Come ti divento bella! poster

Come ti divento bella!, la divertente commedia con Amy Schumer e Michelle Williams

Dal 22 agosto al cinema Come ti divento bella!, esordio alla regia della collaudata coppia di sceneggiatori Abby KohnMarc Silverstein, autori, tra gli altri, di film come Mai stata baciata, Single ma non troppo, Appuntamento con l’amore, nonché di quello con la frase più utile di tutti i tempi, da ripetersi a mantra prima di angustiare con le proprie vicissitudini sentimentali gli amici: La verità è che non gli piaci abbastanza.

Protagonista della loro nuova fatica, la spumeggiante Amy Schumer, scoperta in un reality contest americano negli anni 2000 e da allora inarrestabile. Al suo fianco, una Michelle Williams alle prese per la prima volta con un ruolo comico, che ne rivela un talento umoristico insospettato e insospettabile. Ciliegine sulla torta, i cameo di Lauren Hutton, che interpreta la nonna della Williams, e di Naomi Campbell, nella parte del direttore finanziario dell’industria cosmetica.

Come ti divento bella! poster

Come ti divento bella! – locandina

Come ti divento bella!

Renee Bennett (Amy Schumer) è la classica esponente della categoria “una-come-noi”: carina nella media, coi chili di troppo della media, con le insicurezze madornali uguali – o maggiori – alla media.

Per lei tutto o quasi dipende dal suo aspetto fisico: la sua vita non va come dovrebbe a causa del suo non essere al top del top. Come le ragazze che ammiccano dalle riviste. Come la sua favolosa super-magra iper-alta compagna di corso in palestra, Mallory (Emily Ratajkowski). Come l’algida inarrivabile colmo-dello-chic sua datrice di lavoro, Avery LeClaire (Michelle Williams), capo della compagnia di cosmetici di famiglia.

In cuor suo, Renee è convinta che se anche lei avesse avuto la fortuna di un differente corredo genetico, di un’apparenza più simile a quella dei suoi – alti – ideali, tutto sarebbe stato diverso, e migliore. Oltre a sospirare sul suo destino ingrato, la nostra bionda protagonista si dà da fare per avvicinarsi, come può, ai suoi esigentissimi standard, dannandosi ad esempio in palestra per riconquistare il peso forma. In una di queste faticose sedute, lasciandosi un po’ prendere dalla foga del momento, esagera e cade rovinosamente sbattendo la testa. E tutto cambia.

In seguito alla botta, Renee si vede completamente diversa: finalmente bella, magra, senza un difetto, come le top model che tanto ammirava. E inizia a comportarsi come una di loro: sicura di sé, con la falcata vincente, col fare spavaldo di chi sa di piacere e di piacersi. E tanto.

Non più intimidita, si presenta per il posto di receptionist alla LeClaire (per cui precedentemente lavorava nel buio di uno scantinato, occupandosi del loro sito web) e, grazie al suo entusiasmo, alla sua sfacciataggine e al suo rappresentare un pensiero differente, convince Avery ad assumerla. In una lavanderia, ritirando gli abiti, confonde la gentilezza di un altro cliente, Ethan (Rory Scovel), per un tentativo di corteggiarla e, quando lui impacciato tenta di spiegarsi, scambia le sue giustificazioni per timidezza, invitandolo lei al posto suo a uscire in modo da facilitargli il compito. Una volta all’appuntamento, si ritrovano in un bar dove è in corso una gara di bikini e lei decide di parteciparvi. Pur se fuori forma, riesce – con somma sorpresa del suo partner – a ottenere il favore del pubblico grazie al fare convinto e alla totale assenza di dubbi nei confronti della propria avvenenza. Non vincerà, ma non importa: come lei stessa dirà ad un sempre più affascinato Ethan, lei è consapevole della sua bellezza, non ha bisogno che venga avvalorata dall’esterno.

La nuova Renee, che si sente aitante, diventa rapidamente davvero un’altra: di successo, con un lavoro che ama, con un compagno che la adora, con nuove amicizie che la introducono nelle feste esclusive e più “in” del momento. Unico lato negativo: le sue amiche di “prima”, che non la riconoscono. E non perché sia cambiata fisicamente, perché non lo è di una virgola, ma per come sia cambiato il suo modo di comportarsi, estremamente più frivolo, insensibile, egoista. In pratica, tutto ciò che si potrebbe criticare – e che in precedenza criticavano – delle bellocce piene di sé cui la natura ha regalato un aspetto formidabile ma zero sensibilità e men che meno profondità o attenzione verso gli altri. Per ristabilire l’equilibrio bisognerà ritornare punto a capo, e lo farà un altro, ben assestato, colpo alla testa.

