ghostbusters legacy

Ghostbusters – Legacy, un tuffo nel passato

Il sequel dei primi due capitoli di Ghostbuster del 1984 e 1989 approda al cinema dal 18 novembre! Ghostbusters – Legacy (il titolo originale è Ghostbuster: Afterlife), per farci fare un salto indietro nel tempo!

Ghostbusters

Ghostbusters – Legacy

Egon Spengler, passa a miglior vita in una fattoria nella periferia di Summerville. La figlia, madre single al verde, si trasferisce nella casa del non compianto padre con i suoi figli Trevor e Phoebe. A casa di Egon trovano strani oggetti tra cui la famosa ecto1, indimenticabile macchina di emergenza degli acchiappafantasmi e qualche trappola.

Phoebe, la copia femminile di Egon in tutto, rimane affascinata dalle invenzioni del nonno e cerca di dare un senso ai comportamenti del defunto. A Summerville, però, strani terremoti ed eventi precedono il ritorno di una apocalisse ectoplasmatica….

Acchiappafantasmi per sempre

Questo film è un vero e proprio elogio funebre a Egon Spengler e al suo interprete Harold Ramis. La nostalgia è la vera protagonista di questo film. Ghostbusters si rimane per sempre e ci saranno omaggi continui ai primi due film.

E’ il sequel diretto dei primi due, non tiene conto di quello del 2016 tutto al femminile e con Chris Hemsworth. Il titolo è stato cambiato in Italia da Ghostbuster: Afterlife a Ghostbusters – Legacy , per far capire il legame con i primi due, infatti legacy vuol dire eredità.

Il film splende di luce riflessa. Di fondo, hanno ripescato tutti gli elementi dei primi due e non c’è un barlume di novità. Hanno richiamato anche i vecchi acchiappafantasmi per questo film. Anche la colonna sonora sembra riciclata.

La trama è lineare e non splende alcun attore, forse quello che risalta più di tutti è Paul Rodd che interpreta Mr Grooberson. Di fondo potevano sprecarsi un po’ di più con gli effetti speciali. Il finale molto prevedibile farà piangere qualcuno.

Il film è consigliato per quel pubblico che ha vissuto gli anni di Ghostbuster, i nostalgici o per i teenager che vogliono dare un senso ad un simbolo che ogni tanto spunta sulla maglia di qualche sconosciuto. Consigliato soprattutto alle famiglie, con genitori degli anni 80.

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