Secondo interessante appuntamento con le nostre cinenews: pronti per la lettura?
Grossi nomi sugli schermi del Bif&st 2013!
“A Late Quartet” di Yaron Zilberman con Philip Seymour Hoffman e Christopher Walken, “Stand Up Guys” di Fisher Stevens con Al Pacino e ancora Christopher Walken, “Stoker” di Chan-wook Park con Nicole Kidman e Matthew Goode, “Mi rifaccio vivo” di Sergio Rubini con Neri Marcoré, Margherita Buy, Emilio Solfrizzi e Pasquale Petrolio (in arte Lillo): queste le prime anteprime internazionali confermate per il Bif&st 2013 (16-23 marzo). Grande evidenza viene data al film “Hanna Arendt” di Margarethe von Trotta, da poco uscito in Germania con ampio successo di critica e di pubblico. Il film sarà in concorso al Teatro Petruzzelli in anteprima italiana il prossimo 20 marzo alla quarta edizione del Festival (16-23 marzo), presieduto da Ettore Scola e diretto da Felice Laudadio.Infine, spazio alla migliore produzione italiana di cinema con le sezioni dedicate ai film di lungometraggio, valutati da una giuria presieduta dal critico francese Michel Ciment, alle opere prime e seconde sottoposte al vaglio della giuria composta da Jean Gili, Gianni Canova e Curzio Maltese, ai cortometraggi con presidente di giuria Daniele Vicari, e ai documentari la cui giuria sarà presieduta dal regista e produttore Gianluca Arcopinto.
Un Tarantino privato su “Max” tra CV falsificati, passioni segrete e il pallino di Dario Argento
«A 19 anni lavoravo in un videostore di Manhattan Beach a Los Angeles e la sera mi facevo 40 km in autobus pur di andare a scuola di recitazione […] Nel mio curriculum mi sono inventato ruoli in King Lear di Godard (tanto a Hollywood nessuno lo conosceva) e Zombie di Romero perché assomigliavo a uno dei motociclisti».
Quentin Tarantino, regista del momento con il popolarissimo Django, si racconta a MAX, da giovedì 7 febbraio in edicola, su iPad e online.
Mio papà e il mio patrigno: «Al mio patrigno devo il gusto per l’oziare davanti alla tv. Farsi di birra alle 11 del mattino mentre guardi Hitchcock non ha prezzo. Così mi sono innamorato del cinema! Il mio vero padre si chiama Anthony Tarantino, era attore, regista, pilota, schermidore, ballerino, cintura nera di karate, musicista… Capito perché mia madre ha divorziato da lui?! Non lo vedevamo mai».
Le donne: «Ho un debole per chi mi fa ridere e per chi conosce tante lingue. Per Mira Sorvino e Julie Dreyfus è stato amore a prima vista!».
L’erotismo: «Vedere una donna fumare è un godimento: i gesti, la bocca, la posizione e la direzione del fumo… Molto sensuale. Tutti poi sanno che adoro i piedi: la pianta e le dita (soprattutto i mignoli) mi fanno impazzire. Vado pazzo per quelli di Mira Sorvino».
Gli amori cinematografici: «Goldie Hawn è stata la vittima della mia prima cotta. Pensando ai miei film, dico Uma Thurman, Rosario Dawson, Bridget Fonda e Diane Kruger». Il collezionista: «Ho 40mila dvd e 5mila dischi. In gran parte colonne sonore, che raccolgo da quando ero bambino. Sono catalogati dalla A alla Z e in categorie, come Spaghetti Western, Polizieschi, Blaxploitation, film epici, musica anni Sessanta e Settanta. Raccolgo anche scatole di cereali dai Fifties ai Seventies, da bambino non mangiavo altro». Cartoni & Fumetti: «Il più odiato è Scooby Doo. Il mio preferito H.R. Pufnstuf […] Ho fumetti rarissimi, quelli migliori sono di Shang-Chi e Master of Kung-Fu, oppure del mio idolo, Luke Cage, il primo super-hero di colore!».
I film del cuore: «Fight Club, Shaun of the Dead, Team America, Unbreakable, Boogie Nights e Dogville [ …] Tra gli italiani, Profondo Rosso di Dario Argento e Paura nella città dei morti viventi di Lucio Fulci».
Rinunce: «Ho rifiutato di dirigere Speed e Men In Black. Per fortuna ho trovato lo stesso soldi e distribuzione per fare Pulp Fiction».
I miti: «Robert Mitchum e Steve McQueen, “The Man” per eccellenza; Hitchcock per l’intelligenza, Gregory Peck per quanto era sofisticato. Tra i contemporanei, Tim Roth, Travolta, Sam Jackson, Brad Pitt. Uma Thurman è la mia musa. Lamberto Bava, Sergio Leone, Rohmer, Richard Linklater, Paul Thomas Anderson e Howard Hawks i miei registi preferiti».
