Alla ricerca della felicità, guida all’acquisto compulsivo

I passionari del cinema lo sanno, possedere il dvd del proprio film preferito, rintracciare la copia a doppio disco con inserti speciali introvabile, cercare il cofanetto dell’amata saga al prezzo migliore sono solo alcuni degli atti compulsivi che un cinefilo può mettere in atto più o meno inconsapevolmente nel corso della sua esistenza.

Acquisti compulsivi?

Io, come insano feticista del video, mi reco puntualmente sia negli store più accreditati allo smercio dell’agognato bene (Fnac, Mediaworld, ecc.) sia negli sparuti negozietti cittadini dove, nel fatidico cesto a lamelle, puoi trovare sepolta sotto un dito di polvere la versione originale di “Aurora” di Murnau. Qualche acquisto lo faccio on-line ma devo ammettere che la caccia al pezzo raro, la frenesia della ricerca e l’esaltazione per la conquista che si possono ottenere nei negozi tra gli scaffali pieni zeppi di dvd è una cosa che non ha eguali.

Vediamo i diversi tipi di approccio compulsivo:

L’approccio al megastore è molto semplice: puoi avere a portata di mano centinaia di titoli (le ultime uscite, le ristampe, le collezioni) ordinati in bella vista su lucidi scaffali sempre spolverati dagli inservienti tuttofare; in questo caso non bisogna fermarsi alle apparenze, l’oggetto che brami è sempre nascosto dietro, in fondo al mucchio. Un primo giro di ricognizione, fatto abbastanza in fretta, ti permette di aguzzare la vista su qualche film particolare; i tuoi occhi ruotano imperscrutabilmente a 360 gradi, con una sola occhiata riesci a catalogare le occasioni speciali, i nuovi arrivi, i classici e le serie tv. Come un terminator dotato di scanner ottico scarti ciò che già possiedi e ti soffermi sulla copertina di “Solaris” originale di Tarkovskij a 9 euro e 90, lo prendi, è tuo; poi ti volti e noti la ragazza di fianco con una copia di “El Topo “ di Jodorowsky in confezione De-luxe, deve essere tua, la cerchi affannosamente, ce ne sono ancora tre copie, ok anche questa è tua; ora però comincia la vera caccia.

Mani impavide e maestre iniziano a scorrere le custodie antitaccheggio con la velocità di un lampo, tic, tic, tic, le tue dita sono in un vortice e in 20 secondi hai già visionato la prima fila dello scaffale, niente, vai avanti, poi scorgi una copia di “Be kind rewind”, ok lo avevo ma masterizzato, lo prendo; tic, tic, tic, “La trilogia della vendetta” edizione con libro, ok, prendo anche questa, tic, tic, tic, poi ti fermi immobile e il cuore fa altrettanto, la Collector’s Editions di “Bad Boy Bubby”, la afferri prima che qualcuno possa vederla e la fai tua. Con le mani ancora immerse nel pvc scocca l’ora fatale ed il magazzino sta per chiudere, ti allontani dagli scaffali scrutando ancora qua e la, non si sa mai; il tempo però è scaduto e ti avvii verso casa dove ti aspetta l’apertura delle confezioni.

Il senso del possesso?

Il negozietto dietro l’angolo richiede tutt’altro approccio; intanto poche persone quindi minima concorrenza, qualche mamma che chiede il New Moon di turno per la figlia, un indomito quarantenne che noleggia l’ultimo Verdone, insomma il clima ideale per rovistare tra le tre o quattro ceste di ferro che potrebbero riservare sorprese eccitanti. Il primo giro è dedicato agli scaffali, qui i dvd sono messi di lato il che ti costringe a girare la testa di qualche grado per leggerne il titolo; nessuna custodia antifurto, quindi puoi osservare bene le varie note di copertina; tra pellicole nerd vacanziere e poco sofisticati crime movies puoi, se hai fortuna, trovare un “Tesis” di Amenabar a poco prezzo o completare la serie di Johnny To.

Ma è tra le ceste che arriva il bello; il fondo è quello che più ti interessa e per arrivarci devi capovolgere le decine di copie tutti uguali di “Die Hard”, “Attila flagello di dio”, “Basic Intinct”; giri, capovolgi, rimescoli fino a notare nell’angoletto destro una faccia che ti sembra di conoscere da sempre, si è lui, William Holden; come un forsennato tenti di arrivare sotto raschiando e con il pollice e il medio afferri la custodia di “Il mucchio selvaggio”. Da esperto conoscitore di bufale, apri la custodia per assicurarti che ci sia il dischetto giusto (in queste ceste il rischio di trovare un film diverso da quello dichiarato è alto); si è lui è proprio, il buon vecchio Holden. Sei felice ed ormai puoi pagare soddisfatto il dovuto al gestore che neanche ricordava di avere tale film.

E’ inutile, a noi feticisti basta poco per farci contenti, ma non di lunedì, giorno di chiusura dei negozi.



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