Dai creatori di Kung Fu Panda, e Mostri contro Alieni, Mune il guardiano della luna racconta ai bambini l’importanza dell’armonia e il sottile filo che lega le nostre azioni.
Mune il guardiano della luna
di Sara Sonia Acquaviva @Percorsi Up Arte
Sono passati trecento anni da quando i guardiani del sole e della luna hanno preso il loro posto sui grandi templi mobili che regolano il giorno e la notte. Dopo tanto onorato lavoro è giunto il momento di passare il testimone a due giovani preparati e all’altezza del compito. I candidati sono finalmente pronti e la cerimonia di investitura sembra soltanto una semplice formalità, ma mentre il Sole conferma Sohone, giovane, impetuoso e unico candidato, la Luna stupisce tutti rivolgendosi a Mune, un piccolo e inesperto fauno della notte che suo malgrado è costretto ad accettare l’incarico.
Tra i danni provocati dall’inesperienza di Mune e le forze del male che non attendevano altro per impadronirsi del sole, sembra proprio che la fine del mondo sia vicina. Sarà soltanto grazie all’aiuto di una coraggiosa eroina fatta di cera, Glim, e l’intraprendenza di Sohone e Mune che l’equilibrio del mondo verrà ripristinato.
Tra Disney e Studio Ghibli
Scritto nel 2004 da Benoit Philippon Mune il guardiano della luna ha atteso ben 10 anni per venire alla luce dello schermo cinematografico. Grazie ad Anton Soumache, produttore della Onyx Films (Francia), e al regista di Kung Fu Panda e Azur e Asmar, Alexandre Heboyan, che hanno creduto nel progetto, questa originale e delicata favola dai rimandi orientali sarà finalmente visibile anche nei cinema italiani dal 5 febbraio 2015.
Sempre più forte sul mercato cinematografico internazionale, la Francia, negli ultimi anni, conquista il secondo posto per la produzione e la distribuzione fuori dai confini nazionali di film d’animazione per bambini. La spiegazione di questo formidabile risultato è facilmente intuibile vedendo prodotti come Mune il guardiano della luna.
Fin dalle prime immagini, infatti, notiamo personaggi a forte vocazione disneyana che si adattano con straordinaria naturalezza alla delicatezza del racconto mitologico e agli sfondi dai colori sgargianti a cui ci hanno abituato alcune produzioni orientali come lo Studio Ghibli.
Anche se a tratti la sceneggiatura si presenta debole per un pubblico abituato ad una animazione che generalmente mantiene ritmi sostenuti, nel complesso il prodotto riesce a suscitare l’interesse degli spettatori, soprattutto tra i più piccoli, grazie all’originalità del linguaggio e ai temi universalmente accettati e di facile comprensione come l’amicizia, l’invidia, il coraggio.
Tutta la costruzione della storia ruota intorno al furto del sole e alle prove che i nostri protagonisti dovranno affrontare prima di poter accedere al sottosuolo, luogo in cui Necros, un ex guardiano divenuto malvagio a causa dell’invidia e della corruzione, ha nascosto il sole. I tre protagonisti dovranno dunque crescere, cambiare e conoscere ogni aspetto della vita prima di esser pronti per poter affrontare lo scontro finale.
Ottimi ed originali spunti di riflessione per i più grandi sono dati da alcuni elementi che sembrano in secondo piano nello svolgimento della storia, ad esempio, il frettoloso passaggio di testimone dagli “anziani” ai giovani guardiani: coloro che dovrebbero aiutare, guidare e insegnare, più che saggi si rivelano superficiali, poco attenti a quello che accadrà dopo di loro, quasi come se non li riguardasse e quindi fossero autorizzati ad andarsene senza preoccuparsi del futuro.
Oppure il covo dei serpenti, in cui uno dei personaggi si trova impigliato diventando malvagio e dove possiamo trovare un messaggio ben chiaro dell’influenza che può avere l’invidia, il dubbio e la cattiveria degli altri su ognuno di noi.
Insomma, nel complesso Mune il guardiano della luna è un film d’animazione adatto a tutta la famiglia che unisce vari tipi di linguaggio permettendo a tutti di trovare spunti di riflessione senza appesantirne la leggerezza richiesta a questo tipo di prodotto cinematografico.