un posto sicuro

Speciale Sudestival 2016: Un posto sicuro di Francesco Ghiaccio

Penultimo appuntamento con i film in concorso al Sudestival 2016. Oggi parliamo di Un posto sicuro, opera prima del regista Francesco Ghiaccio, che vede come protagonista l’attore Marco D’Amore che ha curato anche la sceneggiatura. Nell’articolo l’intervista al regista.

marco d'amore

Marco D’Amore alla proiezione de Un posto sicuro

Un posto sicuro

C’erano persone che nel Po vi facevano il bagno, altri vi giocavano vicino. Chi muore adesso a quarant’anni era uno di quei ragazzini“. A Casale Monferrato, paesino situato in Piemonte di nemmeno 35.000 abitanti, si assiste ad una delle tante tristi realtà cui oggi siamo abituati: l’allegria della città viene completamente sacrificata all’inquinamento delle fabbriche di amianto Eternit, un silenzioso nemico.

Perché silenzioso? Il regista Francesco Ghiaccio ha realizzato un film per rispondere a questo perché; attori il celebre Marco d’Amore, l’affascinante Matilde Gioli e il sorprendente Giorgio Colangeli. Luca, giovane attore disilluso, sfoga la propria creatività in feste in cui si traveste da pagliaccio. Invitato ad animare una festa di laurea, vi incontra la bellissima Raffaella. Quella stessa notte scopre la malattia di suo padre Edoardo che aveva dedicato tutta la sua vita al lavoro in una fabbrica di Eternit, non accorgendosi che ogni giorno che vi trascorreva equivalesse ad un altro sottratto alla sua vita, tanto da ammalarsi di un gravissimo tumore al polmone.

Nel film si apprezza la coesistenza di vari registri, da quello amoroso a quello tragico, dalla passione per il lavoro ai conflitti psicologici, con i quali il regista riesce a creare un’atmosfera unica incentrata sul rapporto di odi et amo tra padre e figlio. Gli ambienti e il linguaggio adoperato contribuiscono a donare fluidità al film e consentono di esporre al pubblico una tematica dura in una chiave più leggera. E’ indescrivibile la modalità con cui le emozioni riescano a passare nel pubblico, soltanto la visione del film può consentire di comprendere una sensazione tanto privilegiata.

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francesco ghiaccio

Il regista Francesco Ghiaccio al Sudestival

Intervista a Francesco Ghiaccio

Ciao Francesco, benvenuto su cinemio. Cominciamo dal tema del tuo film Un posto sicuro, di cui sei autore di soggetto e sceneggiatura insieme al protagonista Marco D’Amore. Com’è nata l’idea del film?

Sono cresciuto a Casale Monferrato, la città conosciuta come “la città dell’amianto“, in realtà è la città più bonificata in Europa, è la città della lotta per ottenere giustizia. Questa storia è germogliata dentro di me, anno dopo anno, fino a diventare matura e capace di camminare da sola.

E come hai lavorato con Marco D’Amore per la stesura della sceneggiatura?

Abbiamo compiuto un lungo lavoro di ricerca, prima attraverso i libri e gli articoli di giornale inerenti al tema, poi incontrando i cittadini di Casale che ci hanno aperto le porte di casa accogliendoci come amici. E tutto è iniziato, abbiamo raccolto aneddoti e racconti di vite spezzate, lotte continue e dignitose senza rabbia. Il coraggio e la forza dei casalesi ci hanno guidato in ogni fase di realizzazione del film.

marco d'amore

L’attore Marco D’Amore al Sudestival

Il film racconta la situazione reale di Casale Monferrato e dei suoi abitanti. Come hai effettuato le tue ricerche e come hanno reagito gli abitanti del paese al film?

La ricerca è stata continua, anche durante la fase delle riprese. C’era sempre qualcuno pronto a raccontarci un dettaglio in più, un’emozione in più e noi siamo sempre stati pronti ad arricchire la sceneggiatura. È capitato più volte a me e a Marco di riscrivere una scena durante la notte per girarla il giorno dopo. Per fortuna le grandi doti di Giorgio Colangeli e Matilde Gioli, oltre che di Marco, mi hanno permesso di poter lavorare liberamente. La reazione dei cittadini è sempre stata calorosa, partecipe, ci sono sempre stati al fianco pronti ad aiutarci, anche figurando in massa come comparse.

Oltre a Marco D’Amore Un posto sicuro vede come protagonisti Giorgio Colangeli e Matilde Gioli. Come li hai scelti e come hai lavorato con loro per la costruzione dei personaggi?

Ho inseguito Giorgio a lungo, è un grande attore, ma soprattutto è un uomo che ha voglia di vivere correttamente, credendo negli altri e dando loro spazio, doti perfette per il suo personaggio. Siamo diventati amici sin dal primo giorno di prove, la formazione teatrale che ha contraddistinto la sua carriera e quella di Marco e mia, ci ha permesso di parlare da subito lo stesso linguaggio, aspetto fondamentale. Matilde Gioli invece è stata una sorpresa meravigliosa, irradia luce, coinvolge, incanta. Mi è stata suggerita da Marco, intuizione perfetta, e lei da subito si è impossessata del personaggio, ma con molta cura e rispetto, e ha chiuso magicamente il cerchio di intesa che avevo già creato con Giorgio e Marco.

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I protagonisti di Un posto sicuro al Sudestival

Con l’attore Marco D’Amore hai fondato La piccola società, impegnata nella produzione cinematografica e teatrale. Vuoi parlarcene?

Abbiamo fondato La piccola società al termine del nostro percorso di formazione alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi, da allora, ormai più di dieci anni, non abbiamo mai smesso di lavorare insieme. La piccola società, che è stata fondata insieme a Serena Chiaraviglio e Giuliano D’Amore, ha co-prodotto il film insieme ad Indiana Production ed è la nostra casa.

E per concludere uno sguardo al futuro. Un posto sicuro è la tua opera prima come regista. C’è già un’opera seconda nel cassetto?

Ho un cassetto pieno di idee, messe lì a germogliare, io e Marco le innaffiamo ogni giorno e le proteggiamo dal freddo. Ogni tanto sbocciano, ogni tanto si seccano, fa parte del gioco, se sei onesto con te stesso. Se le idee muoiono non lo dici a nessuno, cerchi di andare avanti su una nuova strada, ma se diventano fiori corri subito a farle vedere agli altri.

@foto credits Sudestival.org

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