47 Ronin: Questo Film Non Lascia il Segno

Ambientato in una versione fantasy del Giappone feudale dell’ 800, 47 Ronin narra la storia di un manipolo di guerrieri che, dopo esser stati esiliati dalla propria città e privati del rango di Samurai, vengono chiamati a vendicare il proprio defunto capo Kira e a riconquistare con coraggio l’onore perduto. Ad accompagnarli in un questa epica avventura sarà il mezzosangue Kai, da sempre ripudiato per la sua natura e desideroso di riabbracciare il suo amore segreto Mika, figlia di Kira.

Gli eventi scorrono senza lasciare il segno

a cura di Edoardo Marco Aversa

47 ronin

Il cinema Hollywoodiano è sempre stato attratto dalle culture più diverse e lontane, come quella giapponese: la lezione di Kurosawa a suo tempo aveva portato una ventata d’aria fresca nel panorama cinematografico mondiale e non era passata inosservata ai più potenti produttori americani del tempo.

Nonostante ciò, la rappresentazione di questi mondi alla maniera Hollywoodiana è quasi sempre risultata lacunosa e superficiale. E’ il caso di 47 Ronin, film d’esordio del giovane Carl Rinsch, che rilegge in chiave fantasy-avventurosa l’omonima storia tradizionale, tanto cara in Giappone.

Se confrontato con un opera simile come l’Ultimo Samurai (Edward Zwick) o il più moderno Lettere da Iwo Jima (Clint Eastwood), il film di Rinsch, vuoi per inesperienza o per scelte produttive, fallisce nello spiegare ad un pubblico occidentale i mille aspetti e sfaccettature della cultura del Sol Levante, trattando con manifesta superficialità i temi dell’onore e della fedeltà al proprio padrone.

La banalizzazione estrema di questi aspetti si ripercuote sul coinvolgimento dello spettatore nella storia, che risulta a sua volta piatta e priva di elementi innovati, richiamando spesso altre opere fantasy prodotte ad Hollywood.

Gli eventi infatti, seppur epici sulla carta, scorrono senza lasciare il segno e lasciano la sgradevole sensazione di già visto, componendo un pacchetto di sicuro successo commerciale, privo però di quello slancio “storico” che poteva mostrare ad un pubblico vastissimo un diverso punto di vista sul mondo. Si poteva osare di più.

Il trailer del film

Esaminando 47 Ronin dal lato del puro e semplice intrattenimento, non si può però non rimanere soddisfatti dall’ottimo lavoro in ambito visivo: la fotografia, i costumi e le scenografie sono godibili e ricreano un Giappone dove tradizione e fantasy si incrociano.

Il cast svolge a sua volta un buon lavoro (eccezion fatta di Keanu Reeves, inespressivo e in evidente fase calante della propria carriera), con attori del calibro di Hiroyuki Sanada (Sunshine, L’Ultimo Samurai) e Tadanobu Asano (Wolverine: L’immortale, Thor: The Dark World), sempre più a loro agio in una cornice Hollywoodiana.

Discrete infine le scene action, che, seppur non molto presenti, offrono belle coreografie alla “cappa e spada” che non si vedevano da tempo in ambito Hollywoodiano.

 

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