Looper: l’altra metà di te è Bruce Willis

Presentato in anteprima al Toronto Film Festival e più di recente al Lucca Comics, arriva anche in Italia uno dei film preferiti di Quentin Tarantino riguardante il 2012. Per la regia di Rian Johnson, ecco lo sci-fi dai tratteggi filosofici più atteso da mesi: arriva in sala Looper.

Trama

Anno 2044. Joe (Joseph Gordon-Levitt; Il cavaliere oscuro – il ritorno, Lincoln) è un “looper”, un killer che lavora per una organizzazione di criminalità organizzata, uccidendo per commissione persone mandate indietro nel tempo da un prossimo futuro, il 2074, in cui il viaggio nel tempo è già stato inventato.

Questo è un modo facile per sbarazzarsi dei corpi nel futuro senza lasciare alcuna traccia. E Joe porta avanti con determinazione il suo lavoro, finché il suo prossimo bersaglio… non è sé stesso (Bruce Willis; I mercenari 2, Die Hard – Un buongiorno per morire).

Trailer:

Il cerchio dei Looper

Il lavoro dei Looper è uccidere gente mandata da un futuro prossimo (appena trent’anni dopo gli eventi narrati) e far sparire il loro corpo. Una volta raggiunta una vetta minima di lavori eseguiti, sarà il loro sé stesso dal futuro a venirgli mandato per essere ucciso per chiudere il cerchio dei loop. Fatto ciò, saranno ben ricompensati tanto da poter vivere nel lusso per i prossimi trent’anni e non dover più lavorare.

Grottesco è già l’incipit del film che viene esplicitamente mostrato sin dai primi momenti del nuovo film di Rian Johnson che, circa quattro anni dopo The Blothers Bloom, torna sul grande schermo scrivendo e dirigendo questo film di fantascienza che, partendo dalle idee alla base di pellicole come Ritorno al Futuro, Terminator, Blade Runner, decide di creare domande, dubbi, mettere il pubblico davanti a fascinose ideologie filosofiche usando il viaggio nel tempo come mezzo per arrivare a questo suo fine.

Cosa faresti se… ?

Cosa faresti se… ti ritrovassi davanti agli occhi te stesso più vecchio? Cosa faresti se avessi davanti il male, l’Hitler, lo Stalin del futuro e provassi per lui odio e compassione contemporaneamente? Lo uccideresti? Proveresti a cambiarlo? Cosa faresti se il tuo alter ego del futuro ti dice cosa farai fra trent’anni? Seguiresti quella strada o sceglieresti con il tuo cuore?

Questi ed altri sono i quesiti che furbamente Rian Johnson mette sul piatto di uno degli sci-fi più attesi dell’anno, già ben accolto in patria. Il libero arbitrio è il cuore che muove ogni cosa in questa pellicola che sa presentare la sua ideologia ed il suo pensiero, senza dimenticare l’azione e con una regia che sa sperimentare e giocare tra i generi.

La doppia faccia della medaglia

Il protagonista della storia è Joe. Ma di attori che lo interpretano c’è né sono ben due. Il primo, formatosi tra film d’autore e blockbuster commerciali, è Joseph Gordon-Levitt (tra 50/50 e l’ultimo Cavaliere Oscuro, è ora in sala anche con il politico Lincoln di Spielberg), per l’occasione “ritoccato” per somigliare maggiormente, fisicamente e caratterialmente, al suo alter ego del futuro.

Il secondo, appunto, direttamente dal 2074 è Bruce Willis (dopo I Mercenari 2, a San Valentino in sala con il suo quinto Die Hard – Un buon giorno per morire), costruito come un uomo vissuto, dai forti ideali, che cerca di ragionare con la mente senza dimenticare il cuore e finisce per prendere decisioni ben diverse dalla sua metà giovane del 2044.

E non dimentichiamo l’importante ruolo di Emily Blunt (I guardiani del destino, I pescatori di sogni), madre forte di un bambino davvero ambiguo e pieno di ombre.

Looper è un film affascinante per i temi che propone e che sa raccontare una storia, tra domande e dubbi e tanta azione, con un buon uso degli effetti visivi (non sproporzionato, per fortuna) ed un regista che sapeva quello che voleva e questo lo ha portato davvero ad un ottimo risultato. Da vedere.

Alcune clip estratte dal film:

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