Registi emergenti: ‘Io sono morta’ di Francesco Picone

Nell’articolo di oggi parliamo di un cortometraggio horror: Francesco Picone, già ospite della nostra rubrica, ci racconta infatti del suo ultimo lavoro, Io sono morta.

Il genere horror è sicuramente meno gettonato tra i registi di cortometraggi ma Francesco Picone ne ha fatto un suo punto di forza, tanto che il suo ultimo cortometraggio Io sono morta ha partecipato a numerosi festival e vinto molti premi nazionali ed internazionali:

  • “Best Vampire Short” & ” Best Short Film ” al Festival Internazionale “Fear Fête Horror Film Festival 2012” USA
  • Miglior cortometraggio ” X Festival de Cine de Terror de Alicante 2012 ” Spagna
  • Miglior cortometraggio horror al “Pistoia Corto Film Festival 2011”
  • Miglior cortometraggio Horror all’ 8° edizione del ” Premio Nazionale Bernardino Zapponi 2012 “
  • Premio Miglior Montaggio al ” Golfo dei Poeti Film Festival 2012 “
  • Miglior Crescita Professionale per il regista Francesco Picone al Festival Internazionale ” Con i minuti contati 2012 “
  • Premio Miglior Regia al Festival ” Jalari in Corto 2012 “
  • Vincitore della 7° edizione di “Cortonogara”

Io sono morta

Ecco la recensione di Luca Arcidiacono, nostro esperto di film di genere

Gli spunti più evidenti a cui il regista Francesco Picone sembra rifarsi nel suo cortometraggio “Io sono morta” (I’m dead) sono di certo la saga di “Saw – l’enigmista”, “Buried – Sepolto”, “Turistas”. Picone decide di giocare con lo spettatore portandolo facilmente verso una direzione per poi risvegliarlo nella risoluzione degli eventi con l’aiuto di un make-up curato ed un dettaglio nella messa in scena che lo rende credibile, oltre ad un sostegno musicale che mantiene un ritmo incalzante fino all’epilogo.

Le domande al regista

Ciao Francesco e bentornato su cinemio.it. Del corto sei regista e sceneggiatore. Come sei arrivato alla stesura della sceneggiatura? Hai preso spunto da particolari film o personaggi dell’horror?

Avevo questa idea che mi girava in testa, sulle maschere che in molti portano, sulle persone che abbiamo accanto, ma che forse non conosciamo veramente, un soggetto che si basa sull’apparire e sull’essere, così ho cercato di trasmettere il tutto in un contesto puramente horror. Ci sono vari elementi che fanno riferimento al cinema horror di ultima generazione. Possiamo affermare che è un po’ un minestrone con vari cliché, dove lo spettatore  viene preso per mano e condotto in questo luna park che crede di aver già visitato, invece…

Quali difficoltà hai avuto durante la lavorazione? E’ trascorso molto tempo tra l’idea del soggetto e la sua realizzazione?

Le difficoltà sono molteplici quando si affronta un genere come l’horror senza disporre delle risorse necessarie. Difficoltà di ritrovarsi con gli attori per problemi di impegni, difficoltà di trovare le giuste location, difficoltà monetarie perché vorresti fare 100 ma puoi arrivare a 30, difficoltà perché vorresti un certo tipo di movimento di macchina che non ti puoi permettere, difficoltà climatiche, difficoltà perché ti impantani con l’auto mentre ti dirigi verso i boschi (ride), ecc…

Tutte queste difficoltà non devono scoraggiare chi decide di iniziare a girare, ma anzi devono servire da stimolo, ognuna di esse rendono ancora più grande il piacere di vedere poi il film in sala, in mezzo ad un pubblico partecipe, che apprezza le immagini che scorrono sullo schermo. Dalla stesura della sceneggiatura alle riprese sono passati appena due mesi. Le riprese si sono svolte però, in 12 giorni spalmati in circa 5 mesi causa impegni delle persone coinvolte nel progetto.

