Il film Dobbiamo Parlare di Sergio Rubini è stato proiettato in anteprima all’Auditorium Parco della Musica, nell’ambito della Festa del Cinema di Roma ed uscirà nelle sale il 19 novembre in 120 copie. Il progetto nasce da un idea di Rubini di una commedia teatrale sulle relazioni di coppia in crisi, e poi successivamente si è trasformato in un film.
Dobbiamo parlare: dal teatro al cinema
Durante la conferenza stampa, Rubini ha parlato di come è arrivato all’idea della piece. E’ partito sostanzialmente dai personaggi, lavorando sulla sceneggiatura insieme a Carla Cavalluzzi e Diego De Silva, non ispirandosi ad alcuno spettacolo o film in particolare, costruendo i dialoghi attraverso le prove, aprendole anche al pubblico, per avere un riscontro immediato delle reazioni e delle critiche, sperimentando e lavorando work in progress con gli attori.
Successivamente ha fatto leggere la sceneggiatura a Carlo Degli Esposti, il quale si è mosso subito, contattando Marco Balsamo e Paolo Del Brocco, coinvolgendoli nella produzione. L’uscita del film sarà contemporanea all’inizio di una tournée teatrale che porterà i protagonisti di Dobbiamo parlare in tutti teatri d’italia.
I suoi compagni di viaggio in questa avventura sono Isabella Ragonese, nei panni della sua compagna Linda, più giovane di lui di 20 anni, e quindi l’unica che appartiene ad una generazione diversa, che convive in un attico col suo uomo Vanni (Sergio Rubini), uno scrittore, di cui lei è diventata ghostwriter; Fabrizio Bentivoglio, Alfredo, (detto il prof), un primario medico chirurgo e sua moglie Costanza (detta Costi) interpretata dalla magnifica attrice Maria Pia Calzone, che si è fatta notare in Gomorra, La serie.
Dobbiamo parlare è sostanzialmente un film basato sul ritmo, sui tempi comici e completamente sui dialoghi. Però il ritmo è dato non solo dal montaggio, ma anche dai personaggi stessi, come se fossero 4 primi violini che dialogano tra loro. Ed è proprio questo che funziona nel film, che ci si riscontra in queste vicende, talmente tanto che il pubblico in sala era parte attiva durante la proiezione, con risate, battute e applausi a scena aperta.
Da non sottovalutare l’interpretazione di Fabrizio Bentivoglio, che ha sfoggiato un dialetto romano per la prima volta, dando vita ad un personaggio moto esilarante.
Ciò che ha divertito di più il regista in Dobbiamo parlare è stato stravolgere i ruoli, assegnando ad ognuno dei personaggi qualcosa di molto differente da ciò avevano fatto in precedenza sulla scena o sullo schermo, creando un gioco di ruoli interessante e ben accordato.
La sceneggiatrice Carla Cavalluzzi ha anche fatto notare che la parte per lei più interessante e che avrebbe voluto sviluppare di più è stata quella del pesce, a cui da voce Antonio Albanese, ma come appunto gli fa dire, a volte sarebbe meglio non parlare….
Dobbiamo parlare: il trailer del film