Una commedia divertente che può far riflettere

Nell’epoca del body shaming, la verve comica di Amy Schumer, che non esita a mostrare i suoi rotolini di ciccia e riderci sopra, colpisce nel segno e insieme sconcerta. L’autoironia al femminile su questo genere di tematiche è piuttosto rara, in particolare quando proviene da una donna giovane, carina e, per giunta, bionda! A parte gli scherzi, la fisicità di Amy è quella di una Barbie “riveduta e corretta”, stile quelle apparse qualche anno fa sul mercato col nome di “Curvy Barbie”: vederla avanzare spavalda come una tigre (o top model che dir si voglia) che solca le passerelle, vederla flirtare dando per scontato che gli astanti pendano dalle sue labbra, vederle ballonzolare lascivamente il ventre non propriamente piatto mentre scimmiotta pose sexy o si scatena in danze mozzafiato mette quasi a disagio in un primo momento. Ci si sente come imbarazzati per lei. Ci si identifica, forse.

Come ti divento bella! Amy Schumer

Come ti divento bella! – Amy Schumer

Si ha, in pratica, come spettatori, la stessa identica reazione che ha Ethan quando la osserva dimenarsi sulla pista del concorso di bikini: dapprima viene da girar la testa dall’altra parte, fingere di non conoscerla, poi gradualmente la sua convinzione, la sua energia, la sua sicurezza conquistano, e si inizia a subirne il fascino, fino ad arrivare a vederla trasformata, trasfigurata. Bella – pur con i suoi difetti le sue imperfezioni le sue atipicità. Estremamente bella ed estremamente viva. O magari bella proprio per questo, perché estremamente viva.

La vera magia del film, e insieme il suo messaggio più prorompente, sta tutto nel titolo originale, I feel pretty, purtroppo mal reso e banalizzato nella versione italiana (“Come ti divento bella!”). La vera magia è nel “sentirsi” bella. Perché basta questo a cambiare la percezione che hanno gli altri di noi, e che abbiamo noi di noi stessi. Renee pensa che sia bastato rivedere il film Big (avete presente? Quello in cui Tom Hanks desidera di diventare grande la sera al luna park e il giorno dopo si sveglia che è effettivamente un adulto) e aver preso una botta in testa perché il suo desiderio di essere “bella” (con la B maiuscola e tutti gli attributi) si avveri finalmente. Ne è talmente convinta da credere di doversi ripresentare ai suoi amici, che dal suo punto di vista non potrebbero altrimenti riconoscerla e che la guardano increduli non perché sia diversa, ma solo perché è più strana del solito. Ma la realtà è che l’unica vera magia che si è realizzata è che lei ha cambiato il suo modo di vedersi, e – come per incanto – di conseguenza l’hanno fatto gli altri.

Come ti dievnto bella! - Renee

Come ti divento bella ! – Renee dopo la botta in testa

Come ti divento bella!, nonostante l’importanza del messaggio che trasmette, non cade nella trappola del didascalico, mantenendo vari spunti di franca ilarità – anche se discontinui. Dopo un esordio brillante, forse la sottotrama della famiglia di Avery, con le loro rivalità interne, la nonna, la sorella, il fratello, la troppa carne al fuoco confonde un po’ le idee, e fa perdere di smalto al tutto.

Brillante anche se, appunto, leggermente a se stante, la performance di Michelle Williams, che disegna un personaggio sopra le righe, anch’esso, in differente misura, costretto a fare i conti con le “dotazioni” di natura. La sua Avery, infatti, benedetta nel fisico e nei lineamenti, si è ritrovata con una voce dal suono così “fesso” da farla apparire molto meno intelligente di quel che è. Un altro lato della medaglia, la bella che fatica a dimostrare di avere cervello, reso caricaturale dalla recitazione volutamente virata verso il ridicolo della Williams.

Come ti divento bella! Michelle WIlliams

Come ti divento bella! – Michelle Williams

Bilancio finale di Come ti divento bella!

Molti i momenti divertenti, una protagonista che è in sé e per sé una forza della natura, la sorpresa del lato comico della Williams e un messaggio che non solo le/gli adolescenti dovrebbero imparare a memoria: un bilancio tutto sommato positivo, quindi. Peccato solo che non si siano sfrondate alcune lungaggini e non si sia riuscito a evitare un certo sentimental-buonismo finale, che banalizza un po’ gli spunti interessanti riconducendo il tutto all’ennesima commediola rosa. Che però è propriamente il genere di Abby Kohn e Marc Silverstein, quindi di base ce lo si poteva aspettare.

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