Se vuoi conoscere il primo film che nasce da una collaborazione tra Italia e India, dai un’occhiata qui sotto a leggi l’anteprima del film di Italo Spinelli, regista italiano con una grande passione per l’oriente.
Di seguito la recensione con alcune scene tratte dal film e il trailer in video.
Gangor: Qui la recensione del film
a cura di Davide Cinfrignini
Upin (Adil Hussain) e Ujan ( Samrat Chakrabati ) sono due fotoreporter mandati in Bengala Occidentale per scrivere un reportage sulle donne tribali della Purulia.
Quando Upin fotograferà Gangor (Priyanka Bose ) intenta ad allattare suo figlio rimarrà colpito da quell’immagine, tanto da farla stampare in prima pagina.
Lo scandalo che causerà la pubblicazione della foto cambierà profondamente la vita di Gangor .
Gangor è la prima produzione italo-indiana
“Gangor” presentato all’ultimo Film Fest di Roma è un film diretto dal grandissimo appassionato di cinema orientale Italo Spinelli tratto da un racconto breve scritto da Mahasweta Devi e rappresentanta la prima coproduzione cinematografica Italo-Indiana.
Spinelli decide di puntare su temi forti come la violenza nei confronti del sesso femminile e la discriminazione etnica.
Gangor: Il trailer del film
Il regista mostra un realismo storico culturale molto efficace
Upil e Ujan son due fotoreporter che stanno portando a termine un reportage sulle donne “tribali” della Purulia, una foto incantevole scattata da Upil a Gangor mentre allatta suo figlio all’aperto e pubblicata in prima pagina alimenterà una spirale di violenze e umiliazioni a danno della ragazza.
Il mezzo per denunciare soprusi e violenze diverrà esso stesso strumento per alimentarne, sottolineando il duplice binario in cui si muove il mezzo della stampa quando ha la responsabilità di denunciare e fare luce su temi così delicati.
Spinelli dimostra notevole dimestichezza nell’affrontare i problemi di descrivere una frontiera geografica così lontana dal suo paese natale, non mostrando l’India rarefatta vista dagli occhi di un turista ma descrivendola con efficace realismo storico e culturale.
Conclusione
Il problema principale nella buona riuscita del film risulta essere la costruzione dei personaggi, fin troppo stereotipata, piatta e superficiale per poter essere un buon conduttore emotivo per lo spettatore.
La discrepanza tra l’importanza degli argomenti trattati nel film e la mancanza di una caratterizzazione importante dei personaggi protagonisti risulta essere fatale per la qualità della pellicola che ne finisce per essere fin troppo penalizzata.
Dopo una buona prima parte che riesce a tenere viva l’attenzione dello spettatore grazie all’abbondante utilizzo di flash-back, “Gangor” finisce per cadere nei clichè e nel “già visto” dei film di genere.