Ritorno a Coccia di Morto

Come un gatto in tangenziale – Ritorno a Coccia di Morto: torna la coppia Cortellesi-Albanese

Come un gatto in tangenziale – Ritorno a Coccia di Morto è il seguito diretto dell’omonima pellicola del 2017, diretto e scritto sempre da Riccardo Milani con protagonista la ormai consolidata coppia Antonio Albanese e Paola Cortellesi.

Ritorno a Coccia di Morto
Come un gatto in tangenziale – Ritorno a Coccia di Morto

Ritorno a Coccia di Morto – il sequel di Come un gatto in tangenziale

Ci troviamo a Roma, in un futuro in cui la pandemia è stata debellata, tre anni dopo quell’ultimo incontro dei due a Piazza Cavour e la conseguente relazione, che ci viene fatto intendere sia finita male, con Monica che si trova in prigione e chiede aiuto all’ex Giovanni per uscire prima che torni suo figlio dall’Inghilterra. Giovanni riesce a farla uscire, ma con la condizionale di passare del tempo nella comunità clericale situata dietro l’edificio al quale sta lavorando.

Il trailer del film

Presenze, assenze e nuovi arrivi

Il film si basa in gran parte sulle difficoltà di Monica nello stare in comunità passando poi ad approfondire ancor di più il rapporto con Giovanni. Si nota subito l’assenza praticamente totale dei figli, tanto amati nel primo capitolo, che fa perdere tutta la fascinazione e l’immedesimazione della fascia d’età adolescenziale, elemento molto presente nel primo film.

Il regista sceglie di ignorare completamente la vita dei ragazzi (Agnese e Alessio) a Londra, un vero peccato poiché sarebbe stato molto interessante vederli interfacciarsi con un’altra realtà e soprattutto capire come fosse risbocciato l’amore tra i due; inoltre un montaggio alternato su Roma e Londra avrebbe giovato al ritmo della pellicola.

I due protagonisti come nel precedente capitolo funzionano benissimo: Paola Cortellesi e Antonio Albanese oramai affermata coppia artistica hanno un intesa e una chimica che permette tempi comici sempre perfetti e una prova attoriale degna di nota.

Ci sono anche dei nuovi personaggi, Don Davide interpretato da Luca Argentero e la nuova fidanzata di Giovanni, Camilla interpretata da Sarah Felberbaum. Purtroppo nonostante la convincente prova attoriale da parte di entrambi, i personaggi sono scritti male, poco sfaccettati e dimenticabili, rimangono molto all’ombra dei due protagonisti.

Un’altra criticità del film è il ripetere battute che hanno funzionato nel primo film fino allo stremo, come nella prima parte il “Me so capita io” di Monica. Molte tematiche sono purtroppo appena accennate senza però dargli il giusto peso, come la violenza domestica sottointesa in una scena del film ma poi risoltasi con una semplice gag o il multiculturalismo.

Ritorno a Coccia di Morto
Da Sinistra Antonio Albanese e Paola Cortellesi_photo by Claudio Iannone

Ritorno a Coccia di Morto – le tematiche del film

Al contrario, si esplorano alla perfezione le tematiche cardine del film come il senso di comunità in relazione alle più disparate difficoltà e l’importanza della cultura. Riccardo Milani, Paola Cortellesi, Giulia Calenda e Franco Andreotti hanno scritto il film durante il primo lockdown, spinti da un senso di unione essendo rimasti colpiti dalla proiezione del primo film nella Chiesa Rossa di Milano.

La pellicola riesce benissimo a trasmettere questo senso di unione tramite le gesta di Monica e sul finale anche di Giovanni, gesta che avvicinano i due personaggi che compiono simultaneamente la loro personale redenzione l’uno nei confronti dell’altro. Riccardo Milani è stato bravissimo a valorizzare Roma passando da inquadrature che ritraevano la periferia fino a una splendida sequenza molto Monicelliana, del centro di Roma che trova il suo culmine nel discorso tra Giovanni e Monica sulla torre di Castel Sant’Angelo sulle differenza tra la fredda Milano e la calorosa capitale.

Ma la scena simbolo ha protagonista Monica la quale si trova a Tor Bella Monaca durante la proiezione di un film all’aperto fatta grazie al progetto di Giovanni e che si emoziona ammirando le persone di quel quartiere tanto malfamato e privo di ogni forma d’arte coinvolte dalla proiezione, vedendo così crollare la sua critica qualunquista secondo la quale la cultura non serve nel mondo di oggi.

Bellissima questa scena che rappresenta anche a pieno il personaggio di Giovanni che è riuscito a finalizzare il suo obiettivo, portare l’arte e la bellezza in quartieri che non l’hanno mai vista. Molto interessanti anche le varie citazioni inserite da Riccardo Milani come quella a “Il settimo sigillo” (1957) di Ingmar Bergman o quella di matrice più letteraria a “Alice nel paese delle meraviglie”.

Un invito a tornare al cinema

Il film nel suo complesso è interessante ma purtroppo non all’altezza del primo capitolo, seppure meritevole di una visione, anche perché dopo questi burrascosi due anni di pandemia vuole essere un film di rinascita per l’industria italiana.

Come un gatto in tangenziale – Ritorno a Coccia di Morto sarà al cinema dal 26 agosto e in anteprima il 14 e il 15 agosto.

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  1. Francesca Bottari

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