Un nuovo film racconta la strage di Ustica da un nuovo punto di vista che potrebbe cambiare tutte le poche certezze ricavate sino a oggi. Al cinema Ustica.

Ustica
Ustica: la trama
Estate. 27 giugno 1980. Alle 20.59 un DC9 dell’Itavia sparisce improvvisamente dai radar senza aver tempo di inviare alcun MAYDAY schiantandosi tra Ponza e Ustica. Tutte le persone a bordo muoiono in solo quattro secondi dall’impatto. Ci sono 81 vittime di cui 14 sono bambini. La giornalista siciliana Roberta Bellodi (Caterina Murino) che, nell’impatto ha perso sua figlia, assieme al deputato Corrado di Acquaformosa (Marco Leonardi), membro della commissione d’inchiesta istituita per far luce sulla strage, cercano di indagare, di trovare assieme la verità su quanto accaduto che, di certo, non sembra trattarsi di alcun un incidente.

Una scena del film Ustica
La strage
Sino a oggi tre sono le ipotesi relative a tali esplosioni: l’esplosione di una bomba posta nella toilette di coda dell’aereo; cedimento strutturale del velivolo; un missile che colpisce per sbaglio. Ma per ognuna di queste ipotesi non ci sono prove che ne testimonino la veridicità. Così, Renzo Martinelli2828 (regista dei film-inchiesta quali Vajont e Piazza delle Cinque Lune) dopo tre anni di studio e lavoro a stretto contatto con ingegneri aeronautici e con il materiale riguardante la strage elabora una quarta ipotesi sino a oggi mai avanzata. E che, sicuramente, lascerà gli spettatori (e non solo) sorpresi e con non poco amaro in bocca.
Il trailer
Dichiara il regista Martinelli che Ustica è “un film che rivendica un ruolo maieutico che solo il cinema sa avere, che rivendica la sua capacità di stimolare riflessioni che nessun altro media è in grado di stimolare con altrettanta potenza. Un film che, forse, ci può avvicinare ad una verità che stiamo cercando da oltre trent’anni”.
Il regista, così facendo, regala al pubblico un prodotto filmico che rappresenta molto di più: è un tentativo di ricostruzione della Verità, di ricerca di giustizia, di rispetto per le vittime di questa strage e dei loro familiari. È un film nato da tre anni di lavoro, ricerca e studio e realizzato in “sole” cinque settimane di riprese in giro per l’Italia: Roma, Toscana, Sicilia e Basilicata.

Caterina Murino in una scena di Ustica
Si tratta certamente di un film utile: per i più giovani che non sono a conoscenza dei fatti di Ustica, per la creazione di una nuova idea critica, per l’elaborazione di una nuova ipotesi, per l’uso di uno sguardo obiettivo, analitico, critico. È un nuovo punto di vista che lascerà interdetti e con altre infinite domande ma con un unico desiderio: la Verità!

Marco Leonardi in una scena di Ustica
Un punto debole del film è l’interpretazione poco incisiva dei suoi protagonisti e il non aver voluto osare oltre. Sicuramente il materiale raccolto e studiato sarà stato numeroso, si sarebbe potuto spingere e proporre molto di più quest’ultimo, rendere un ritmo più serrato e mostrare il corso delle vere e proprie indagini che hanno portato alla formulazione della “quarta ipotesi”. Ed è un peccato: in questo modo il film ne avrebbe sicuramente guadagnato e avrebbe assunto un carattere molto più forte e deciso.

Caterina Murino e Lubna Azabal in una scena di Ustica
Ma nonostante questo gli va dato il merito di aver raccontato una pagina della Storia e della cronaca italiana che troppo spesso si è cercato di insabbiare e di spingere nelle terribili fauci di quel terribile mostro deforme che è il “dimenticatoio della memoria”. È un film che ha comunque carattere e che non ha paura di invocare lo spirito tanto temuto della Verità.
Ustica, distribuito da INDIPENDENT Movies e ZENIT Distribution, uscirà nelle sale il 31 marzo.