Dal 19 ottobre arriva in prima visione assoluta su FOX (116, Sky) la nuova stagione di American crime story che dopo il successo dei primi due capitoli ( focalizzati rispettivamente sul caso O.J. Simpson e sul delitto Versace), torna a raccontare una vicenda che ha avuto un forte impatto mediatico sugli Stati Uniti ma non solo. Mi sto riferendo allo scandalo che coinvolse il Presidente Clinton e la giovane Lewinsky sul finire degli anni ’90.
American crime story: Impeachment
La serie (composta da 10 episodi della durata di circa 60 minuti ciascuno) si concentra sui tre personaggi chiave, in quello che è passato alla storia come Sexgate, e che ha portato l’ex Presidente Clinton all’impeachment. Monica Lewinsky (Beanie Feldstein), la giovane californiana che viene assunta come stagista alla Casa Bianca. Linda Tripp (Sarah Paulson), ex impiegata della Casa Bianca trasferita poi al Pentagono. Paula Jones (Annaleigh Ashford), la donna che ha citato in causa Clinton ( nella serie interpretato da Clive Owen) quando questo era governatore dell’Arkansas.
Come si è arrivati ad uno dei più grandi scandali della storia moderna Americana? Cosa c’era realmente dietro?
Il trailer ufficiale della serie
Ho avuto la possibilità di vedere in anteprima il primo episodio di American crime story e anche se forse è troppo poco per dare un giudizio, devo dire che la serie si presenta bene. Ho innanzitutto trovato molto interessante il fatto che la stessa Monica Lewinsky si sia unita alla crew di Ryan Murphy (9-1-1) in qualità di co-produttrice aiutando, tra le altre cose, l’attrice Feldstein a costruire il suo personaggio. Ovviamente rivivere quel periodo non è stato facile e infatti durante tutto il processo è stata seguita da un terapista di fiducia.
La prima impressione è stata quella di vedere un prodotto costruito in maniera “semplice”, senza troppi fronzoli che possano distrarci dal tema principale. La fotografia con toni freddi ci fa percepire ancora di più questo aspetto e a tratti sembra di trovarci quasi in un documentario o una ricostruzione, ne ho apprezzato quindi il piglio molto schietto e diretto. Alle due stagioni precedenti era stata mossa la critica di avere troppi sbalzi temporali, anche qui sono presenti ma in maniera molto limitata, non confondono gli avvenimenti e la storia si riesce a seguire in maniera fluida.
Sulla scia del ME TOO
Il tema principale su cui ruota la serie è quello dell’abuso, non solo sessuale. Raccontare la vicenda dal punto di vista delle donne coinvolte in prima persona può dare una visione più accurata e inedita dello scandalo, che poi è stato usato in altri stati anche come argomento di satira.
Prima di concludere, non posso non fare una menzione speciale all’interpretazione della Paulson, gli altri non sono da meno sia chiaro, ma la trasformazione fisica è incredibile ( a stento si riconosce). Il suo personaggio è stato caratterizzato in maniera così profonda, dalla solitudine alle delusioni sul lavoro passando attraverso il “problema del peso” che si porta dietro da sempre, la porteranno fare delle scelte che probabilmente neanche lei pensava avrebbe mai fatto.
Le premesse ci sono, ora non ci resta che aspettare e vedere lo show per intero sperando che non deluda le aspettative!
Buona visione!