli androidi poliziotti, si accorgono però di avere tra le mani molto di pù di un semplice telecomando: un robot vero, da poter plagiare per il grande furto che stanno preparando. Mentre Ninja decide di far diventare Chappie un vero gangster, Yo-Landi scopre il suo lato materno e cerca di proteggerlo. I due cantanti che mantengono i loro nomi d’arte anche come personaggi, dichiarano che lavorare con Neill Blomkamp è stato per loro come aver realizzato un sogno, essendo grandi fan del regista soprattutto per il film District9.
Nel ruolo di Michelle Bradley, direttrice della compagnia Tetra Vaal, troviamo Sigourney Weaver, ricordata come Ripley, la protagonista di Alien, che lavora per la prima volta e con successo sotto la direzione di Blomkamp. E forse, scegliendo l’attrice il regista vuole strizzare l’occhio al pubblico ricordandogli che il prossimo film in preparazione è proprio il sequel di Alien.. e allora andate al cinema a godervi e divertirvi con la leggerezza di Humandroid in attesa che Blomkamp ci sveli altre, ben più emozionanti, dimensioni fantascientifiche…