Registi emergenti: ‘Il sospetto’ di Giovanni Meola – Seconda parte

Riprendiamo la nostra chiacchierata con il regista Giovanni Meola che ha diretto l’attore Massimo Dapporto nel cortometraggio Il sospetto.

Il regista Giovanni Meola

Le domande al regista

Ciao Giovanni, bentornato su cinemio. Qual è la tua opinione sui cortometraggi? Pensi abbiano una loro ‘dignità’ e non debbano essere solo considerati come il banco di prova per un futuro lungometraggio?

La mia posizione sul tema è un po’ sfumata. Da un lato credo che il ‘corto’ sia una forma artistica con una sua dignità precipua e che, a differenza di altri grandi paesi europei, come la Francia ad esempio, in Italia si penalizzi troppo questa espressione che è frutto comunque di un lavoro che, in moltissimi casi, è cinema vero e proprio. Ma penso anche che il corto sia una palestra importantissima per ‘imparar facendo’ come si gestiscono un set e un budget e come si imposta il lavoro, nelle sue varie fasi, per realizzare un lungometraggio.

Giovanni Meola con Massimo Dapporto

Quali sono i tuo progetti futuri? Un lungometraggio nel cassetto? E se si quali pensi siano le possibilità per un regista esordiente nella difficile situazione cinematografica in cui si trova il nostro paese?

I miei cassetti sono ingombri e gonfi al punto di essere tutti…aperti. A parte le battute, il lungometraggio è più che un obiettivo ma ha bisogno di tempi molto lunghi, oggi come oggi, e questo significa continuare a considerare ‘casa’ il cortometraggio. Ho in uscita, a metà Novembre, il nuovo lavoro da me sceneggiato e diretto, intitolato UNA BREVE VACANZA e interpretato da un altro grande nome del panorama nazionale, Giulio Scarpati. Anche in questo caso sono stato fortunato e, probabilmente, bravo nel cercare una persona di grande spessore oltre che professionista inappuntabile.

Per quanto riguarda il lungometraggio la vera problematica da affrontare riguarda la o le partnership da cercare e concretizzare. Perché, accanto alle obiettive difficoltà di questi ultimi anni, a partire dalla crisi della cosiddetta industria cinematografica italiana, appiattita su modalità e schemi ripetitivi e ombelicali (da amante del cinema è davvero dura vedere tanto cinema italiano come ripiegato su se stesso, soprattutto per quella brutta ‘malattia’ che è l’autocensura), la vera grande difficoltà è sposare e farsi sposare da strutture organizzativo-produttive che non ti chiedano in cambio l’anima.

Io ho lavorato finora con una rete di piccole, preziosissime, collaborazioni (una su tutte: la Imago di Alessandro Riccardi e Viviana Panfili) ma le nostre forze non basteranno mai a reggere il peso di un lungo. Ecco, esistesse un vero, reale, mercato produttivo in questo paese, anche in un periodo di scarsità di risorse come questo, potrei essere moderatamente ottimista, ma in concreto questa possibilità è davvero esigua. Ovviamente, però, tutto questo non fa che spronarmi e spronarci a percorrere tutte le strade possibili.

Massimo Dapporto e Enrico Ottaviano

Aggiungerei una domanda proprio su Credendino (è una mia curiosità) che sembra quasi il tuo ‘attore feticcio’. Si è instaurata una specie di alchimia con lui per cui è sempre presente nei tuoi corti?

Io ho fondato una compagnia teatrale, Virus Teatrali, una decina di anni fa (e da questa nasce Virus Film con la quale produco o co-produco i miei corti), e con questa compagnia ho messo in scena molti spettacoli. Diciamo che come tutti i bravi capocomici di un tempo, ho cercato di creare un gruppo abbastanza stabile di attori e nel corso del tempo si è stabilita una forte alchimia e direi quasi simbiosi con alcuni di loro, a partire proprio da Luigi Credendino, attore di gran talento capace sia nel drammatico che nel comico.

Come lui, un altro attore che ha lavorato tantissimo con me sia a cinema che a teatro è Enrico Ottaviano. Con entrambi ormai ci capiamo quasi ad occhi chiusi. Ma devo dire che la loro maggiore capacità è la duttilità con la quale seguono le mie sterzate e le mie inclinazioni rispetto alle storie che di volta in volta decido di raccontare. Inoltre hanno in comune doti come l’umiltà e l’apertura mentale che mi permette di affiancarli a grandi attori così come a ragazzi di primo pelo sempre con lo stesso, altamente professionale, atteggiamento di disponibilità e attenzione.

L'attore Luigi Credendino

Lavorare con attori del genere è una gran fortuna che mi tengo davvero stretta. Ma mi ritengo altrettanto fortunato nel pensare anche ad altre attrici ed attori che, come loro, collaborano con me da alcuni anni come Sara Missaglia, Chiara Vitiello, Alessandro Palladino, Melania Balsamo e diversi altri. Molti, forse, non li conosceranno ma datemi tempo di arrivare sul grande schermo e parecchi di questi nomi non saranno solo più tali ma diventeranno i volti di attori riconoscibili e amati.

Il regista Giovanni Meola

E noi ce lo auguriamo davvero così come facciamo un grande in bocca al lupo al regista Giovanni Meola augurandoci di averlo presto di nuovo nostro ospite.

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