Silence è il nuovo film del regista premio Oscar Martin Scorsese, tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore giapponese Shusaku Endo, e ambientato nel XVII secolo nell’epoca in cui i cristiani andarono a portare la parola del signore nell’antico regno del Giappone, dove predominava il buddismo ed i cristiani dovevano nascondersi perché erano perseguitati.
Silence
Due padri missionari portoghesi, padre Sebastian Rodrigues (Andrew Garfield, diventato famoso per The Amazing Spiderman di Mark Webb) e padre Francisco Guarupe (Adam Driver, visto recentemente nel film Paterson di Jim Jarmush), partono per andare alla ricerca del loro padre spirituale, padre Cristofao Ferreira (Liam Neeson), che si era convertito in buddista, rinnegando la fede cristiana.
Questa missione in una terra totalmente sconosciuta avrà un percorso molto doloroso che metterà a dura prova il protagonista. Padre Sebastian (Andrew Gardfield) ha una fede sconfinata verso Dio, quasi paragonabile a quella di Gesù. Ma sarà proprio il suo credo a vacillare nel momento in cui gli sarà chiesto di scegliere tra Dio e l’amore verso gli uomini che solo lui poteva liberare dalle torture e dalla morte. Il silenzio è quello nascosto dentro, quello non verbale, molto più presente di tante parole. Questo confronto tra due religioni molto diverse, diventa interessante solo dopo la metà del film, che si dilunga un po’ troppo nella prima parte, dove dominano solo morte e dolore.
Martin Scorsese ha impiegato moltissimo tempo prima di riuscire a girare il film. Aveva letto il romanzo di Endo molti anni prima, e l’aveva colpito perché lo scrittore è uno dei pochi giapponesi che scrive da un punto di vista cristiano. Da subito ebbe l’idea di farne un film. Iniziò a lavorare alla sceneggiatura alla fine degli anni 80, ma poi ha avuto vari problemi nel reperire i fondi per realizzarlo e gli ci sono voluti 15 anni. I costumi e la scenografia sono stati curati da Dante Ferretti, come sempre molto bravo ed attento alle ambientazioni storiche. Il film è stato girato a Taiwan, poiché farlo in Giappone sarebbe stato troppo costoso ed inoltre è risultato l’unica location possibile per ricreare quelle atmosfere nelle quali era simile anche il clima.
Se fosse stato meno lungo e si fosse soffermato di più sulla diversità di sguardo tra due culture differenti il film sarebbe decisamente stato migliore. All’inizio si perde un po’ in immagini cruente, come ormai il regista ci ha già ampiamente fatto vedere anche in Gangs of New York nel 2002, e forse questo troppo realismo rischia un po di essere quasi voyeuristico e può dare molto fastidio al pubblico.
Andrew Garfield non è stato la prima scelta del regista. Negli anni sono stati fatti innumerevoli casting, e lui alla fine è stato quello che ha colpito di più il regista e che era perfetto anche per la sua giovane età. Bravissimo l’attore Issey Ogata, nel ruolo dell’imperatore Hirohito, grandissimo attore di teatro, molto espressivo, soprattutto nei movimenti facciali e del corpo.
Silence uscirà nelle sale giovedì 12 gennaio 2017 con 01 Distribution.
Secondo me il personaggio interpretato da Issey Ogata non funziona per niente. E’ una macchietta del classico cattivo da cartone animato. Poi avrei preferito se il ruolo del protagonista fosse andato ad Adam Driver piuttosto che a Andrew Garfield che con il viso che si ritrova non ci dice per niente in quel personaggio.