Cosimo e Nicole: quando l’Italia soffoca l’anima

Vincitore nella categoria Prospettive Italia all’ultimo Festival Internazionale del cinema di Roma, il secondo film di Francesco Amato porta Riccardo Scamarcio e Clara Ponsot in un’Italia cupa e ricca di cruda realtà in Cosimo e Nicole. Da domani al cinema.

Trama

Cosimo (Riccardo Scamarcio; Manuale d’amore 3, Il rosso e il blu) incontra Nicole (Clara Ponsot) durante il G8 a Genova nel 2001. Amanti della musica e della libertà, cadono sempre più nel baratro quando smettono il loro vagabondaggio in giro per l’Europa e tornano a vivere a Genova, lavorando per l’ambiguo Paolo (Paolo Sassanelli; Ti stimo fratello, Figli delle stelle) dove un’orribile fatto metterà a dura prova il loro profondo amore.

Un nuovo equilibrio

È positivamente condiviso l’intento del regista Francesco Amato che, dopo l’esordio nel 2006 con Ma che ci faccio qui!, decide qui di proporre una storia d’amore romantica e pienamente vissuta all’interno di un contesto sociale, politico e lavorativo come quello dell’Italia di oggi.

Ecco allora che la “classica” storia d’amore on the road si tinge del grigiore di uno Stato che pensa di mantenere le redini del popolo che vive lì, che pensa di mantenere l’ordine, la giustizia e altri valori in cui spesso non credono neanche coloro che lavorano per quello stesso Stato. È un’Italia cristallizzata nel baratro che da sola si è creata.

Soltanto all’estero, soltanto fuggendo via, quegli stessi valori (amore, giustizia, società) riemergono e si tingono nuovamente di tutti i colori e gli equilibri che, anno dopo anno, avevano perso qui.

On the road d’amore

Riccardo Scamarcio e Clara Ponsot convincono nei ruoli dei due protagonisti che non hanno l’amore come unico mezzo e obiettivo della loro vita ma, anzi, “usano” questa loro unica forza per vincere e superare ogni ostacolo. Almeno finché il loro pellegrinaggio non termina e non fanno ritorno a Genova, stesso luogo in cui si sono conosciuti, per iniziare a lavorare per Paolo, interpretato da un ottimo Paolo Sassanelli (già presente nel precedente film di Amato) che ha vinto al Festival di Roma un premio proprio per questo ruolo.

Il personaggio ambiguo di Paolo, cresciuto e intrappolato in quest’Italia negativa che viene mostrata nel film, porta i due protagonisti a scendere in un baratro dove si riusciranno a salvare solo se saranno forti ed uniti. Ma gli eventi che si succederanno, le scelte, i dubbi e la loro personalità non assicurerà un happy end.

In tutto ciò…

Malgrado, come già accennato sopra, gli intenti del regista e della sceneggiatura fossero molto positivi, la resa non merita lo stesso fervore.

Purtroppo ci sono diversi cliché all’interno dell’opera che non possono non essere menzionati (la baracca sulla spiaggia, i salti temporali dove i protagonisti narrano le vicissitudini che li hanno portati a quelle conseguenze, il rapporto con il ragazzo di colore) e che non portano ad un vero equilibrio all’interno della pellicola che già di per sé vuole essere un road movie, ma anche una storia su base sociale e perfino un film di denuncia.

Trailer del film:

Al di là della meritata o meno vittoria all’ultimo festival di Roma, sono chiare le intenzione di Cosimo e Nicole. Il problema è che la strada che percorre per narrare le sue intenzioni non sono altrettanto chiare né ben definite. La capacità di regista e cast è buona ed è palesemente visibile. Per Amato di certo il prossimo film sarà una carta importante da giocare per definire o meno la qualità del suo ruolo nel panorama italiano.

Intervista a Riccardo Scamarcio, Clara Ponsot e il regista Francesco Amato:

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