Dal 20 Gennaio arriva al cinema in circa settanta copie il film che segna l’esordio alla regia di Sergio Basso, dopo un’idea lievitata in sceneggiatura nel giro di due anni e con un cast con un’età media di circa undici anni: arriva al cinema Amori elementari.
Amori elementari
La storia narra della nascita dei primi amori corrisposti o meno tra i banchi e nella vita di ragazzini di quinta elementare, divisi tra la famiglia, gli amici, la scuola e l’amore per lo sport.
Trailer del film:
Dagli occhi di un bambino
Sergio Basso, dopo aver frequentato il Centro Sperimentale di Cinematografica esordisce qui alla regia e firma la sceneggiatura insieme a Marianna Cappi e Marina Polla De Luca, con un cast produttivo non indifferente in cui compare lo stesso Centro Sperimentale, Cinecittà Studios, SharonCinema Production, Rai Cinema e Zori Film tra gli altri. Il film potrà facilmente dividere il pubblico tra chi potrebbe amarlo e chi potrebbe essere infastidito dalla costruzione ritmica e stilistica del progetto. Perché il copione di questa storia ha il pregio (come il difetto) di vedere il mondo e le cose, gli accadimenti del film stesso, solo ed esclusivamente dal punto di vista dei bambini protagonisti.
Il problema grosso sta nell’effetto che questo provoca quando uno spettatore adulto si rende conto che a scrivere sono persone che quell’età non c’è l’hanno più da molto e che mostrano una realtà dimezzata della gioventù odierna, più legata a principi e ad un’ingenuità che purtroppo oggi è meno presente o perlomeno non come nel film viene mostrata e una parentesi del mondo adulto (rappresentato da due istruttori di hockey Cristiana Capotondi e Andrey Chernyshov) fin troppo buonista e difficilmente possibile nella realtà, che potrebbe essere plausibile con una visione dagli occhi di un bambino ma che non trova più credibilità quando subentrano tutte quelle sfumature che crescendo, nel bene o nel male, entrano in gioco nelle scelte di tutti i giorni, soprattutto quando in gioco sono i sentimenti, punto cardine del film.
Incongruenze
Andando a dare un’occhiata alla sceneggiatura, durante la visione del film non si possono non notare diverse incongruenze e situazioni davvero ai limiti della credibilità, come quella in cui quattro ragazzini di undici anni prendono un treno e scompaiono per un’intera giornata mentre sono in trasferta a Mosca con gli istruttori e nessuno se ne accorge finché non saranno loro stessi ad avvertire; oppure il motivo che spinge il gruppo a trasferirsi a Mosca per la gara, ovvero la voglia di Agata di conoscere un ragazzo con cui gioca a scacchi sul Web. Alcune sottotrame lasciate sfiorire da sé, alcune situazioni con punti comici forti (come l’amico immaginario del personaggio del piccolo Ajit) sfruttate solo in parte e non nel pieno delle loro possibilità.
Nel complesso Amori elementari può risultare godibile anche se con un montaggio quasi da videoclip e, al contrario, un prologo davvero convincente e ottima presentazione per il resto della pellicola. Buono l’esordio di questo giovane regista che ha scelto di raccontare un argomento in modo di certo interessante, brillante e portando avanti un’idea quale quella di un periodo della vita molto più puro e definito rispetto a quello dell’età adulta, che potrà piacere ai piccoli e magari far scattare l’effetto nostalgia tra gli adulti, oppure semplicemente far scadere il tutto in una sofferta e semplice noia.