Benvenuti a casa mia (A braccia aperte)

Benvenuti a casa mia è un film francese del 2017 che esce nelle sale italiane l’8 marzo ( festa della donna!). A braccia aperte è la traduzione in italiano del titolo originale (à bras ouverts) e, per una volta, direi che sono azzeccati entrambi. Qui la coppia vincente attore-regista si ripete, si rafforza, si conferma e si solidifica in una unione vincente.

Infatti Philippe de Chauveron e Christian Clavier rispettivamente regista e attore principale, si ritrovano assieme dopo il clamoroso successo d’Oltrealpe (ma anche italiano) de: Non sposate le mie figlie del 2014.

E il tema di fondo, tutto sommato, non è così distante. Se nel primo, da parte del regista, era l’integrazione religiosa il tema portante del film, in questo è l’integrazione sociale. Ovviamente, in tutti e due i casi, prendendo in giro i cliché, la demagogia e il populismo da entrambi i filo-pensieri.

di Luca Guerra

Benvenuti a casa mia
Benvenuti a casa mia

Benvenuti a casa mia

Clavier, davvero attore tutto fare e figura di spicco in questa pellicola (secondo me superiore alle precedenti interpretazioni) è Jean-Etienne, un autore di best sellers dichiaratamente di sinistra e aperto, tanto che, il suo ultimo libro si intitola A braccia aperte. Ma viene sfidato dal suo alter ego ( di dichiarata sponda opposta…in tutti i sensi e campi! ) a mettere in pratica le sue affermazioni; e lo sfida, così, ad ospitare una famiglia ROM a casa sua. La prima che busserà alla porta.

Detto fatto. Sfida lanciata. Arriverà mai davvero qualcuno a bussare a quella porta? Eccome!

Ecco infatti la famiglia Babik composta, come sempre, da padre, madre, figli, figlie, cugini, infiltrati e…un maiale! Uno più strampalato dell’altro. Che si insiederanno nel giardino della famiglia Fougerole con tanto di roulotte.

Da questo momento la vita per entrambe le famiglie non sarà piu’ la stessa. E un susseguirsi di vicissitudini più o meno tragicomiche stravolgeranno l’equilibrio (psicofisico) di tutti quanti.

Benvenuti a casa mia – il trailer

Riflessioni col sorriso

Si ride bene e spesso durante tutta la pellicola. Non c’è mai la battuta fulminante per cui ricordare, solo per quella, il film; non c’è mai la risata grassa da farti rovesciare sulla poltrona; ma, ad una attenta e più accurata visione, si può capire che il vero filo conduttore del film non è quello sopratraccia, ma quello del sottolivello.

Spesso arriva dopo (complimenti all’intento del regista) e quando arriva è tutt’altro che comico, ma spesso amaro.

I temi toccati sono tanti, la politica (destra contro sinistra), l’integrazione dei popoli con le loro tradizioni (usanze e religioni) , la sessualità (a 360°), il mondo del lavoro (poveri verso ricchi ). E tutti, sempre, su due livelli.

Il finale è geniale.  Seppur non immediato. E ci insegna, come sempre, che la verità sta nel mezzo.

Come detto il film è tutto sulle spalle di Clavier, vero dominatore della scena, non va mai in difficoltà, si trova a suo agio e le scenette escono tutte gradevoli soprattutto grazie a lui.

Lo consiglio per una serata di relax ma che fa pure riflettere. Se ne uscirà sicuramente soddisfatti. E’ un film per tutta la famiglia anche se non troppo indicato per i più piccoli…facciamo dai 14 in su, via!

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