Diverso da chi?

Una divertente commedia con due bellissimi protagonisti del cinema italiano: Luca Argentero (Piero) e Claudia Gerini (Adele). Lui è un brillante, benvestito trentacinquenne gay candidato sindaco, convinto di poter manifestare il proprio pensiero in un paese bigotto del nord.

Gli affiancano Claudia Gerini, una bellissima donna divorziata, ottusa e anche un po’ bigotta che ostinatamente continua ad opporsi alle idee rivoluzionarie di Piero. I due si scontrano continuamente senza possibilità alcuna di un dialogo proficuo. Il tutto si evolve burrascosamente fino all’arrivo del fidanzato di Piero, Remo ( Filippo Nigro), che propone un sodalizio a base di shopping tra i due candidati allo stesso partito.

Le cose però sembrano proseguire a svantaggio dell’ideatore della pacificità, perché Piero e Irene instaurano una relazione sentimentale. All’inizio decidono di mantenere oscuro il loro legame, ma quando la donna rimane incinta, sono costretti a rivelare tutto.

Critica

Commedia molto piacevole. Nonostante non sia un filmone spaziale, l’ho visto tre volte. Non fraintendetemi, non si tratta di un grande film dalle tematiche profonde e riflessive, dalla trama intricata e dai risvolti imperdibili, però rende e molto. Triangolo sentimentale, identità sessuale confusa, politica, amore, differenze.

Si affrontano i temi più disparati nella commedia. I due protagonisti sono stati formidabili nell’interpretazione. Grande professionalità. Non nascondo che Claudia Gerini sia una delle mie attrici italiane preferite.  Diverso da chi è una bella commedia surreale, della serie: i sogni che diventano realtà. Si, perché far si che in un paese del nord si realizzi un’apertura tale da portare un ragazzo gay a diventare sindaco è davvero il colmo.

Purtroppo siamo nati in un paese di bigotti dove il gay è visto ancora come un diverso. Appunto, ma diverso da chi? Per non parlare di quanto sia difficile oggi trovare due genitori responsabili, figuriamoci tre: due padri e una madre. Vedete il film e sognate questo mondo migliore, dove la diversità non sia più vista come tale, e dove ognuno è realmente possessore di ciò che si chiama libero arbitrio. Accadrà prima o poi? Mah.Godetevelo.

Adele: Ma perché non ammetti di essere diverso?
Piero: Io? Ma diverso da chi?!

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