La vita, la guerra e gli amori del famoso Temudgin.
E’ stata la grande curiosità nel conoscere la storia del leggendario Gengis Khan, ossia il “Sovrano Universale”, a spingermi ad andare a vedere Mongol, un film di Sergei Bodrov candidato all’Oscar 2008 come miglior film straniero, su uno dei più famosi condottieri della storia del XII secolo.
“Il potere è nelle mani di chi lo sa conquistare…”; basterebbe questa frase secondo me a riassumere il film, un’epopea storica che ricostruisce la vita e le gesta di Temujin, nato nel 1162 dal capo di una tribù mongola e candidato a diventare khan dei khan.
Si potrebbe definire un film storico, ma in realtà non lo è in quanto si è puntato soprattutto sulla temerarietà e caparbietà del personaggio che all’età di nove anni, orfano del padre e poco dopo aver scelto la propria moglie (Borte) si trova a dover lottare per la propria vita e continuerà a lottare per avere Borte al suo fianco.
Se andiamo a leggere la storia ci accorgiamo che non è proprio così, varie mogli ci sono state nella storia del famoso condottiero…
Non vuole essere una critica, probabilmente nelle intenzioni del regista c’era sicuramente quella di far emergere un personaggio diverso da quello del temerario conquistatore che si può leggere in qualsiasi libro di storia.
Non si possono non notare i luoghi fantastici nei quali sono state girate le scene che tra l’altro sono stati realmente lo scenario che hanno ospitato l’impero nei secoli scorsi.
Mi sento veramente di consigliarlo, ma purtroppo io non l’ho apprezzato fino in fondo a causa dei piccoli dettagli storici trascurati (ripeto, volontariamente).
