Terminiamo con questo articolo la straordinaria lezione di cinema che Paolo Sorrentino ha tenuto durante il BIF&ST 2014. Dopo aver parlato dei suoi esordi, de La grande bellezza e della sua carriera ha lasciato spazio alle domande del pubblico.
Le domande al regista Paolo Sorrentino
La fotografia de ‘La grande bellezza’
Una delle critiche fatte a La grande bellezza è stata quella sulla fotografia: sembra infatti che qualcuno abbia visto nel film un modo per nascondere dal film la Roma caotica, quella di tutti i giorni. Nel video la risposta del regista:
Scrivere un romanzo e scrivere un film
Quali sono le differenze tra lo scrivere un romanzo o scrivere un film sul piano emozionale?
Paolo Sorrentino: faccio molta fatica a rispondere a questa domanda perché per me le emozioni sono una cosa intima. Diciamo che mi diverte di più fare i film perchè sono più vari, presentano meno l’aspetto della routine. La scrittura di un libro per lungo tempo significa fare sempre la stessa cosa. Però le emozioni sono molte e difficili da raccontare, ci sono sia nell’uno che nell’altro. Fare un film o scrivere un romanzo significa monologare con se stessi, farsi domande, darsi delle risposte e questo avviene tanto su una scrivania che sul set. Anche se sul set nonostante interagisci con tante persone in realtà stai continuamente parlando con te stesso per capire come fare determinate cose al meglio, come cambiarle, come migliorarle, come rispettare quello che hai scritto. Qunindi alla fine sono attività molto simili. I comportamenti esteriori sono diversi ma quelli interiori no.
Il pessimismo
Vedendo i film di Sorrentino si può evincere un certo pessimismo. Quanto ha influito il Premio Oscar su questo?
Paolo Sorrentino: Intanto La grande bellezza non è affatto un film pessimista. In tutto il film c’è uno che vuole scrivere un libro e non ci riesce ma alla fine poi lo scrive. Le parole della voce fuori campo finale dicono ‘questo nuovo romanzo…‘, è volutamente detto in una maniera non chiara però l’intento era quello. Quindi è un film ottimista. L’Oscar, i premi, sono un grande stimolo per fare meglio, almeno per me.
La scena tagliata
Come mai è stata tagliata la scena in cui il regista dice a Jep di assecondare la propria curiosità?
Paolo Sorrentino: Solo alle volte si tagliano le scene che vengono male altre si tagliano anche scene che vengono bene, per questioni di ritmo, per la fatica del film. Già il film così, e questo lo capisco, può affaticare, con quella scena, per questioni misteriose di ritmo che lo spettatore sente o non sente, diventava ancora più faticoso e quindi in quel caso ne ha fatto le spese una scena che anche secondo me è molto bella e significativa.
Qual è la spinta motivazionale a fare questo mestiere?
Paolo Sorrentino: Per me per ragioni che non vale la pena raccontare, perché sono sia private che noiose, la spinta principale è stata un senso di rivalsa. Ho fatto però attenzione a non farlo durare perchè poi fare questo lavoro per rivalsa contro qualcuno o qualcosa, ti annebbia la mente e non ti fa fare un buon lavoro. Però all’inizio la spinta è stata questa.
Il Premio Oscar
In questo video Paolo Sorrentino parla dell’assegnazione dei Premi Oscar, sottolineando che quelli ai film stranieri sono dedicati ai film d’autore non a quelli di intrattenimento.
Jep Gambardella e l’errore
Paolo Sorrentino: In astratto forse il fatto che questo personaggio coinvolga e abbia fatto discutere è proprio di un essere umano che è consapevole dell’errore ma si trova per tante ragioni a perseverarvi e questa è una condizione molto diffusa sia perché alle volte siamo portati a vivere così sia perché pur avendo magari la libertà di sfuggirvi non ne abbiamo la forza e questo è un punto centrale del film. Il personaggio persevera nell’errore pur ritenendo che la sua vita sia un errore.
L’ispirazione
Paolo Sorrentino: Questo concetto dell’ispirazione è talmente sopravvalutato che probabilmente non esiste. In realtà non si è ispirati da nulla, si è sollecitati da tante cose. C’è un aneddoto di un pittore che non ricordo che ci aveva messo pochissimo per fare un quadro ma lo vendeva ad un prezzo molto alto. Allora gli hanno chiesto il motivo e lui ha risposto: ‘ci ho messo 10 minuti e tutta la vita’. Ecco questa è l’ispirazione.
Il rapporto con la religione
Paolo Sorrentino: In realtà, devo essere sincero, non ho le idee chiare su questa storia del mio rapporto con la religione perchè sono affascinato sia dalla purezza e dalla forza del personaggio della santa ma anche da un cardinale che si occupa di ricette gastronomiche quindi ho un atteggiamento completamente ambivalente.
Ma il discorso sulla religione e sul rapporto che uno ha con la religiosità è un discorso che richiede anche un ambiente consono. E’ un discorso che si può fare in una stanza con qualche persona qui mi sembra che strida.
Il patrimonio culturale ed artistico
Paolo Sorrentino: Questo paese continua a non sfruttare le opportunità di valorizzare il patrimonio artistico e culturale. Lo si dice tante volte e si fa sempre poco. E’ vero anche però che ci può essere il contrario. Per esempio le cascate del Niagara che sono una delle cose più belle al mondo, si sono talmente occupati di valorizzarli che sono riusciti a renderle inoffensive quindi è anche vero il contrario
Gli attori
Paolo Sorrentino: Lavorare con attori molto intelligenti e molto bravi è estremamente facile e divertente e a me è accaduto sia con Toni Servillo che con Fabrizio Bentivoglio, Sean Penn e tanti altri.
E con queste affermazioni termina la lezione di cinema del regista Paolo Sorrentino. Se questo articolo ti è piaciuto continua a leggere ed ascoltare le interessanti lezioni di cinema di cinemio.
Caro Paolo, ti scrivo perché un giorno vorrei conoscere colui che nelle sue opere ha saputo raccontare tutto quello che io non riesco a capire, grazie grazie grazie
Al regista Paolo Sorrentino, segnalo il link per visualizzare il filmato “Amatrice Patria mia Diletta” dilaniata dal sisma https://www.youtube.com/watch?v=xQEoMWzFJhM
Cordiali saluti.
Camillo Berardi
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