Nabucco e Notre-Dame de Paris al cinema a Febbraio
Due grandi eventi, distribuiti da Microcinema, portano la magia dell’opera e del balletto dal Teatro alla Scala di Milano direttamente sul grande schermo di numerosi cinema italiani.Il 13 febbraio si potrà assistere al Nabucco di Giuseppe Verdi diretto da Nicola Luisotti con la regia di Daniele Abbado e Leo Nucci nelle vesti del Re di Babilonia; il 14 febbraio, sempre dalla Scala e sempre in diretta, sarà invece il balletto Notre -Dame de Paris, con coreografia e libretto di Roland Petit, interpretato da Roberto Bolle, che farà sognare tutti gli innamorati nel giorno di San Valentino.Dopo il successo della diretta sul grande schermo per la Prima della Stagione 2012/13 del Teatro alla Scala, Microcinema conferma così l’ambizioso progetto che porta la grande Opera e il Balletto nei cinema, contribuendo alla diffusione di un patrimonio della tradizione europea e italiana e facendo entrare nei loggioni e nei palchi dei teatri d’Europa anche spettatori che vivono molto distanti dai grandi centri.Mercoledì 13 febbraio alle ore 20.00 in 50 sale cinematografiche di tutta Italia, il Nabucco di Giuseppe Verdi con la direzione di Nicola Luisotti, e la regia di Daniele Abbado, nell’anno del bicentenario della nascita del nostro sommo compositore (1813-1901). Dal libretto di soggetto biblico di Temistocle Solera, l’opera di “Và pensiero”, che narra le vicende degli ebrei durante la cattività sotto il regno dell’imperatore Nabuccodonosor, debuttò proprio al Teatro alla Scala il 9 marzo 1842. Verdi, non ancora trentenne, riscosse un successo internazionale che andava dall’Europa all’America, tanto da fargli dichiarare che con Nabucco “ebbe principio” la sua carriera artistica. Sul grande schermo si potrà assistere alla trasmissione in alta definizione satellitare dell’opera più risorgimentale di Verdi con Leo Nucci, Aleksandr Antonenko e Liudmyla Monastyrska.Giovedì 14 febbraio alle 20.00, per il giorno degli innamorati, sarà sul grande schermo, in 100 sale cinematografiche di tutta Italia, Notre-Dame de Paris, ispirato al romanzo di Victor Hugo, che narra la storia di Quasimodo, il campanaro gobbo della cattedrale di Notre-Dame e del suo amore impossibile e tragico per la bella Esmeralda. Interpretato dall’étoile del Teatro alla Scala, Roberto Bolle insieme a Natalia Osipova, prima ballerina al Teatro Mikhailovskij e all’American Ballet Theatre, e ai primi ballerini Mick Zeni (Frollo) e Eris Nezha (Phoebus), il balletto è firmato per la coreografia e il libretto da Roland Petit. La musica è di Maurice Jarre, le scene di René Allio, i costumi di Yves Saint-Laurent. Notre-Dame de Paris torna alla Scala dopo oltre dieci anni e celebra, ancora una volta, la grandezza di Roland Petit, la sua vena artistica, la capacità emotiva nel far emergere i nuclei essenziali della vicenda.Microcinema, che opera dal 2007, con un catalogo di film, opere liriche, balletti e concerti in alta definizione, oltre 26.800 proiezioni digitali all’attivo, 40.000 ore di trasmissione satellitare e un network di portata nazionale, è ormai una realtà consolidata con milioni di spettatori affezionati.L’elenco completo delle sale sarà disponibile da venerdì 8 febbraio su questo sito.
