Nuova recensione in anteprima dei nostri instancabili collaboratori. Oggi ci parlano dell’ultimo film di Antonio Albanese, Qualunquemente, da domani al cinema. Recensione di Daniele Meloni, fotogallery e video della conferenza stampa di Pasquale Mesiano.
Qualunquemente
Dopo quattro anni di esilio forzato in Sud America, Cetto La Qualunque (Antonio Albanese) ritorna nel suo amato paese Marina di Sopra, e sorpreso dalla troppa legalità decide di cambiare le cose salendo in politica e candidandosi al ruolo di sindaco. Antonio Albanese decide di portare sullo schermo cinematografico con l’aiuto del regista Giulio Manfredonia, con cui aveva lavorato nel film E’ già ieri, uno dei personaggi più amati dal pubblico degli ultimi anni, l’ imprenditore calabrese, ingnorante e disposto a tutto per una vita solo pilu e cemento!
Daniele: se la realtà supera il film
La sfida non si presenta molto facile, infatti attore e regista ammettono che il progetto parte molti anni fa e anche ora in fase di uscita la scommessa è alta, in tv come a teatro i tempi sono molto compressi e la comicità deve essere immediata e ficcante, ma qui pur avendo un ora e quaranta di film il lavoro è stato fatto con molta cura, dovendo costruire intorno a Cetto tutto quello che non si è mai visto: famiglia, paese e amici.
Il contorno invece risulta molto efficace, il paese è la rappresentazione tipica di uno stereotipo del sud dove si costruisce senza senso e dove si perde quasi l’identità della propria storia, gli abitanti del paese si dividono tra chi segue Cetto nella sua corsa alle elezioni, ricorrendo a qualsiasi cosa e un altra parte, quella che non si vede, ma che forse spera in un futuro migliore.
Altro personaggio rappresentativo quello di Jerry Salerno, interpretato da Sergio Rubini, uno spindoctor un pò alternativo che conosce tutti i segreti per una campagna elettorale perfetta, nato a Bari ma che non ammette la sua origine e scimmiotta parlata e comportamenti di un tipico manager milanese.
Il film ha un rapporto continuo tra realtà e surreale e Albanese riesce perfettamente a mantenere questo equilibrio emozionale, e soprattutto nel rapporto con lo sprovveduto e sfortunato figlio Melo (Davide Giordano) ci si sente quasi in imbarazzo per come questo personaggio possa approfittarsi di chiunque.
A fine proiezione si prova una sensazione strana: forse le risate sono meno di quelle previste da un film del genere, ma la colpa non è assolutamente di Albanese, forse la finzione di Cetto La Qualunque è stata superata da una realtà politica italiana oramai imbarazzante.
Fandango e 01 Distribution sono liete di comunicare i dati relativi all’incasso di Qualunquemente, il film più visto nel weekend.
La media è stata di quasi 10.000 euro a copia, per un incasso totale di 5.400.000 euro con oltre 800.00 presenze.
I risultati sono stati omogenei nelle città come nella provincia, da nord a sud.
Antonio Albanese dichiara: “E’ una grande gioia per me e per chi ha partecipato al film sapere di essere così amati.”
Domenico Procacci: “Qualunquemente racconta in maniera intelligente oltre che divertente ciò che il nostro paese talvolta è, e deve smettere di essere. Giulio Manfredonia ha realizzato una commedia di grande qualità e sono felice che l’apprezzamento del pubblico arrivi a pochi giorni dall’invito a partecipare al Festival di Berlino, considerato uno dei festival più autoriali del mondo.”
Filippo Roviglioni: “Con l’eccezionale incasso di Qualunquemente, 01 Distribution porta a casa la miglior partenza mai ottenuta nei suoi 10 anni di attività. E’ una splendida conferma dell’ottimo rapporto con Fandango ed un legittimo riconoscimento della linea editoriale di Rai Cinema sempre più attenta al mercato . E’ ancora un successo della commedia italiana che vive una stagione brillantissima”.