Tra i premiati al BIF&ST 2019 c’è stato anche il regista, sceneggiatore e direttore della fotografia Daniele Ciprì che ha vinto il Premio Giuseppe Rotunno per il miglior autore della fotografia per i film La paranza dei bambini di Claudio Giovannesi e Il primo re di Matteo Rovere.
Daniele Ciprì: Il primo re è stata un’esperienza sfidante
Il Primo Re di Matteo Rovere è stato per Daniele Ciprì un’esperienza difficile e intensa ma molto sfidante perché tutto girato con luce naturale e nelle condizioni più improbabili. In questo video Ciprì racconta come ha lavorato con lo scenografo per catturare e sperimentare la luce naturale anche perché non ama far vedere la luce artificiale. L’intervento tecnico del direttore della fotografia secondo lui non si deve vedere. E conclude parlando del suo primo incontro con il regista Matteo Rovere:
L’obiettivo di Daniele Ciprì è stato raccontare il rapporto ed il contrasto tra i due fratelli, fulcro principale del film, anche con la luce. In questo video l’opinione del Direttore della Fotografia che conferma di non aver voluto proseguire a lavorare nell’omonima serie perché ama fare sempre cose nuove. Infatti lavora spesso con giovani esordienti che per lui sono sfidanti e gli piace molto insegnare le sue esperienze anche nelle scuole:
Netflix e le nuove piattaforme
In questo video invece Daniele Ciprì parla del rapporto con le nuove piattaforme ed il nuovo modo di vedere il cinema. Secondo lui l’importante non è lo strumento con cui vedere il film ma confrontarsi con gli altri ed è questo il senso di andare al cinema. Questo amore per il grande schermo lui non vuole perderlo ed è per questo che lavora sempre con i giovani e apprezza molto il lavoro dei giovani direttori della fotografia:
Daniele Ciprì ed il passaggio al digitale
Il passaggio dalla pellicola al digitale ha cambiato il suo immaginario però la cosa che non ha amato in italia è stato il fatto di non aver dato la doppia possibilità ai registi di usare pellicola e digitale. A lui piace sperimentare in tutti i modi anche il bianco e nero.
Secondo Ciprì tutte le tecniche sono belle ma devono avere un senso all’interno del film senza diventare una prova stilistica di autocompiacimento. Nella fotografia per esempio il bianco e nero è fondamentale perché in realtà la luce è bianca. E conclude facendo un accenno a La paranza dei bambini:
La paranza dei bambini
Daniele Ciprì: Sono contento di quel film come sono contento de Il primo Re di Matteo
Ed è tra l’altro per questo motivo che il BIF&ST ha voluto premiare il direttore della fotografia per entrambi i film.
Non è detto che lavorare con gli stessi registi sia un vantaggio, ogni lavoro è diverso però Ciprì ha lavorato in tanti film con Claudio Giovannesi e si è sempre trovato bene. Lo dice in questo video dove racconta l’ultima esperienza: quella de La paranza dei bambini:
Il lavoro con i registi: Marco Bellocchio e Roberta Torre
In questo video Daniele Ciprì racconta le esperienze con Marco Bellocchio, soprattutto Vincere e sottolinea quanto abbia imparato dal regista. Poi racconta della sfida di Angela di Roberta Torre che portava la macchina a mano:
Daniele Ciprì: non mi fermo mai
In quest’ultimo video Ciprì sottolinea l’amore e la passione per il lavoro che fa, motivo per cui ha smesso di fare il regista e si dedica alla fotografia soprattutto con i giovani con cui può sperimentare tanto. Ha però un film in programma che sarà prodotto da Matteo Rovere e che verrà dopo il prossimo film di Ficarra e Picone di cui sarà il direttore della fotografia:
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