La maratona del Far East riparte con la presentazione di quattro cortometraggi inseriti nel progetto Frash Wave.
Nato per sostenere i giovani talenti emergenti di Hong Kong; grazie all’interessamento del regista culto Johnnie To le quattro pellicole dimostrano come si possano realizzare opere interessanti e portarle quindi all’attenzione del grande pubblico; temi sociali, attivismo politico ma anche problemi giovanili e relazioni di coppia si alternano nelle quattro ministorie, tutte a loro modo originali e di talento.
“The Journey”, visto nel pomeriggio, è il film di Chiu Keng Guan, grande successo malese al botteghino; un’opera delicata sulle barriere oriente/occidente; nella pellicola il fidanzamento tra una ragazza malesiana ed un giovane inglese porta scompiglio nella famiglia conservatrice di lei, tra incomprensioni e chiusure linguistiche; film decisamente “zuccheroso” che purtroppo spreca una buona idea nell’adagiarsi su stereotipi sociali e facili romanticismi.
La serata vede protagoniste due pellicole, “The attorney” del sudcoreano Yang Woo-sek e “Firestorm” di Alan Yuen da Hong Kong.
“The attorney” è un film drammatico che narra le vicende di un avvocato che diventa consulente legale per salvare un gruppo di ragazzi accusati di essere simpatizzanti comunisti. Il film ricalca la storia complicata di Roh Moo-hyun, avvocato eletto come presidente nella Corea del Sud nel 2002 e successivamente suicidatosi, mostrando tutte le difficoltà e le traversie nella lotta per i propri ideali, nella ricerca di una verità spesso nascosta e manipolata; grande interpretazione di Sang Kang-ho che restituisce al personaggio dell’avvocato tutta la fragilità e l’ambiguità legata al suo ruolo di avvocato speculatore prima e difensore dei diritti umani dopo.
Con “Firestorm” si devia nell’action puro; la pellicola che arriva da Hong Kong è un classico “sparapiombo” tra ufficiali di polizia e ladri di furgoni blindati; 118 minuti adrenalinici in ambientazione urbana con scene e dialoghi serratissimi che non lasciano un minuto di respiro; per noi spettatori giusto il tempo di uscire dalla sala e tuffarsi, tranquilli, nella calma notte udinese.
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