Continuiamo la lezione di cinema del grande attore Max Von Sydow, tenuta qualche mese fa a Bari in occasione del BIF&ST 2012. Dopo aver parlato dei suoi esordi a teatro e al cinema e del suo primo incontro con Ingmar Bergman, oggi approfondiamo il suo rapporto con questo regista e la sua esperienza americana.
Ingmar Bergman
cosa legava così tanto il regista Ingmar Bergman a Max Von Sydow? Cosa rendeva così speciale i film di questa straordinaria coppia? Nel video che segue, Bergman visto con gli occhi del suo attore feticcio:
Il settimo sigillo
Secondo Marco Spagnoli, giornalista e critico cinematografico che ha moderato la lezione di cinema l’immagine di Von Sydow che gioca a scacchi con la morte è una delle più grandi immagini del cinema del ventesimo secolo, una vera e propria opere d’arte. Eppure Bergman ha avuto davvero tante difficoltà per girare quel film:
I film in America: ‘La più grande storia mai raccontata’
Come mai ad un certo punto max Von Sydow ha deciso di dare una svolta alla sua carriera accettando ruoli in film americani? La risposta nel video che segue
Una volta arrivato ad Hollywood sono rimasto colpito dalle meraviglie tecniche che ho visto. Le riprese di La più grande storia mai raccontata (di George Stevens n.d.r.) sono durate 9 mesi ed io sono rimasto un anno ad Hollywood. Poi sono ritornato in Svezia a portare avanti il mio solito lavoro, ma nel frattempo sono arrivate altre offerte ed all’inizio ho cercato di trovare un equilibrio tra girare film all’estero e lavorare in Svezia al cinema e in teatro.
La cosa ha funzionato bene poi via via sono diventato sempre più pigro. Il teatro porta via tanto tempo, si rimane bloccati nello stesso posto per tanto tempo quindi ora preferisco produzioni più brevi.
Cosa deve avere un regista per lavorare con Max Von Sydow? Quali sono le qualità che più ammira? Ecco la sua risposta:
Naturalmente ero rimasto colpito da quanto questi registi avessero fatto prima che io li conoscessi. Li ammiravo ma prima di lavorarci non sapevo come fossero come registi. Devo dire che come attore cerco sempre la varietà nei ruoli. Ritengo estremamente noioso rimanere imprigionati in un singolo personaggio.
Talvota biasimo Hollywood e alcuni direttori di casting per il fatto di non avere troppa fantasia. Talvolta se si interpreta bene un ruolo subito vengono a proporti una parte simile. Dopo aver interpretato il ruolo di Gesù ho avuto una miriade di proposte per interpretare il ruolo di Papa, prete, vescovo e così via. Forse però sono un po’ viziato non dovrei nemmeno lamentarmi.
Termina qui la seconda parte della lezione di cinema di Max Von Sydow. Continua a leggere la terza parte.
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