Terza ospite degli incontri di cinema del BIF&ST 2025 è stata la regista e sceneggiatrice Francesca Comencini che ha parlato del padre Luigi, regista tra gli altri del film A cavallo della tigre proiettato prima dell’incontro.
Francesca Comencini – La crisi del cinema italiano ieri e oggi
La regista, figlia d’arte, inizia l’incontro, successivo alla proiezione del film A cavallo della tigre del padre Luigi Comencini leggendo degli estratti di interviste fatte a suo padre raccolti in un libro a cura di Adriano Aprà. In questi estratti si parla di ‘crisi del cinema’ a significare che in Italia il cinema ha sempre avuto le sue difficoltà ma che alla fine ce l’ha sempre fatta.
Il successo di un film: A cavallo della tigre
Un successo o un insuccesso non sono legati alla qualità di un film. Il pubblico a volte è attirato in sala dai grandi numeri e magari lascia in disparte un piccolo film che è molto bello ma che all’apparenza non ha successo. In questo video Francesca Comencini parla dell’enorme e inatteso insuccesso del film del padre A cavallo della tigre.
Nel 1961, anno in cui è girato il film, si respira un’Italia che sta entrando del boom economico ma non tutti riescono ad incanalarsi in quell’ingranaggio di cambiamento di vita e di guadagno. Giacinto, il protagonista interpretato da Nino Manfredi, è uno di quelli, spiega la regista.
Ma A cavallo della tigre è anche un film di amicizie che durano e che vengono tradite e di affetti che sono sempre stati sottesi al cinema di Comencini, di Monicelli e di tutti i grandi registi dell’epoca. Anche quando tutto era velato di cinismo erano elementi molto forti
Francesca Comencini: l’umanismo e la politica di Luigi Comencini
Il cinema di Comencini è un cinema profondamente umanista ed è sempre uno sguardo privo di moralismo e in A cavallo della tigre è evidente: non c’è giudizio.
Francesca Comencini parla dello sguardo del padre, delle serie che ha girato negli anni ’70 (I bambini e noi e L’amore in Italia). E piacerebbe molto anche a Francesca fare un film per raccontare gli anni ’70 ed il femminismo.
Fare un film sugli anni ’70 significa necessariamente fare un film politico: una cosa che sorprende è come certi film come A cavallo della tigre siano dei film fortemente politici senza volerlo essere.
La sceneggiatura nei film
Tutto il discorso riporta alla scrittura, alla sceneggiatura, alla forza del racconto: in A cavallo della tigre c’è l’eroe che diventa antieroe con il ribaltamento finale. Francesca Comencini ha affiancato suo padre nel film Un ragazzo di Calabria. Che cos’era per lui scrivere e cos’è per lei?
E’ sempre importante riscoprire i film del passato, siamo sempre così ancorati al presente.
E’ molto interessante questo aspetto perché siamo ancorati al passato in un modo nostalgico e la nostalgia è il contrario della memoria è ciò che ostacola la memoria. Non era meglio prima però sapere cosa c’era prima è importante per sapere chi siamo oggi senza rimpiangerlo.
Francesca Comencini
Le immagini dei protagonisti del BIF&ST 2025
Termina qui la prima parte dell’articolo dedicato alla sceneggiatrice e regista Francesca Comencini al BIF&ST 2025. Appuntamento alla prossima settimana per la seconda parte. Nel frattempo hai dato un’occhiata all’incontro con l’attrice Carolina Crescentini o alle recensioni dei film del festival come ad esempio Le assaggiatrici?