Le ultime cose è il film di esordio della regista piemontese Irene Dionisio ed ha partecipato alla 73esima Mostra del Cinema di Venezia, nella sezione Settimana Internazionale della Critica. Per Irene è davvero un gran bel debutto. Lei viene dal mondo del documentario, ed ha studiato con grandissimi maestri quali Marco Bellocchio, Andrea Segre e Alina Marrazzi. Il suo debutto è stato nel 2010 ed ha fatto un lungo percorso prima di arrivare a girare la sua opera prima.
Le ultime cose
Dall’idea di ambientare il suo film Le ultime cose intorno al microcosmo del banco dei pegni, fino alla sua effettiva realizzazione, sono passati 5 anni. Inoltre Irene Dionisio ha avuto la fortuna di incontrare sulla sua strada il produttore Carlo Cresta Dina (Tempesta Film), che sta puntando molto sui giovani autori, soprattutto autrici, basti pensare ad Alice Rohrwacher con Corpo Celeste (2011) e recentemente con Caterina Carone con Fraulein – una fiaba d’inverno (2016).
La regista ci descrive tutta una gamma di personaggi che hanno davvero un mondo interiore immenso da raccontare. Come il dipendente del Banco dei Pegni, interpretati magistralmente da Roberto De Francesco, nei panni del decano anziano, Sergio, che deve insegnare ad un giovane stagista, Stefano (Fabrizio Falco) come si svolge il lavoro. Il personaggio di Sergio non è ne buono ne cattivo, solo applica le norme con molto rigore, restando indifferente a tutte le persone disperate che sono costrette ad impegnare i loro beni, come fosse uno schiacciasassi. Come ha detto l’attore “in noi ci sono molteplici personalità, e quello che Irene ha chiesto di mettere in scena è il suo lato scuro, ma non è detto che Sergio poi fuori da quelle mura sia una persona diversa“.
Prima di girare, Irene ha voluto fortemente provare molto con gli attori, come se fosse una commedia teatrale, anche se alla fine c’è stata molta improvvisazione sul set. Infatti il cast è composto in parte da attori professionisti ed in parte da non professionisti, e spesso le scene sono molto naturali, proprio per questa libertà che ha lasciato loro di potersi esprimere. E poi anche perché in fase di montaggio, è riuscita a catturare le scene che sembrano davvero più realistiche, grazie anche al contributo della sua montatrice Aline Hervè anche lei proveniente dal mondo dei documentari e quindi con un occhio più sensibile.
Il film è stato girato in cinque settimane, ormai diventato un periodo standard per le piccole opere. Il finale sorprende molto. Decisamente ha spiazzato molto il pubblico che lo ha visto, e quello che lo vedrà. E’ un opera molto interessante, che riesce a dare molti spunti di riflessione, soprattutto per l’umanità che si respira. Se uno ci pensa bene, alla fine son tutte persone che cercano una soluzione ai loro problemi in maniera positiva, non mettendosi in mano ad uno strozzino, rovinandosi ancora di più la vita.
Le ultime cose è uscito in sala giovedì 29 settembre 2016 in poche copie.