Il secondo film di Laura Morante Assolo esce a distanza di tre anni dal suo debutto con Ciliegine. Il team è quello assodato da lei e dal regista sceneggiatore Daniele Costantini, suo ex marito. Questa volta narra del favoloso mondo di Flavia, interpretata dalla stessa Morante, e del suo rapporto con la psicoanalisi, i sogni e la mancanza di vivere la propria vita appieno, cercandola nelle realizzazione delle persone che le sono più vicino.
Assolo
Come ha asserito la Morante durante la conferenza stampa, lei è andata a scavare nel profondo dell’animo umano tirando fuori le paure di ognuno di noi per metterle in luce, cercando di alleggerirle, con la sua ironia intelligente e mai banale che la contraddistingue, degna dei primi film di Woody Allen, dove anche l’utilizzo delle parole non è mai banale, ma anzi c’è una ricerca accurata della proprietà del linguaggio utilizzato, che ha fortemente voluto in contrasto all’uso che si fa oggi della lingua italiana, dove si stravolgono i significati originari e i giovani non riescono più a coniugare verbi e congiuntivi.
In Assolo l’analista di Flavia è la dottoressa Grunewald, interpretata dalla splendida Piera Degli Esposti. Il cognome letteralmente si traduce Bosco Verde, ed è proprio quello che sogna la protagonista, questo luogo indefinito dove lei non compare mai, proprio a significare la sua assenza.
Il cast di Assolo è davvero molto ricco. Ci sono Gigio Alberti, Francesco Pannofino e Lambert Wilson, che fanno il ruolo dei suoi ex. Poi Emanuela Grimalda e Carolina Crescentini, che sono le nuove fidanzate. Donatella Finocchiaro e Angela Finocchiaro, sono le sue amiche confidenti, ed infine i suoi figli rappresentati da Giovanni Anzaldo e Filippo Tirabassi, avuti da due matrimoni diversi.
Tutti questi personaggi che popolano lo schermo in Assolo hanno una doppia partitura, come rappresentazione della fragilità umana, e sono come dei Pierrot, pagliacci malinconici dove il riso si fa un po’ amaro. Perché come fa notare anche Pirandello, ognuno di noi ha il proprio modo di vedere le cose. L’ispirazione per i suoi personaggi in realtà la regista lo prende molto da Bunuel, e da quella rappresentazione del mondo, dove niente è mai come sembra in apparenza e dove bisogna fare attenzione ai dialoghi, perché il non detto è più interessante di quello che appare.
Assolo una visione del mondo distorta, vista solo attraverso gli occhi e l’immaginazione della protagonista, che idealizza tutto e che non si sente mai all’altezza delle situazioni, sempre inadeguata e fuori dal coro.
Il film uscirà il 5 gennaio nelle sale distribuito dalla Warner Bros Pictures.