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Lezione di cinema: Michael Radford parla del film ‘Il mercante di Venezia’

E siamo giunti alla seconda parte della lezione di cinema del regista inglese Michael Radford. Dopo aver parlato di Massimo Troisi e delle riprese del suo ultimo film Il postino, oggi continua a parlare della sua filmografia, in particolare del film Il mercante di Venezia.

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Michael Radford regista del film Il mercante di Venezia

Il mercante di Venezia

Il mercante di Venezia è davvero un bell’esempio di trasposizione cinematografica di un’opera letteraria, vanta un gran cast di attori ed un’accurata ricostruzione ma non ridondante e molto moderna. Qual è stata l’impostazione registica per essere molto attuale e nello stesso tempo rispettoso dei versi di Shakespeare e come si aggancia al suo amore per l’Italia?

Michael Radford: All’inizio mi hanno chiesto, ‘Perché fai Il mercante di Venezia a Venezia? Perchè lo fai con i costumi di Venezia? Perchè non lo ambienti da un’altra parte e magari ai giorni nostri? Sarebbe interessante!’ E io ho detto ‘Ma perché? I gangster di Chicago possono essere come Shylock ed i personaggi dell’opera. Ok e dopo? Cos’altro li lega all’opera?’

In questo video il regista racconta il lavoro che ha fatto sul film Il mercante di Venezia per mostrare agli spettatori la Venezia dell’epoca:

Body & Soul

Body & Soul è la storia di Michel Petrucciani, un gigante della musica, di origini italiane, nato da famiglia povera e nano per una malattia, a causa della quale è morto nel gennaio del 1999 all’età di 36 anni. Il film è molto bello e cattura l’anima del personaggio, il carattere da grande artista, ed è uno dei più grandi esempi di biopic della vita di un artista. In questo video il regista parla di questa esperienza:

Michael Caine e Al Pacino

Michael Radford ha diretto Michael Caine in Flawless, film del 2007 dal titolo italiano Un colpo perfetto, con una splendida Demi Moore. Qual’è stato il rapporto creativo con questo artista che tra l’altro sarà protagonista del prossimo film di Paolo Sorrentino?

Michael Radford: Con Michael Caine non ho fatto niente. Lui arriva, ha il suo modo di recitare, è fantastico, e tu non puoi dire niente. Se provi a cambiare qualcosa lui non cambia, fa la stessa cosa (ride). E’ un mito.

Invece Al Pacino si è formato nella scuola del metodo di Stanislavskij quindi è tutta una grande sofferenza per lui (ride). A parte gli scherzi adoro lavorare con lui che ha la capacità di entrare proprio dentro il personaggio. Per esempio mette delle pietre nelle scarpe per provare la sofferenza del suo personaggio e ha una capacità di recitare Shakespeare in un modo completamente moderno e normale. E’ fantastico! Ha la capacità di rendere più alto il livello degli altri attori perché lui è così grande. Però all’inizio non è stato facile avere a che fare con lui.

Nel video che segue il regista racconta come, durante i primi giorni delle riprese del film Il mercante di Venezia, si è scontrato con l’attore con il quale poi ha instaurato uno splendido rapporto:

Massimo Troisi

Michael Radford: Devo dire la verità, io avevo già scelto Giovanni Mauriello per Another time, another place perché il personaggio era del sottoproletariato napoletano e lui era quel personaggio. Però era molto difficile lavorare con lui perché era un cantante e pensava, anche lui, di venire nel paese di Shakespeare e recitare in modo impostato. Infatti arrivava sul set e diceva frasi napoletane in modo impostato (ride). Però alla fine io gli ho detto: ‘Non prendere il testo che abbiamo scritto perché è in italiano scritto male’ mentre lui recitava fedelmente al testo. Gli ho detto esattamente l’opposto di quello che avevo detto a Massimo, devi improvvisare, essere te stesso ed in quel momento ha capito ed ha fatto una recitazione meravigliosa perché era lui, gli veniva direttamente dal cuore.

La lezione di cinema di Michael Radford

La lezione di cinema di Michael Radford

La puglia

Michael Radford: Fare un film in Puglia? Io non scelgo mai un posto. Certo mi farebbe piacere anche perché conosco la Puglia abbastanza bene, però è difficile trovare un’idea. Avevo una piccola idea non molto sviluppata: la storia di una squadra di paese dell’Umbria (si chiamavano I tigrotti di Morra) e nel finale andavano a Lecce per il campionato dei giocatori dilettanti, quindi volevo fare questo film a Lecce però non l’ho ancora sviluppato per cui non lo so. Però adoro la Puglia.

Il regista Michael Radford

Il regista Michael Radford

Maria Grazia Cucinotta

Per la protagonista femminile de Il postino, Michael Radford ha fatto numerosi provini e tra le candidate pare ci fosse anche la cantante Mietta. Come si è arrivati all’attrice Maria Grazia Cucinotta? Nel video che segue il regista parla di come è arrivato alla scelta della protagonista e racconta vari aneddoti tra cui quello sulla scelta del padre di Massimo che era realmente un pescatore e la presenza di un mafioso locale che controllava gli attori al di sopra dei 70 anni.

Michael Radford: (Al padre di Massimo) Io non potevo dirgli nulla perché faceva confusione. Gli facevo fare quello che voleva ma era incredibile, era la mia recitazione preferita nel film perchè si vede che è uno che non ha neanche l’angoscia di quello che fa. Era completamente naturale e diceva le cose in modo realistico. Questo è il vantaggio di lavorare con quelli che non sono attori. Sono limitati perchè non hanno la capacità di fare altri ruoli, riescono a fare solo se stessi però, soprattutto a Napoli, hanno la capacità di essere se stessi in qualsiasi momento.

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Termina qui la seconda parte della lezione di cinema del regista Michael Radford, dedicata, tra gli altri, al film Il mercante di Venezia. Continua a leggere la terza ed ultima parte.

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