Dopo l’inaspettato e meritato successo di Nessuno mi può giudicare (2011), torna alla regia Massimiliano Bruno con la sua opera seconda, un cast stellare e comicità che non risparmia nessuno, dai politici alla famiglia, dal lavoro alla nostra società: da domani in tutti i cinema arriva Viva l’Italia.
Trama
Il film racconta di un politico corrotto, Michele Spagnolo (Michele Placido; Vallanzasca, Manuale d’amore 3) che, al seguito di una notte passata con una soubrette “promettente” viene preso da un malore che lo indurrà a dire unicamente la verità su tutto e a tutti.
Coinvolti in ciò soprattutto i tre figli: Riccardo (Raul Bova; Nessuno mi può giudicare, Immaturi – Il viaggio), medico integerrimo e lontano dal padre; Susanna (Ambra Angiolini; Anche se è amore non si vede, Immaturi – Il viaggio), attricetta di fiction senza alcun vero talento; Valerio (Alessandro Gassman; La donna della mia vita, Ex – Amici come prima!), un buono a nulla che ha fatto carriera solo grazie al padre.
Trailer del film:
Da qui iniziano le vicende dei protagonisti, ricca di colpi di scena e senza risparmiare nessuno dei personaggi in questo nostro Bel Paese.
Cast ricco
Se alcuni membri del cast del precedente fortunato film, Nessuno mi può giudicare, tornano a recitare anche qui come Raul Bova, Rocco Papaleo (È nata una star?, Che bella giornata) o Edoardo Leo (Ci vediamo a casa, Nessuno mi può giudicare), il cast artistico si arricchisce molto più che in precedenza di nuove star.
Oltre Ambra Angiolini, Alessandro Gassman e Michele Placido, troviamo anche Maurizio Mattioli (Operazione vacanze, Buona giornata), Sarah Felberbaum (Maschi contro femmine, Ti presento un amico) e persino Isa Barzizza (7 km da Gerusalemme, Una sconfinata giovinezza).
Un cast ricco che mantiene un ritmo saldo in questa commedia dal sapore amaro. Naturalmente tutto ciò grazie ad un supporto alla base apparentemente inossidabile: la sceneggiatura.
Massimiliano Bruno
Al suo secondo film dietro la macchina da presa, Massimiliano Bruno si conferma un regista che sa dirigere e scrivere delle commedie che non gettano la risata sulla volgarità quanto sui pregi (pochi) e vizi (molti) della nostra Italia.
Un’Italia che però è ricca di speranza per il futuro e che combatte e lotta nel presente per provare a non ripetere più gli errori del passato. Qui, ancor più che nel film precedente, porta avanti un cast che brilla di stelle capaci di entrare nei vari ruoli e in cui spiccano, oltre al capofamiglia Michele Placido (una delle sue migliori interpretazioni in una commedia), i tre figli interpretati da Bova, Angiolini e Gassman. Tre caratteri diversi che si compenetrano perfettamente l’un l’altro.
Intervista a Massimiliano Bruno e Rocco Papaleo:
La sceneggiatura è stata scritta a quattro mani da Bruno e Edoardo Falcone.
Antipasto e Primo
Alla conferenza stampa, il regista ha sottolineato come in realtà Viva l’Italia avesse dovuto essere il suo primo film ma che, per vari motivi, non lo è stato. Ecco allora che per il pubblico è ben accetto un antipasto come Nessuno mi può giudicare e un primo piatto come questo: una pellicola d’orrore sul nostro paese che lascia però sempre una speranza e la capacità di poter migliorare in noi stessi.
Perché, dopotutto, è solo dentro noi che possiamo trovare tutte le risposte per un futuro migliore per noi e chi ci sta attorno. Dice Bruno:
“Penso che la commedia in quanto espressione artistica sia di per sé già un’espressione politica, forse l’abbiamo dimenticato per colpa delle commediole uscite negli ultimi vent’anni nei nostri cinema in cui l’unico pensiero politico consentito era il non pensare alla politica. Ne La grande guerra ridevi per tutto il tempo ma alla fine piangevi come ne Il Sorpasso.”
Anticipazioni:
Grande comicità, quindi, ma anche spazio alla riflessione e ad una seriosità che avanza soprattutto nella seconda parte del film. Una pellicola che merita assolutamente la visione se si vuol ridere di gusto e con intelligenza con bravi interpreti ed una buona sceneggiatura alla base. E per avere la conferma di un regista che, si spera, non scelga strade più semplicistiche e già viste come molti (troppi) suoi colleghi in passato.