Percoco – Il primo mostro d’Italia. Al BIF&ST 2023 una storia vera nella Bari degli anni ’50

Percoco – il primo mostro d’Italia, al cinema una storia vera tratta dall’omonimo libro di Marcello Introna diretto da Pierluigi Ferrandini con Gianluca Vicari. Presentato in anteprima al BIF&ST 2023, il film è stato accolto con molto entusiasmo registrando il tutto esaurito.

Percoco
Percoco – il primo mostro d’Italia

Percoco – Il primo mostro d’Italia

Nella notte tra il 26 e il 27 maggio del 1956 il giovane universitario Franco Percoco uccide a Bari i genitori ed il fratello minore con un coltello da cucina. Per 10 giorni, fino a quando non viene scoperto e arrestato, Franco nasconde i cadaveri in casa godendosi i piaceri della vita con i loro soldi. Non è una storia di finzione ma un fatto realmente accaduto di cui il regista Pierluigi Ferrandini racconta i 10 giorni tra l’omicidio e l’arresto.

Il trailer del film

Una storia vera nella Bari degli anni ’50

Percoco mi ha interessato per la sua modernità e contemporaneità. Molti dei nostri giovani infatti sono sottoposti a pressioni sociali e familiari e credo che la storia del film (e del libro di Marcello Introna) non susciterebbe lo stesso interesse se il protagonista fosse uno scansafatiche.

E’ bastato un insuccesso nel percorso universitario di Franco Percoco (percorso che lo avrebbe portato ad uno status sociale più alto) per far scattare un cortocircuito emotivo dentro di lui.

Pierluigi Ferrandini

Queste le parole con cui il regista, alla sua opera prima (ma già vincitore di numerosi riconoscimenti con i suoi cortometraggi di cui sul sito sono presenti gli articoli con le interviste n.d.r.) ha raccontato il film in conferenza stampa al BIF&ST 2023. E in effetto Percoco è un ragazzo di buona famiglia, che studia all’università ma qualcosa all’improvviso l’ha portato a quel gesto estremo.

Si ma cosa? E’ questo l’interrogativo che lo spettatore si pone durante tutto il film. Percoco – Il primo mostro d’Italia racconta i giorni che passano tra l’efferato omicidio e l’arresto non mostrando mai il fatto ma mantenendo sempre altissima la suspense nonostante lo spettatore sia già al corrente tutti i retroscena.

Grazie ad un’attenzione altissima ai particolari, ai colori caldi della fotografia e alle musiche impeccabili, il film ha l’estetica di un film noir degli anni ’50, lo stesso periodo, tra l’altro, del reato.

L’interpretazione di Gianluca Vicari è sublime: il giovane attore, in scena per tutta la durata del film, ha saputo affrontare e quasi domare un personaggio molto complesso e dalle mille sfaccettature riuscendo a far percepire allo spettatore, direi in modo quasi fisico, il suo essere inquietante.

Come ha anche affermato in conferenza stampa Vicari ha volutamente lavorato sul volto tenendo fissa la parte superiore del viso, quella rimasta ferma al momento dell’omicidio, e giocando sulla parte inferiore utile alla finta interpretazione del bravo ragazzo di fronte agli amici e ai vicini di casa. Questa dualità è evidente anche nella locandina del film dove però la divisione non è orizzontale ma verticale con un gioco di luce ed ombra.

Da sottolineare la maniacalità con cui Pierluigi Ferrandini è riuscito a riprodurre l’appartamento della famiglia Percoco, ricostruito interamente in uno studio di posa seguendo le foto delle indagini e degli atti del processo. Ma anche gli esterni, di una romantica Bari del secolo scorso, sono davvero degni di nota.

Percoco – Il primo mostro d’Italia sarà in anteprima nelle sale il 13 aprile per poi uscire come evento speciale dal 17 al 19 aprile.

Le interviste ai protagonisti

Di seguito le mie interviste al regista Pierluigi Ferrandini e al protagonista Gianluca Vicari, al BIF&ST per presentare il film: la genesi, il personaggio di Franco Percoco, le scenografie, come Gianluca Vicari è entrato nel personaggio, il thriller psicologico

Percoco – Il primo mostro d’Italia – alcune foto dal festival

La galleria dei protagonisti del BIF&ST 2023

Gli altri film presentati al BIF&ST 2023

Quando di Walter Veltroni

Il ritorno di Casanova di Gabriele Salvatores

Mia di Ivano De Matteo

Scordato di Rocco Papaleo

La terra delle donne di Marisa Vallone

Amusìa di Marescotti Ruspoli

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