Un film comico che porta la firma di Aldo Fabrizi.. una gag dietro l’altra.. novanta minuti di puro divertimento!
La trama
Il soggetto è tratto dalla novella di Anton Germano Rossi Cabina 27.
Il Cavaliere Peppe Valenci detto Passaguai (Aldo Fabrizi) impiegato in un’azienda di prodotti di bellezza creati con prodotti assolutamente naturali approfittando di alcuni sconti che la stessa azienda offre ai suoi dipendenti decide di portare la sua famiglia al mare, a Fiumicino. E anche il suo capo (Tino Scotti) decide di andare al mare e di portarvi la sua segretaria, nonché amante, la signorina Marisa (Nyta Dover).
Mai nessuna impresa fu più ardua!
Il giorno fatale i preparativi iniziano sin dalle prime ore del mattino. Margherita (Ave Ninchi), infatti, cucina fettine e verdure panate sin dall’alba per essere sicura di avere pronto uno spuntino adatto a quella che si spera possa rivelarsi una tranquilla giornata di mare. E naturalmente non può mancare il famoso cocomero, altro protagonista di questo film. Nello stesso tempo la bella Marcella (una giovanissima Giovanna Ralli) è preoccupata per il suo fidanzato (Pietro De Vico) che decide di seguirla al mare in “incognito” sperando che i genitori di lei non si accorgano di lui. I due giovani, però, vengono ricattati a più riprese da Pecorino (Carlo Delle Piane) che per ogni favore chiede ai due innamorati una lauta ricompensa in denaro. A seguire la famigliola, di cui fa parte anche il tenerissimo Gnappetta (Giancarlo Zarfati), c’è il Ragioner Mazza (Peppino De Filippo).
Non senza poca fatica si riesce ad arrivare a Ponte Flaminio per prendere la navetta che porta al mare e le gag non possono che aumentare e diventare sempre più esilaranti.. soprattutto grazie anche all’incontro – scontro con il Signor Treppi (Luigi Pavese) e così..la guerra dei cocomeri ha inizio senza mai lasciare la scena!
Si arriva al mare e Passaguai è tormentato dalla gelosia della moglie sempre arrabbiata e scontenta, tanto che non fa altro che ripetere, “Sai quant’era meglio se annavamo a Anzio!”. E’ perseguitato da un giovane bagnante (Enrico Luzi) logorroico e onnipresente che non gli lascia un attimo di tregua ed ha sempre tra i piedi il collega Mazza che non fa che procurargli guai anche con il Signor Treppi e con l’amante del suo capo. Pian piano la tensione comica esplode, anche a causa di un geniale scambio di cabine dovuto a un numero 6 che diventa 9 e viceversa.. e tutti i protagonisti si ritrovano a urlarsi l’un l’altro, a picchiarsi. Margherita convinta del tradimento del marito dice di volersi suicidare in mare; in più ci sono gli abiti del Signor Passaguai che compaiono e scompaiono come per magia.. insomma: non si finisce di ridere! E dopo tanto ridere..la giornata al mare finisce..e si ritorna a casa.. ma in modo e con mezzi decisamente diversi con i quali si è partiti!!
Un film comico non una commedia
Il film di Aldo Fabrizi è assolutamente un film comico più che una commedia. È un film che strizza l’occhio ai primi film muti americani, allo slapstick, alle gag di Stanlio e Ollio, di Charlie Chaplin.. ai più grandi artisti della comicità mondiale. Nel film, infatti, una gag ne chiama immediatamente un’altra senza darci il tempo di riprenderci dalle risate precedenti.. e si va sempre in crescendo sino ad arrivare al culmine nel finale. La famiglia Passaguai non ha tempi morti, non ci dà nemmeno tanto il tempo di incamerare le battute, semplicemente ci trascina piacevolmente assieme ai protagonisti nella loro disastrosa ma divertentissima avventura.
E cosa molto importante è il fatto che tutti gli interpreti sono perfettamente equilibrati e amalgamati in questo film.. non c’è nessuno che primeggia su un altro.. si incontrano si scontrano ma senza andare ad invadere l’uno “lo spazio” dell’altro. I protagonisti del film di Fabrizi in questo sono davvero bravissimi!
Altro aspetto importante di questo film, oltre al cameratismo degli attori, è anche la volontà dello stesso Fabrizi di non voler fare il ritratto di “un italiano medio” in un giorno di mare. L’intento del regista e protagonista è proprio quello di voler costruire un film che faccia ridere senza usare e prendere modelli, ispirazioni dalla realtà circostante ma solo dal suo estro e da quello dei suoi geniali e altrettanto dotati colleghi. Pare infatti che Fabrizi non facesse ripetere moltissime volte le riprese, nemmeno quando gli attori sbagliavano.. anzi: i loro errori diventano spunto e “gancio” per altre divertentissime gag e battute.
In questa giornata al mare, girata interamente presso lo stabilimento Florida di Fiumicino, diviene semplicemente lo sfondo di uno sfogo di un raptus e di un istinto puramente comico. E a fare da contorno agli interpreti ci sono i veri bagnanti romani (le riprese si svolgono in pieno agosto e per gran parte di settembre) che – come si nota anche in alcune scene – guardano con curiosità mista ad ammirazione i propri beniamini e il modo in cui si gira un film..anche divertendosi!
Ed è proprio il cameratismo che rende questo film ancora più forte poiché l’atmosfera goliardica e divertente traspare in ogni fotogramma. Si racconta infatti che le spese più alte del film siano state quelle relative ai pranzi e alle cene che si svolgevano nei numerosi ristoranti nei pressi di Fiumicino e al costo dei quattrocentocinquanta chili di cocomero usati durante le riprese.
Il film esce nelle sale il 20 dicembre e la critica è divisa: c’è chi crede che Aldo Fabrizi nelle vesti di attore, produttore, regista, sceneggiatore.. sia troppo pretenzioso e presuntuoso. C’è chi crede che il film sia troppo “rumoroso” con donne e uomini che gridano, bambini che strillano, gente che si rincorre e si picchia e che i personaggi siano inutili e vuoti. C’è ancora chi crede che il film sia troppo popolare e popolano. Ma c’è anche chi riconosce al film una certa validità e abilità registica. C’è chi crede nelle capacità anche registiche, nonché attoriali, di Aldo Fabrizi. C’è chi premia la naturalezza della vicenda e degli interpreti.
Anche per questo La famiglia Passaguai è stato inserito nella lista delle 100 pellicole che hanno cambiato la memoria collettiva del Paese tra il 1942 e il 1978.
E da questo film nasce la trilogia della Famiglia Passaguai cui seguono (sempre per la regia di Aldo Fabrizi): La famiglia Passaguai fa fortuna del 1952 e Papà diventa mamma del 1952 (la lavorazione dei tre film si svolge nell’arco di dieci mesi!) dove si ricalcano e si riprendono i toni fortemente comici del primo “episodio”.
Dopo così tanto raccontare di una “semplice” giornata al mare.. non mi resta che augurarvi: Buona visione!