Oggi facciamo una chiacchierata con Rosalia Le Calze ed Alessio Messina, due giovani registi autori di una web serie horror ambientata a Palermo: Shadows of the Plague.
Gli autori
Rosalia Le Calze, classe 1988, è laureata al DAMS sezione “spettacolo”. Dopo aver seguito un corso di filmmaker indipendente con il DOP Paolo Iraci (Diplomato alla Nuct di Roma, fondatore della Herman Film production), ha svolto diversi lavori nell’ambito televisivo e cinematografico come assistente di produzione, responsabile di produzione e distribuzione, regista di videoclip e cortometraggi. Ha anche collaborato per diversi mediometraggi e cortometraggi. Attualmente sta lavorando alla web serie thriller-horror Shadows of the Plague, insieme al collega regista Alessio Messina.
Alessio Messina, classe 1996, nonostante la sua giovanissima età ha lavorato come aiuto regista e poi regista, operatore video e montaggio per la piattaforma CloudTube Entertainement. Ha scritto e diretto il cortometraggio horror Helland: La pazzia ed il videoclip musicale Away from this World del gruppo rock Perfect Crime. Attualmente sta lavorande a Shadows of The Plague, firmandone la co-regia, sceneggiatura, soggetto e color correction.
Shadows of the Plague
Ambientata a Palermo la nuova serie horror Shadows of the Plague diretta da Rosalia Le Calze e Alessio Messina si preannuncia come un prodotto originale destinato a sicuro successo. Dopo un prologo pronunciato da un oscuro personaggio (anche se forse la sua identità non è così ignota) l’azione si sposta in città: i dubbi matrimoniali di un giovane sono destinati a trasformarsi in un incubo impietoso accompagnato da scene splatter. Buona la fotografia che presenta alcuni luoghi della Palermo meno nota e devastata, qualche forse voluta incertezza nelle riprese in interno. Recitazione più che discreta.
Le domande ai registi
Iniziamo da una domanda diretta: perché ‘Shadows of the Plague’? Qual è il significato “simbolico ” di questo titolo?
Alessio: Ho ideato io il titolo, il suo significato letterale è Le ombre della piaga, dove la piaga rappresenta lo squarcio tra la realtà e il sub-conscio di Vincent.
Ci vuoi raccontare la genesi della web serie? In particolare quali sono i registi horror che hanno ispirato il lavoro?
Rosalia: Di comune accordo io ed il mio collega abbiamo deciso di iniziare questa collaborazione partendo da un soggetto di Alessio, scritto nel lontano 2007, insieme abbiamo revisionato la sceneggiatura (per ben 35 volte) stravolgendo alcune parti nell’intento di rendere il plot più intrigante e ricco di dettagli. Personalmente (Rosalia) m’ispiro molto alla visione onirica e psico-drammatica di David Lynch, ma tra i miei preferiti vi sono anche Ciprì e Maresco, Kubrick, Dario Argento (nei suoi primi film), Rodriguez, Cronenberg e Lars von Trier.
Alessio: Nella loro opposizione, in un miscuglio artistico, m’ispiro fortemente al cinema di Kubrick e Tarantino. Impeccabilità tecnica e sregolata vena artistica. Dell’horror, preferisco Wes Craven.
Come mai la scelta di ambientare il serial in certe zone di Palermo? Ha un significato allusivo?
Alessio: Shadows non ha una città, Palermo è soltanto una proiezione inconscia del personaggio, vista non come Palermo ma come luogo surreale e sconosciuto, in chiave infernale. Non un inferno dantesco ma implicito e strettamente collegato al personaggio. La sofferenza non è di tipo fisico ma più psicologico sfociando nel genere Thriller.
Rosalia: La sceneggiatura è stata in parte influenzata da queste location, non abbiamo cercato i luoghi, conoscevamo già il “dove” e su quel “dove” abbiamo creato l’antefatto. I posti dall’aspetto rovinoso dei palazzi distrutti, una volta abitati in un tempo non così troppo remoto, generano quel sentimento di mestizia che affascina. Non a caso progetti come “Silent Hill” o “Twin Peaks” hanno avuto un determinato successo. Il significato è prettamente metaforico, è l’interiorità del personaggio, il suo inferno è rappresentazione dell’Es (termine che deriva dalla psicologia Freudiana che suddivide le personalità in Io, super-Io ed Es), prettamente degradato, ridotto in macerie.
Sartre affermava “l’enfer c’est les autres” ( l’inferno sono gli altri) qual è invece l’inferno che si vuole rappresentare in questa serie?
Alessio: L’inferno che si vuole rappresentare è la distruzione del proprio spirito, dove anche gli altri giocano il loro ruolo così come Sartre afferma. Ogni dettaglio che vogliamo far vedere non è lasciato al caso, ma ha una simbologia legata ai personaggi.
Rosalia: Condivido appieno ciò che dice Sartre, ed in parte è ciò che vuole dire la nostra serie… ma questo si capirà soltanto andando avanti con le puntate.
Infine uno sguardo al futuro. Quando, e con che cadenza, potremo vedere le prossime puntate di Shadows of the Plague?
Alessio e Rosalia: C’eravamo dati una cadenza di una ogni due settimane, questa però è difficile da mantenere in quanto siamo auto prodotti e lavoriamo con programmi di post- produzione piuttosto pesanti da supportare con ciò che abbiamo, non siamo pentiti dell’impresa. Abbiamo voluto determinati effetti speciali e li faremo, però questo comporta spesso dei rallentamenti riguardo all’uscita delle puntate, ritardi che in compenso sono di pochi giorni. Una stima approssimativa è dalle 2 a 3 settimane a puntata. La seconda è uscita il 20 Novembre e la terza è programmato per il 3 Dicembre.
Ora abbiamo un nuovo sound design che ha risolto tutti i nostri piccoli problemi di audio. La terza puntata è veramente bella e merita a parer mio, miglioriamo sempre di più con il lavoro. Per rimanere sempre aggiornati, consiglio di inscriversi al nostro canale Youtube e visionare la nostra pagina Facebook.
Ringrazio Rosalia Le Calze ed Alessio Messina per la disponibilità ed invito i lettori di cinemio a seguire questa interessante serie tutta italiana.