The Midnight Sky, il nuovo film diretto da George Clooney, di cui è anche protagonista insieme a David Oyelowo, Kyle Chandler, Demián Bichir e Tiffany Boone. Sarà su Netflix dal 23 dicembre 2020. Il film è ispirato al libro di Lily Brooks-Dalton “La distanza tra le stelle“, edito da Editrice Nord.
The Midnight Sky – Ho solo indicato una via. La via verso un mondo incredibile.
Terra, anno 2049, tre settimane dopo l’accaduto. Una base nell’Artide, popolazione attuale uno:
Augustine (George Clooney), scienziato, lupo solitario.
Terra, anno 2049, tre settimane dopo l’accaduto. Una navicella che vaga nello spazio, popolazione attuale: cinque, varie mansioni.
Una misteriosa catastrofe globale ha colpito la terra. Non si sopravvive, ci sono pochi rifugi temporanei sottoterra, ma funzionano per poco. Augustine lo sa, gli astronauti no. Così Augustine cerca un modo per comunicare con loro, per avvisarli, per cercare di salvare gli ultimi rappresentanti della razza umana. Impedire a Sully e agli altri di tornare su una terra ormai inospitale, farli tornare sul nuovo pianeta appena visitato, dove è possibile vivere. Due missioni che si affiancano e si intersecano, tenendoci col fiato sospeso, in questo adattamento del libro, diretto da Clooney.
Il trailer del film
Quella è la stella polare, se uno si perde, lo aiuta a ritrovare la via
Due mondi così distanzi, eppure così vicini. Panorami mozzafiato in mezzo ai ghiacci e in mezzo alle stelle, Parallelismi tra i due mondi, salti tra una realtà e l’altra, eseguiti in modo che non infastidiscono, ma anzi, aiutano a tessere le file del film.
Cosa accomuna questi due mondi? La solitudine dei microcosmi isolati. Loro guardano noi e non ci vedono, noi guardiamo loro e non li vediamo. Tutti vediamo solo le stelle. Un film The Midnight Sky, che appassiona, un film che ti lascia sospeso, come in assenza di gravità. Un Clooney bravissimo, che ci rende partecipi in prima persona di tutto quello che accade, sentiamo freddo insieme a lui, alziamo gli occhi e vediamo le stesse stelle che vede lui. Un film introspettivo e intimo, sulla vita di uno scienziato che decide di rimanere fino all’ultimo a fare quello che sa fare meglio. Una corsa contro il tempo, tra i ghiacci, una lenta, lentissima camminata nello spazio. Lo stesso tempo, due modi di viverlo così diversi…
Da vedere fino alla fine, per arrivare ad un finale, dove tutto avrà un senso, ogni tassello andrà al suo posto. Un film anche per chi non ama i film sullo spazio, The Midnight Sky oltre che dello spazio, parla di sentimenti e scelte individuali e collettive. Ti prende per mano, e senza volerti spiegare nulla, senza spiegarti scientificamente i perchè e i percome, ti racconta la sua versione. Entri direttamente, non ci sono introduzioni soft, non c’è niente. Ti ritrovi nel ghiaccio, per poi finire nello spazio. Non importa il passato, non importa il futuro, importa solo il momento.
The Midnight Sky – La distanza tra le stelle, non solo un’unità di misura
La distanza tra le stelle è il libro di Lily Brooks-Dalton, edito da Editrice Nord, da cui tutto ha origine. Come in ogni film, rispetto al libro si è riadattato, si sono limate delle parti e aggiunte delle altre…
Ma una cosa si è trasportata dal libro direttamente al film, l’atmosfera.
Leggi le parole e vedi le lande ghiacciate, con le loro fredde immensità. Vedi lo spazio nel film, ma lo vivi nelle frasi del libro. Si divora, si legge in fretta, per sapere cosa succede, come andrà avanti la storia. Una storia catastrofica raccontato non con rassegnazione, ma con spirito. La scelta di Augustine, rimanere da solo, in mezzo ai ghiacci, dopotutto, è una scelta così sbagliata?
Nel libro leggiamo la vita di Augustine, capiamo il suo spirito, fin nel profondo. E, quando finisci di leggerlo, ti rimane un senso di solitudine e smarrimento, che ti porta ad alzare gli occhi, per cercare proprio quelle stelle che Sully ed Augustine amavano così nel profondo.