Lezioni di cinema: la carriera di Ugo Gregoretti

Continuiamo la lezione di cinema che il regista Ugo Gregoretti ha tenuto al BIF&ST 2014, durante il quale ha ricevuto il premio per l’eccellenza cinematografica. Dopo aver raccontato del suo nuovo progetto cinematografico, in questo articolo il regista parla della sua carriera.

La lezione di cinema di Ugo Gregoretti: foto di Francesco Guida

La lezione di cinema di Ugo Gregoretti: foto di Francesco Guida

Ugo Gregoretti: il primo lavoro in televisione

Gregoretti ha iniziato a lavorare in televisione nel 1953, anno della sua assunzione in RAI:

Ugo Gregoretti: io fui assunto in virtù di una, che definirei, virulenta raccomandazione, alla fine del 1953. Una raccomandazione irresistibile nonostante ci fosse una severa sospensione delle assunzioni. Allora poi l’azienda era più seria da questo punto di vista: si sceglieva di bloccare le assunzioni per un tempo indeterminato e si rispettava questa scelta. Nel mio caso però non fu rispettata e venni assunto a 23 anni. La televisione divenne ufficiale il 1 gennaio 1954 ed io ho il vezzo di dire di essere nato un mese prima della televisione storica.

C’era un direttore generale fiorentino, pungente, che mi mise in un ufficetto, nella sua segreteria particolare, un posto defilatissimo. Siccome era una specie di archivio, mi disse che potevo cominciare a farmi le ossa leggendo l’archivio della corrispondenza del direttore generale. Io però ho sempre avuto il sospetto che lui mi avesse messo lì per nascondermi perché lo scandalo della raccomandazione prepotente restasse il più celato possibile.

La lezione di cinema di Ugo Gregoretti. foto di Francesco Guida

La lezione di cinema di Ugo Gregoretti. foto di Francesco Guida

Santa Chiara, Santo Patrono della RAI

Uno dei primi lavori che fu assegnato al regista durante la sua permanenza in RAI fu davvero molto particolare: trovare un Santo Patrono, come racconta in questo video

Ugo Gregoretti: Quando comunicai la mia scelta, il direttore fece una risata molto laica e disse ‘qui ci scomunicano tutti‘. Qualche giorno dopo fu mandata la lettere a Monsignor Montini che rispose ‘Sono lieto di annunciarvi che il Santo Padre ha molto apprezzato la scelta del patrono e la motivazione’.

Quindi la responsabilità della scelta del Patrono della RAI, Santa Chiara, è mia però la cosa divertente è che ora nelle sale del pianterreno della direzione generale della RAI in viale Mazzini c’è ancora una sala che si chiama ‘Sala Santa Chiara‘ però non c’è più la statua che fu fatta scolpire subito dopo la proclamazione del patronato. E’ scomparsa. Ad un usciere anziano dall’aria vissuta un giorno ho chiesto perché non ci fosse più la statua di Santa Chiara anche perché mi era venuto in mente di fare una ripresa da mettere nel mio film come riporto in immagini di questo racconto. Lui mi disse ammiccando ‘Eh no, sa qui ogni volta che cambiava il colore politico di un nuovo consiglio di amministrazione e di una nuova presidenza lo si vedeva dall’andare a spasso della statua di Santa Chiara‘. Quando la sinistra ebbe un notevole potere in RAI, Santa Chiara fu tolta. Quando venne la Moratti tornò perché la RAI si era spostata a destra. Io ho protestato per egoismo storico ‘Lasciatela in questa stanza’, ho detto, però non ce l’hanno rimessa…

La lezione di cinema del regista Ugo Gregoretti: foto di Francesco Guida

La lezione di cinema del regista Ugo Gregoretti: foto di Francesco Guida

L’importanza della televisione

Il futuro papa Pio XII nella lettera che sollecitava la scelta di un patronato per la RAI aveva capito l’importanza del nuovo mezzo di comunicazione, informazione e spettacolo. Era un momento importante del futuro della comunicazione. Perché gran parte della cultura di sinistra guardava con sospetto alla televisione non capendo le potenzialità non solo in termini di propaganda?

Ugo Gregoretti: Quello del disprezzo per la televisione, era un modo di fare generalizzato in tutti gli ambienti culturali e resiste ancora. In particolare io ho vissuto le conseguenze di questo disprezzo in modo più acuto perché veniva dall’ambiente nel quale io avevo preteso di occupare uno spazio. Pio XII, a parte le critiche anche pesanti che ci sono ancora, era pur sempre un Papa con un grosso cervello che aveva avuto una grande intuizione, mentre invece tutta la cultura ancora adesso recalcitra. C’è proprio questo rancore storico, forse ora c’è più rispetto. A me per esempio vennero persino rivolti degli insulti

Il regista Ugo Gregoretti

Il regista Ugo Gregoretti

Cannes: gli insulti al suo film e l’intervento di Rossellini scritto da Godard

Nei video che seguono Ugo Gregoretti racconta l’esperienza del suo film a Cannes: le critiche ricevute, la rivolta dei cineasti italiani contro il direttore artistico di Cannes e della conseguente presentazione del suo film da parte di Jean Luc Godard, scritta però da Roberto Rossellini:

Ro.Go.Pa.G, il film a episodi

Nel video che segue Ugo Gregoretti racconta dell’esperienza nel film ad episodi Ro.Go.Pa.G e ne spiega la nascita del titolo

Termina qui la seconda parte della lezione di cinema di Ugo Gregoretti. Appuntamento alla prossima settimana per la terza ed ultima parte.

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