Un remake francese per raccontare le sfortune d’amore: Ambra Angiolini ed Enrico Brignano insieme in Stai lontana da me di Alessio Maria Federici.
Stai lontana da me: Ambra e Brignano, insieme per la prima volta, alle prese con la sfortuna e l’amore
A scuola ci hanno sempre insegnato che copiare è sbagliato. Ma nel campo del cinema il remake è ormai una consuetudine, soprattutto a stelle e strisce. Ed ultimamente anche l’Italia non vuole essere da meno e così si saccheggia nella ricca cinematografia francese. Dopo il riuscitissimo esperimento, a livello commerciale, di Benvenuti al sud, copia di Bienvenue chez les Ch’tis, è la volta di questo Stai lontana da me, clone abbastanza fedele di La chance de ma vie.
Fedele forse anche troppo, soprattutto nella prima parte dove in alcuni sketch perfino i dialoghi risultano essere invariati. Ma alcune differenze nella versione nostrana ci sono. Si è un po’ edulcorato il contesto, ad esempio inserendo uno scenario ecclesiastico di sfondo alla storia. A detta del regista, Alessio Maria Federici, qui alla sua seconda prova dopo Lezioni di cioccolato 2, si è voluto dare inoltre un tratto più umano e meno freddo ai personaggi.
Probabilmente i produttori italiani hanno come target quel pubblico non molto avezzo a frequentare le sale se non quando c’è una commedia italiana di forte richiamo e con attori noti, meglio se provenienti dalla tv. Quindi figuriamoci chi nel caldo Luglio del 2011 andò nelle nostre sale per vedere Per sfortuna che ci sei, adattamento italiano del titolo originale. Infatti il film passò quasi inosservato.
La trama
Ma veniamo alla storia. Jacopo (Enrico Brignano) è un consulente matrimoniale di successo, aiuta le coppie in difficoltà a ricucire il loro rapporto. Ma l’amore che riesce a far rinascere nei suoi clienti, in lui non trova terreno fertile. Questo perché è vittima di una maledizione che tende a coprire di sfortuna qualsiasi donna che gli stia accanto. Ma come in ogni favola che si rispetti (o nel nostro caso film con clichè ben definiti) arriverà il momento che ci introdurrà al lieto fine. Questo sarà caratterizzato dall’incontro tra il nostro protagonista e Sara (Ambra Angiolini), di mestiere architetto, con la quale sarà amore a prima vista. Da qui un susseguirsi di situazioni, più o meno divertenti, dovute agli sfortunosi eventi che colpiranno la malcapitata di turno. Il connubio tra amore e sfortuna sarà il leitmotiv di tutto il racconto.
Commedia divertente ma con poco coraggio
La trama scorre via con molta leggerezza. Ma quello che più si evidenzia è la mancanza di coraggio nel sovvertire un filone narrativo che anche lo spettatore meno smaliziato può facilmente presagire dopo pochi minuti dalla visione del film. La parte migliore sono le gag comiche, dalle classiche cadute ad una ben riuscita situazione ambigua in ascensore. Tra l’altro, Ambra ci ha tenuto a sottolineare del raro uso di stuntman per le occasioni. Considerando però che queste trovate siano state realizzate sovrapponendo la sceneggiatura francese su carta carbone, questo non può premiare eccessivamente il nostro prodotto.
Come ci si arriva al finale ci lascia un po’ basiti. Capita la tipica situazione dalla probabilità infinitesimale che quasi quasi è più concretizzabile un sei al superenalotto. Ecco, forse il realismo degli accadimenti è alquanto scarso. Il classico colpo di fulmine che quasi sembra materializzarsi, per via di lunghi frangenti di silenzio e tartagliamenti, alla presenza di un persona conosciuta pochi istanti prima.
Un discreto film di intrattenimento, non male se si cerca una distrazione ad una giornata particolarmente pesante e non si ha la voglia di cercare qualcosa di più elaborato. Ma il quesito finale rimane: C’era bisogno di questo remake? Forti dubbi permangono in merito…