Gli spiriti dell’isola è un film di genere drammatico del 2022 diretto Martin McDonagh con protagonisti di Colin Farrell e Brendan Gleeson. La pellicola uscirà solo in sala il 2 febbraio 2023 distribuito da Searchlight e The Walt Disney Studios.
Il film è stato presentato in anteprima mondiale in concorso alla 79esima edizione della Mostra del cinema di Venezia facendo vincere la coppa Volpi come miglior attore a Colin Farrell. La pellicola ha poi vinto 3 Golden Globes, miglior film di genere, miglior sceneggiatura e miglior attore protagonista (Colin Farrell).
Gli spiriti dell’isola
Siamo in un isola in Irlanda nel 1923 e Padraic (Colin Farrell) e Colm (Brendan Gleeson) sono due migliori amici che tutti i giorni vanno insieme al pub del luogo per bersi una cosa e stare insieme. Ma quest’amicizia di punto in bianco per volere di Colm termina e Padraic non riesce ad accettarlo poiché si ritrova da solo.
La pellicola ruota attorno ai tentativi e la volontà di Padraic di riconquistare l’amicizia di Colm cercando di capire cosa lo ha spinto a chiudere con lui.
Il trailer del film
Un film che riflette sul valore della vita
Martin McDonagh dopo il successo di Tre manifesti ad Ebbing, Missouri (2017) torna alla Mostra del cinema di Venezia, con un film completamente diverso dal precedente. Una commedia nera ambientata in quest’isola dell’Irlanda ad inizio anni 20′ con protagonisti i due attori che già avevano lavorato con McDonagh per il suo primo lungometraggio, In Bruges (2008).
Gli spiriti dell’isola non è un film facile, è una pellicola che gode di un umorismo tipico britannico che talvolta quasi ti fa sentire in colpa per la risata che ti suscita o per quello che succede immediatamente dopo, un umorismo che serve all’interno di una storia estremamente drammatica a smorzare un pò la pesantezza di cui è permeata la pellicola.
Il film è perfettamente bilanciato, grazie alla vena comica riesce a non far pesare il ritmo lento necessario al tipo di storia che il regista vuole raccontare. Questa è una pellicola che serve, al cinema serve anche rappresentare storie di base semplici, come la fine di un amicizia, ma che costringono lo spettatore a riflettere sulle sue scelte e alle dirette conseguenze.
Il regista ci presenta due personaggi dalla filosofia opposta, Padraic (interpretato da uno straordinario Colin Farrel meritevole del premio a Venezia e di un Golden Globe) che rappresenta la solitudine, l’essere privo di una passione che da un senso alla tua vita, il non riuscire ad andare avanti ed egoisticamente ignorare le gravi conseguenze di questa tua condizione e delle tue scelte. Dall’altro lato abbiamo il Colm di Brendan Gleeson, che al contrario vuole godersi la vita tramite le sue passioni e non rimanere ancorato ad un amicizia che non lo porta a nulla.
A fare da contorno a questa storia ci sono anche molti comprimari degni di nota, anche loro metafore di qualcosa, la sorella di Padraic, Siobhan (Kerry Condon) che comprende il fratello nonostante non condivida la sua filosofia di vita. E Dominic (Barry Keoghan) il ragazzino scapestrato del villaggio che rappresenta la fragilità e l’instabilità del crescere in un certo ambiente.
Il film dal lato tecnico gode di un ottima colona sonora, che delinea magistralmente i momenti comici e quelli drammatici risultando da subito memorabile. La fotografia con i toni che giocano molto sui colori morti e con questo grigio preponderante inacarna alla perfezione la tristezza di base che trasmette la pellicola.
Martin McDonagh con questa splendida regia dipinge un Irlanda particolare, mai vista, quasi fuori dal tempo che ci fa riflettere sulla società contemporanea e sui valori importanti al fine di godersi la propria vita.