L'attore Federico Mariotti

Quanto lavoro è stato fatto per il make-up della protagonista, con un risultato che potesse essere credibile e proporzionato alla situazione?

Quando si produce un cortometraggio, senza un vero e proprio budget, dobbiamo riuscire a limare tutte quelle spese che non possiamo sostenere. Per il make up della protagonista ho comprato insieme al mio socio Simone Lagi, una maschera in lattice, denti e lenti a contatto direttamente su ebay! Poi chiaramente ci serviva qualcuno che sapesse applicare tale maschera sull’attrice e uniformasse il tutto, così ho conosciuto Andrea Marmugi.

Quanto ha inciso nel passaggio dalla sceneggiatura alle riprese, la scelta delle location?

Scrivendo la sceneggiatura avevo una cosa ben in mente, ovvero quella di donare al cortometraggio un look internazionale e di ampio respiro, allontanandomi dallo stile italico e soprattutto decontestualizzare l’intera vicenda per quanto possibile. Questo non vuol dire vergognarsi di essere italiano, ma significa rendere l’opera digeribile ad un pubblico straniero. E ha funzionato, visto i risultati nei festival esteri.

Dopo vari sopralluoghi nei peggiori laghetti di provincia (ride), io e Simone abbiamo trovato, nel cuore di un bosco, questo fiume, con alcune cascate, ed era praticamente perfetto per le scene che dovevamo girare, e per di più si trovava a solo un paio ore di viaggio, vicino Volterra. Per tutti gli interni invece, ho allestito diversi set proprio a casa mia, tutti quanti!

Qual’è stato il budget del film e come è stato distribuito nelle varie fasi del progetto?

Il budget è veramente irrisorio, non supera le 500 euro. Io sono morta ha avuto la sua anteprima nel novembre del 2011, e da quel momento ha iniziato il suo fortunato tour nei festival di tutto il mondo. E’ stato poi pubblicato in rete nel nostro canale youtube nell’aprile del 2012 e abbiamo anche aperto una pagina facebook. C’è da dire che trovare una sorta di distribuzione per un cortometraggio, che non ha una vera casa di produzione alle spalle, non ha un comico toscano come protagonista, e soprattutto appartiene al genere horror è impresa ardua.

Se si parla di eventi invece c’è da dire che la maggior parte dei festival di cortometraggi, tengo a sottolineare italiani, tende a snobbare l’ horror. Per fortuna alcuni festival non dedicati al genere, stanno facendo passi avanti e prendono coraggio, proiettando opere horror, ma molti altri fanno spallucce dicendo che il pubblico del loro festival comprende tutte le fasce di età, e che  quindi, non è possibile mostrare video con immagini “violente“.

C’è un momento in cui il protagonista ferisce il cattivo e giunge a salvare Lisa, e le dice particolari che richiamano il loro passato. Il quel momento si ha la sensazione di essere di fronte al solito clichè ma in pochi istanti stravolgi la situazione come se prendessi in giro tutta la prevedibilità che si riscontra nella maggior parte degli horror degli ultimi anni. Quali motivi ti hanno portato a questo finale?

E’ perché sono una persona cattiva e cinica, e il protagonista merita una punizione, una morte dolorosa per la sua ingenuità (ride). In realtà l’intero cortometraggio è costruito per quel finale feroce, ma è quello che ti succede, metaforicamente, nella realtà. Se ti innamori di una persona che fa della falsità una sua naturale caratteristica, tu innamorato verrai completamente fatto a pezzi.

Quali sono i tuoi progetti futuri? Voglia di sperimentare nuovi generi?

C’è un bel progetto per il futuro, sempre un cortometraggio horror, è una storia a cui tengo particolarmente, un progetto molto ambizioso. E’ ancora prematuro per parlarne approfonditamente, ma vi terrò sicuramente aggiornati nei prossimi mesi. Ringrazio i lettori, spero di non averli annoiati.

Il regista Francesco Picone

Noi siamo certi di no. Ringraziamo Francesco Picone per la disponibilità e restiamo in attesa di poter parlare di un suo nuovo interessante progetto.

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