Continuiamo la lezione di cinema dei fratelli Carlo e Luca Verdone, al BIF&ST 2013 per presentare un documentario su Alberto Sordi. Dopo aver parlato dei primi incontri dei due artisti, in questo articolo Carlo Verdone racconta del loro film insieme.
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Nel video che segue, Carlo Verdone racconta l’esperienza di condividere un set con un grande attore quale Alberto Sordi:
Il Sordi privato: la casa
Nel film documentario di Carlo e Luca Verdone si assiste a scene meravigliose, alcune leggendarie, altre che non si vedono spesso. Però c’è una cosa molto importante e nuova che vien fuori: il Sordi privato. Spesso si è parlato della sua cattiveria in privato, addirittura della sua grettezza, spesso smentite dalle sue numerose opere di carità. Sordi era un personaggio complesso, contraddittorio e la sua casa soprattutto era una specie di sacrario, violato, forse per la prima volta, da questo documentario. Cosa sapeva Verdone di questa casa e cosa ha scoperto?
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Il documentario come memoria storica del cinema
Tra il pubblico in sala durante la lezione di cinema era presente anche Francesca Fellini, nipote del regista Federico e figlia di Maddalena (che con Carlo Verdone ha girato Viaggi di nozze n.d.r) che ha elogiato il documentario per aver raccontato un Sordi che non siamo abituati a conoscere, facendoci vedere la sua vita dietro le quinte. Il suo augurio è stato che il documentario venga distribuito soprattutto per i giovani che non conoscono quel cinema e ha anche chiesto se i due fratelli lavoreranno ancora insieme.
Nel video la loro risposta nel quale hanno anche sottolineato l’importanza del documentario accennando al nuovo progetto di Ettore Scola su Federico Fellini:
Anche Fabio Ferzetti ha sottolineato l’importanza del documentario segnalando un aspetto poco noto:
Una cosa che forse il pubblico non sa è che questi documentari sul cinema, possono arrivare a costi faraonici (che è quello che poi blocca la diffusione della memoria cinematografica) perchè mostrare scene di film di una volta, anche molto vecchi ma non abbastanza da essere fuori diritti, può arrivare a costare cifre esorbitanti sproporzionate in rapporto al mercato e che di fatto bloccano l’accesso a questa memoria. Sicuramente lo sappiamo in pochissimi eletti ma Ettore Scola anni fa ha fatto un bellissimo film su Sergio Amidei, grande sceneggiatore, padre del neorealismo e della rinascita del cinema italiano degli anni ’40 e ’50, un uomo che ha attraversato generi diversi e ha ridato una lingua al cinema italiano che ne parlava una finta, artificiosa ereditata dal cinema del ventennio.
Il passaggio al realismo serio o comico avvenne grazie alle invenzioni linguistiche di Sergio Amidei. Questo lo sappiamo in pochi specialisti per il film di Ettore Scola che però non si può vedere se non pagando cifre enormi e quindi resta confinato in circuiti molto ristretti. Non credete sia il caso di cambiare qualcosa per cui, almeno per eventi di ambito culturale questo problema dei diritti venga risolto. se continuiamo così ancora pochi anni e la memoria verrà azzerata perchè i giovani non possono vedere neanche brani di questi film se non a costi esorbitanti che nessun produttore è in grado di sopportare.
Termina qui la seconda parte della lezione di cinema di Carlo e Luca Verdone. Continua a leggere la terza parte.
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