CLICIAK: Quegli scatti Œ rubati dietro le quinte del cinema italiano
Il Centro Cinema Città di Cesena presenta la 16ª edizione di CLICIAK, concorso nazionale per fotografi di scena che nell’arco di 15 anni ha portato alla ribalta il nome di eccellenti fotografi – tra i più ricorrenti Philippe Antonello, Angelo Raffaele Turetta, Marina Alessi, Gianni Fiorito, Stefano C. Montesi, Umberto Montiroli, Chico De Luigi, Francesca Martino, Gianfranco Salis – che hanno saputo rinnovare un’importante tradizione figurativa del cinema italiano. Insieme a loro, giovani fotografi emergenti, che ogni anno trovano in CliCiak un’importante vetrina per fare conoscere e apprezzare il loro lavoro in tutta Italia e anche all’estero. La fase conclusiva del concorso coinciderà con la mostra delle foto che vinceranno questa 16ª edizione e dei migliori scatti pervenuti al Centro Cinema, che sarà allestita a Cesena dal 23 marzo al 21 aprile. In parallelo sarà allestita una mostra retrospettiva dedicata al fotografo di scena Vittorio Mazza (Taranto, 1916), che ha lavorato, fra gli altri, con Pietrangeli, Antonioni, Gassman e Monicelli.Parallelamente a CliCiak, dal 20 al 22 marzo al Centro Cinema Città di Cesena si terrà la 9ª edizione del Backstage Film Festival, rassegna dedicata ai retroscena del fare cinema in Italia, sviluppatosi nel corso degli anni e che raccoglie i migliori backstage sui film della passata stagione. La sezione del concorso prevede due premi: quello assegnato dal pubblico e quello della giuria (formata quest’anno da Maurizio Zaccaro, regista, da Laura Vassallo del P.A.N. di Napoli e da Sandrine Garcia del Festival di Villerupt). Accanto ai backstage del concorso verranno proposti altri materiali sul cinema, passati nei vari festival, come Carlo! Di Gianfranco Giagni e Fabio Ferzetti, dedicato a Carlo Verdone.
I Modà nella colonna sonora di Bianca come il latte, rossa come il sangue
I Modà sul palco dell’Ariston con due nuovi brani. Il primo, Se si potesse non morire, sarà anche la lead song della colonna sonora del film di Giacomo Campiotti Bianca come il latte, rossa come il sangue nelle sale dal 4 aprile per 01 Distribution. Tratto dall’omonimo bestseller di Alessandro D’Avenia, il film è interpretato da Filippo Scicchitano, Aurora Ruffino, Luca Argentero e Gaia Weiss.Scicchitano è Leo, 16 anni, gioca a calcetto, ascolta musica a tutto volume, a scuola è tutt’altro che uno studente modello. Innamorato pazzo di Beatrice non ha però il coraggio di rivelarglielo. Quando riesce ad avvicinarsi alla ragazza, scopre che lei sta vivendo un grande dolore. E per questo Leo si troverà a crescere e fare delle scelte, appoggiato inaspettatamente da persone sulle quali non avrebbe mai sperato…Bianca come il latte, rossa come il sangue è prodotto da Lux Vide con Rai Cinema. Sottolineano i produttori Matilde e Luca Bernabei: “Abbiamo scelto il bestseller di Alessandro D’Avenia, un successo enorme non solo fra i teenager. Questa è la storia di un grande amore nato sui banchi di scuola e di un sogno che per realizzarsi dovrà superare un dolore che pare insormontabile”.
Anteprima di “Taglionetto” al cinema Andromeda di Brindisi
L’horror thrillerato macchiato di psicologico “Taglionetto” diretto dal regista pugliese Federico Rizzo, sarà presentato in anteprima nazionale oggi venerdì 8 al cinema Andromeda di Brindisi (spettacoli alle 18.30, alle 20.30 e alle 22.30). Alle tre proiezioni saranno presenti il regista Federico Rizzo, la protagonista Dorotea Mercuri e alcuni attori pugliesi: Antonio Barbero, Mimmo Russi, Sara Nicole Pigna, Massimo Galantucci e Fausto Morciano. A partire da giovedì 14, invece, la pellicola sarà distribuita dalla Reclame Distribution in diverse sale italiane.“Taglionetto”, girato nell’ottobre del 2010 tra Brindisi, Torchiarolo e altre zone della provincia salentina, è prodotto dalla Margherita Film a low-budget e sostenuto dall’Apulia Film Commission. Thriller psicologico dai risvolti profondi e inaspettati, il film è interpretato da Nino Frassica, Dorotea Mercuri, attrice e modella famosa in Grecia, nonché avviata ormai anche nel mondo della recitazione, Giulio Forges Davanzati, giovane attore di teatro che vanta un ricca esperienza in campo cinematografico e televisivo. La fotografia è del pugliese Federico Annichiarico, autore di numerosi progetti cinematografici, e i costumi di Fiorenza Cipollone, esperta costumista teatrale, cinematografica e televisiva.La vicenda è ambientata in un tranquillo paesino del Sud Italia, dove il giovane Giovanni Zanardo (Giulio Forges Davanzati) massacra la madre e la sorella in un raptus di follia omicida e, in stato di shock, va a costituirsi. Il suo caso viene affidato alla psichiatra Anna Benanzio (Dorotea Mercuri), una donna che vive la sua professione come una missione perché vittima in passato di un terribile trauma: essere stata testimone dell’omicidio del fratello gemello. Tra i due si instaura un legame particolare.