Di certo Shame farà discutere e parlare di se; noi lo abbiamo trovato vibrante, scioccante, un vero viaggio nella natura umana e delle sue ansie, il modo in cui si affronta la vita e le esperienze che la segnano per sempre, McQueen fotografa tutto con un occhio acuto e profondo e lo stato di grazia di Fassbender è il suggello a tutto questo.
Shame: Questa la recensione del Film
di Daniele Meloni
Brandon (Michael Fassbender) è un trentenne di successo che vive in un lussuoso appartamento di New York.
Per evadere dalla monotonia della vita d’ufficio seduce le donne, dividendosi tra una serie di storie senza futuro e incontri di una notte.
Il suo ritmo metodico e relativamente ordinato della vita di Brandon, però, entra in crisi con l’arrivo imprevisto di sua sorella Sissy (Carey Mulligan), ragazza ribelle e problematica.
La sua presenza dirompente spingerà Brandon a inoltrarsi nelle pieghe più oscure della città e della sua stessa anima.
Dopo “Hunger” film del 2008 e suo esordio nei lungometraggi torna di nuovo Steve McQueen, video-artista e fotografo, anche questa volta accompagnato dalla recitazione di Michael Fassbender.
Partiamo subito col mettere in chiaro una cosa:
Shame è un lavoro coraggioso e per questo va dato grande rispetto ad un lavoro poco usuale da vedere sul grande schermo.
Il trailer del film
Mc Queen parte dal corpo come rappresentazione di un mondo attuale legato alla superficialità e poco incline ad aprirsi ai veri sentimenti e tutto questo è sublimato da Fassbender, già premiato come miglior attore a Venezia, splendente con il suo corpo statuario e con il suo fare allo stesso tempo sfacciato e disperato.
Brandon ha tutto nella vita e anche questo ci riporta alla contemporaneità e sfoga con i suoi impulsi sessuali questa strana frustrazione che sminuisce la sua figura molto più di quello che fà verso le donne che via via incontra.
In tutto questo quadro appare la variabile Sissy, interpretata da un altra grande e lanciatissima attrice Carey Mulligan, perfetta nei panni di questa ragazza ancor più disperata del fratello che porta lo stesso Brandon a confrontarsi con i propri fantasmi.
Brandon rifiuta qualsiasi tipo di affetto, ancor di più quello di Sissy, e non riesce ad essere se stesso con l’unica collega di lavoro che gli mostra un interesse sincero.
Da queste situazioni Brandon si sente oppresso ed è li che esce e si perde nella città trascinandosi nei posti più bui della perversione umana e della sua psicologia; la notte di New York lascerà cicatrici indelebili nel protagonista e sicuramente anche negli spettatori visto che McQueen riesce con la potenza delle immagini a dare tutto il significato del suo lavoro racchiuso in quegli inquietanti minuti che riportano alla memoria la notte vagabonda del protagonista di “Eyes wide shut” di Stanley Kubrick.
La recensione mi incuriosisce, ma non posso dire altrettanto del trailer.. All’intensitá della storia non viene dato molto risalto dal montaggio dello spot.. Peccato! Vi faro’ sapere che ne penso quando l’avrò visto..
Anna, grazie mille per il tuo feedback sul film. Io e i lettori di cinemio saremo molto interessati a conoscere il tuo punto di vista sul film.
Questo è uno spazio dove condividiamo la nostra passione per il cinema, senza peli sulla lingua per nessuno ;), e lasciando la libertà di parola senza filtrare nulla, a parte le offese senza senso.
Attendiamo il tuo parere, puoi commentare questa discussione quando avrai visto il film.
A presto