Amityville: il risveglio

Amityville – Il risveglio

Mantenendo il primato per la saga horror più prolifica di tutti i tempi, arriva nelle sale il ventesimo film dedicato alla saga di Amityville Horror iniziata nel 1979 e tratta da un libro che a sua volta si rifaceva ad eventi realmente accaduti in America nel 1974. Diretto da Franck Khalfoun, dal 23 Agosto è al cinema Amityville – Il risveglio.

Amityville: il risveglio

Amityville: il risveglio

Amityville: il risveglio

Belle (Bella Thorne; L’A.S.S.O. nella manica, Alvin Superstar – Nessuno ci può fermare) è una ragazza immersa in una difficile situazione familiare e con un carattere complicato: il fratello gemello James (Cameron Monaghan; Vampire Academy, The Giver – Il mondo di Jonas) è in coma da tempo per via di un misterioso incidente. Volendo vivere più vicina alla sorella, la madre Joan (Jennifer Jason Leigh; The Hateful Eight, Anomalisa) decide quindi di trasferirsi insieme a Belle, James e la piccola Juliet (Mckenna Grace; Gifted, Frank3n5st31n) nella famosa casa dei misteriosi omicidi avvenuti negli anni settanta.

Trailer del film “Amityville – Il risveglio”:

In coma

Era il 1979 quando Stuart Rosenberg univa James Brolin e Margot Kidder sotto lo stesso tetto per raccontare gli orrori di Amityville Horror. E con grande forza del perturbante proseguiva la storia rimescolandone le carte il nostro Damiano Damiani (lì in grande forma) nel successivo Amityville Possession, nel 1982. Già il terzo film, non più un sequel e perso nei meandri di un 3D sperimentale, iniziava a portare all’angolino una serie che malgrado tutto arriva oggi al suo ventesimo episodio (metà dei quali inediti in Italia).

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Franck Khalfoun, che ha esordito con il mediocre P2 – Livello del terrore (2007) e che qui si addentra in un’elaborata produzione partita nel lontano 2012, decide di aggiornare il franchise e ricollegarsi direttamente alle origini (come hanno tentato, invano, di fare i colleghi di Non aprite quella porta), di farlo ponendo come protagonista la liceale Bella Thorne e di porla come occhio centrale, aggrappandosi stilisticamente al cinema di Wes Craven e prendendo Scream come spunto per citazioni meta-cinematografiche che potessero arricchire uno spunto narrativo spoglio, trito e ritrito.

Il corpo della Thorne si fa strumento per veicolare l’attenzione del giovane pubblico, il coma come elemento narrativo centrale nella storia diventa metafora (neanche tanto velata) di come dovrebbero smettere di finanziare progetti del genere e diventa terribile dover assistere ad una Jennifer Jason Leigh che non ci crede neanche per un’istante.

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Nell’insieme, Amityville – Il risveglio sembra promettere bene nei primi venti minuti per poi diventare passivo già a metà e accompagnarci a fatica fino alla fine, dentro una regia ed una messa in scena assolutamente anonima, diversamente da quello che accade nel già uscito Annabelle 2: Creation che, seppur costretto in ritmi e snodi narrativi a volte deboli, vince per il lavoro di sottrazione di regia e messa in scena che confermano come James Wan sia l’apripista di un horror tanto quanto Wes Craven o Tobe Hooper lo sono stati ieri.

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