Leone nel Basilico è l’ultimo film di Leone Pompucci, che torna sul grande schermo dopo 15 anni dal film Il grande Botto nel 2000. Il film è prodotto dal Mibact, Regione Lazio, Apulia Film Commission, Titania Produzi0ni e Rai Cinema. Sarà distribuito in sala da Microcinema.
Leone nel basilico
Come sempre, i film di Leone Pompucci sono contraddistinti da un magico realismo che fa parte della sua poetica surrealista, già conosciuta in Mille Bolle Blu (1993) e Camerieri (1995), e si avvale della collaborazione di Giovanna Mori, sceneggiatrice e attrice dell’Opera Comique francese, che è riuscita ad aggiungere un tocco di magia al racconto anche grazie alla sua esperienza di un genere teatrale legato molto alla fantasia e all’improvvisazione, che il regista è riuscito bene a rendere per immagini.
Leone nel basilico narra della vita di Maria Celeste (interpretata da una fantastica Ida Di Benedetto, coproduttrice del film) e di questo bambino, Leone (interpretato da due gemelle Alessia ed Ilaria Santacroce), che viene abbandonato nelle mani di questa signora dalla madre Giulietta (Catrinel Marlon), la quale, ripensandoci, torna sui suoi passi, entrando nella vita di Maria Celeste, instaurando con lei un rapporto di amicizia, risvegliandola da un torpore che durava da molti anni, e che aveva spento in lei la gioia di vivere, tanto da farle inventare una realtà parallela. Inconsciamente è come se avesse dato una seconda chance ad una donna che sente il peso dei suoi fallimenti su molti fronti.
Trailer del film
Catrinel Marlon, dopo aver recitato nel film La città ideale (2012) di Luigi Lo Cascio, recentemente l’abbiamo vista nel film di Matteo Garrone “Il Racconto dei Racconti” (2015) ed è una delle più promettenti attrici del nuovo panorama.
La storia di Leone nel basilico porta in luce quanto sia complessa la mente umana, sia che si tratti di accettare un cambiamento radicale come diventare madre, o quello di non accettare la durezza della vita, il tutto con toni leggeri, anche se poi riesce ad andar a fondo nelle psicologie dei personaggi, fino ad arrivare al confine dove la commedia diventa tragedia, dove la vita e la morte si incontrano. Il personaggio di Ida di Benedetto è come un pagliaccio che indossa una maschera, ed ogni sorriso nasconde un velo di amarezza e di rimpianti.
Molto suggestiva la fotografia curata da Marco Pieroni, già apprezzato per il film di Gianluca Maria Tavarelli “Una storia sbagliata” (2015).
Il surrealismo è un genere di film che in Italia trova riscontro nei primi anni 80 con i film di Giuseppe Bertolucci con Oggetti Smarriti (1980), Daniele Luchetti con Domani Accadrà (1988) ed Arriva la Bufera (1993), Silvio Soldini con Pane e Tulipani (2000) e tutte le opere di Maurizio Nichetti.