“Banat – il viaggio” (2016) di Adriano Valerio. Un film neorealista sulla condizione dei giovani e il loro futuro.

Banat – il viaggio è il film d’esordio del regista Adriano Valerio, che ha avuto la fortuna di esordire nell’ambito della 72ma Mostra del Cinema di Venezia, e successivamente è stato selezionato in svariati festival sia in Italia che all’estero (Kolkata, Tirana, Sanpietroburgo e Palm Springs solo per citarne alcuni), fino ad approdare al Bif&st di Bari, proiettato in contemporanea anche in streaming su My Movies Live, in collaborazione con La Repubblica. Il film è candidato ai David di Donatello 2016 come miglior film esordiente.

Banat - il viaggio

Banat – Il viaggio

Banat – Il viaggio

Il regista ha ricevuto la menzione speciale Miglior Cortometraggio 2013 al Festival di Cannes, il David di Donatello come miglior cortometraggio 2014, e un Premio Speciale Nastro d’Argento 2014 per “34° 4 S”, che parla di due giovani innamorati che si dividono per seguire scelte di vita per il loro futuro. Il film riprende un po’ questo argomento del distacco tra i due protagonisti Ivo (Edoardo Gabriellini) e Clara (Elena Radonicich) che si incontrano a Bari, durante il trasloco di lui in Romania per lavoro. E’ da questo incontro fortuito, in una notte intera passata a conoscersi,  nascerà dapprima un amicizia, che si trasformerà in una relazione amorosa.

Banat

Edoardo Gabriellini Adriano Valerio e Elena Radonicich al BIF&ST

Banat – il viaggio è un viaggio al contrario, in cui due italiani emigrano in Romania, terra di nomadi e migranti, davvero molto differente per cultura e per tradizioni. Come il regista ha raccontato, è tratta dalla storia di un suo amico che si trasferì in quei luoghi per coltivare mele. I sopralluoghi per le location sono durati molte settimane, tra Romania, Bulgaria e Macedonia. I due protagonisti sono un po’ il simbolo di una generazione che dopo la laurea non ha alcuna sicurezza sul proprio futuro lavorativo, e che si ritrovano a fuggire dall’Italia, totalmente spaesati ed inermi.

Banat

Edoardo Gabriellini e Elena Radonicich in una scena di Banat

L’appartamento in cui si incontrano è gia un luogo di passaggio, un vano vuoto pieno di scatoloni, dove non ci sono mobili, è una metafora dei loro sentimenti, come la fuga del cane, di proprietà della signora Nitti, interpretata da Piera Degli Esposti.

L’occhio si perde in queste lande fredde, desolate ed inospitali, che non danno l’idea di fertilità. Elena Radoninich durante le riprese aspettava un bambino, e questo non ha fatto slittare le riprese del film, ma anzi ha modificato la sceneggiatura.

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Elena Radoninich in una scena di Banat

Tutti gli attori sono molto bravi, la recitazione risulta molto vera. La fotografia anche fa la sua parte, soprattutto riesce a raccontare delle storie solo attraverso i volti.

Il film è uscito nelle sale giovedì 07 aprile  distribuito da Movimento FIlm.

Elena Radonicich

Elena Radonicich al BIF&ST

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