Quale film abbiamo deciso di rispolverare per te che sei un vero appassionato di cinema d’autore.
Butta un’occhio alla recensione qui sotto, vedrai quale proiezione cinematografica abbiamo scelto per la rubrica dei film da riscoprire.
La recensione del film “Blue Valentine”
“Io non morirò. E’ una cosa stupida, non lo farò mai. Tu hai intenzione di morire?”.
E’ in queste parole che si racchiudono lo spirito e la forza del protagonista maschile del film, opera prima del giovane Derek Cianfrance.
La trama di questo film
Michigan, giorni nostri.
A seguito della morte di Megan, il cane di famiglia, Dean decide di lasciare la piccola Frankie dal nonno per la notte.
Questa sarà per lui l’occasione di passare un momento speciale e fuori dall’ordinario insieme a Cindy, amatissima e lontanissima moglie, nel tentativo di ritrovarsi.
Ma la notte trascorre tra le battute sarcastiche della donna che ormai ricorre a squallide provocazioni perdichiarare non con troppo coraggio, la fine del matrimonio.
Questo film è stato presentato al Festival di Cannes del 2010
Presentato al Festival di Cannes 2010 nella sezione “Un certain regard”, “Blue Valentine” racconta in maniera del tutto disincantata e originale del cambiamento di un uomo, della fine di un amore, della forza di una donna.
E lo fa osservando dal di fuori, senza prendere le parti di nessuno.
La narrazione oscilla tra un presente tormentato e scandito dal silenzio dell’incomunicabilità e i momenti del passato in cui nasceva l’amore e la consapevolezza di volere tutto quanto non si era mai desiderato prima.
In entrambi i tempi narrativi la macchina da presa rimane concentrata sui due protagonisti, li osserva e li pone al centro della scena.
Sta loro addosso senza mai sovrastarli, senza mai invadere il campo espressivo che viene totalmente lasciato libero.
Non ci sono interpretazioni in questo film, non c’è romanzo, Cianfrance sceglie, indovinando, inquadrature in soggettiva per la maggior parte del lavoro catturando esaustivamente ogni vibrazione emotiva, ogni moto interiore della coppia.
Nelle scene girate in auto, la macchina inquadra solo la nuca di lei rendendo percettibile l’aria sputata fuori dai suoi sospiri, che le muovono i capelli mal pettinati e le gonfiano i pensieri di rassegnata e sfinente angoscia.
Lo spettatore non vede niente che i due non vedono, resta in silenzio con loro, pensa con loro, piange come lo fanno loro.
La resa dei questo ottimo film
La resa del film, ben curato nei particolari stilistici deve tanto alla diversità delle tecniche di ripresa.
Ottimo infatti l’utilizzo di una 16 mm per i flashback i cui colori caldi e avvolgenti raccontano la nostalgia di una passione sincera; l’impiego di una digitale ad alta definizione per il presente sbatte sullo schermo la realtà fatta di durezza e rancore malcelato, la luce è fredda e le immagini nitide e di un’inquietante pulizia palesano la distruzione del sogno con cinica chiarezza.
Esemplare l’interpretazione degli attori
I due attori protagonisti sono sicuramente alla loro migliore prova.
Travolge e commuove Ryan Goslin (Dean), quando nei flashback esprime l’irruenza di un ragazzo innamorato dell’idea di un amore che non conosce e che casualmente riconosce in una sconosciuta.
Eccezionale la capacità di mostrare la delicatezza di un giovane uomo che si assume una responsabilità inaspettata e liberagli altri di ogni peso, di ogni lacrima.
In parte per tutta la durata del film che lo pone davanti alla difficile prova di lasciare, all’improvviso, i panni del ragazzo pulito perdiventare un uomo stanco e appesantito dalla sua stessa scelta.
Brava anche Michelle Williams (Cindy), forte espressività, spontanea e cruda nei momenti più intensi della narrazione.
“Blue Valentine rimanda al cinema nord europeo degli anni 90”.
La semplicità delle immagini, la quasi totale assenza di musiche e l’abbigliamento dei protagonisti rappresentano perfettamente la solitudine e lo squallore di una vita sbagliata.
Una storia d’amore che si impone con la stessa forza con cui si dissolve.
E sempre nello sconquasso dei protagonisti e dello spettatore.
Bellissimo.
Blue Valentine non l’ho recensito io !
Hai ragione Francesca, corretto l’errore e grazie per la segnalazione.