Si è conclusa la 43esima edizione del Festival Internazionale del Cinema Fantastico di Sitges. Assegnati i premi di categoria con delle sorprese su cui noi di Cinemio avevamo buttato l’occhio nei nostri recenti reportages da Locarno.
Il premio per il miglior lungometraggio è andato a “Rare Exports: A Christmas Tale” del finlandese Jalmari Helander, vincitore anche del premio come miglior regista; la pellicola si porta a casa anche il premio come miglior fotografia. Il film narra una strana storia, ambietata nel periodo natalizio finlandese, con un Santa Klaus diverso dall’icona che tutti conosciamo, con renne misteriosamente uccise e con strani import-export da e verso l’America. In bilico tra film horror per grandi e racconto favolistico per bambini, la pellicola porta con se tutta l’atmosfera del Natale filandese mescolando con abilità tradizione, fantascenza ed ironia.
Vince invece per i migliori effetti speciali il film “Monsters” dell’inglese Gareth Edwards (l’uscita in Italia non è ancora prevista, ma noi di Cinemio lo abbiamo visto in anteprima a Locarno 2010).
E’ il racconto di un fotografo free lance alle prese con delle creature aliene in un piccolo paese dell’America centrale, in una zona dichiarata infetta e separata dal resto del mondo da una enorme muraglia. Il protagonista, insieme ad una ragazza, la figlia del suo editore, dovranno riuscire a superare la zona contaminata, evitando i pericoli e le creature che si nascondono nei boschi, per raggiungere il punto di confine americano.
Con evidenti elementi narrativi cari ad alcuni film (“District 9“, “Cloverfield“, ma anche qualcosa di “Jurassik Park”), la pellicola risulta comunque molto originale e ben fatta (si pensi che il regista ha avuto a disposizione un budget molto ridotto ed ha creato da solo la grafica e le scene in digitale col suo pc) e nel raccontare di una -già vista- invasione aliena, Edwards non si lascia prendere la mano da spettacolarismi hollywoodiani, ma, anche con l’aiuto dei due attori protagonisti, riesce a ricavare una storia intrisa di fiction, fantascienza e diversità.
Altro premio è andato a “Rubber” di Quentin Dupieux, su cui noi di Cinemio avevamo scommesso sia per l’originalità della storia (un pneumatico assassino che uccide per le strade e si innamora di una bella fanciulla), sia per la sua messa in scena. La recensione del film la trovate qui.
Badget limitati, storie originali, registi visionari, insomma pare proprio che si stia creando un nuovo filone di cinema fantastico europeo fuori dagli schemi dei remake americani e questo ci fa ben sperare.