Cinemio incontra i registi emergenti: intervista ad Astutillo Smeriglia

Il regista di oggi si presenta con uno pseudonimo, Astutillo Smeriglia, e con un cortometraggio d’animazione davvero molto significativo. Lo abbiamo intervistato per capire con lui tutti i segreti del suo ‘Il pianeta perfetto‘.

Astutillo Smeriglia, come si fa chiamare anche sul suo blog, è laureato in Astronomia e ha lavorato prima un Osservatorio Astronomico (fino al 2001) e poi insegnato Fisica e Matematica (fino al 2007). Dal 2007 si occupa invece di animazione e montaggio. Al suo attivo ha quattro cortometraggi di animazione.

Il pianeta perfetto è il suo terzo cortometraggio con il quale ha partecipato a numerosi festival e avuto tanti riconoscimenti premi tra i quali citiamo il Nastro d’Argento come migliore cortometraggio di animazione 2010-2011, il primo premio a Bologna all’edizione 2011 di Visioni Italiane ed il premio come miglior corto d’animazione a Porto7 – International Short Film Festival of Porto (Oporto, Portogallo, 2010) e Magma Film Festival (Acireale, 2010).

Il pianeta perfetto

Della durata di 8 minuti, il cortometraggio racconta come sarebbe la vita in un pianeta perfetto dove c’è sempre bel tempo, i soldi crescono sugli alberi e nessuno compie reati. Finchè da un appartamento non escono note storpiate della tredicesima variazione Goldberg…

Cortometraggio d’animazione davvero ben fatto, Il pianeta perfetto colpisce per il sarcasmo con il quale confronta il nostro pianeta con questo in cui tutto procede senza intoppi. In quest’ultimo non c’è niente che non va è tutto fin troppo tranquillo, quasi a far rimpiangere il nostro mondo pieno di difetti. Ma il punto di vista cambia quando, per espiare il reato di aver suonato male una variazione, il colpevole viene spedito sulla Terra. Vivere qui è allora una punizione?

Uno screen-shot del progetto

Le domande al regista

Il pianeta perfetto vuole essere una parodia della società attuale ma anche di quella ipoteticamente ‘perfetta‘. Com’è avvenuta la genesi del corto?

Il pianeta perfetto è prima di tutto un cortometraggio autobiografico. Un giorno, mentre strimpellavo la tredicesima variazione Goldberg, mi sono detto “se fossimo su un pianeta perfetto mi metterebbero subito in prigione”. La musica di Bach è una delle poche cose belle di questo pianeta, suonarla male o storpiarla dovrebbe essere proibito per legge.

Da qui ho iniziato a immaginare come poteva essere un pianeta perfetto: un mondo senza inquinamento, senza bugiardi e soprattutto senza brutta musica.

Uno screen-shot del progetto

I cortometraggi, spesso autoprodotti, hanno il problema di dover fare affidamento su un budget ridotto. Tu hai avuto questo problema? ci sono state altre difficoltà durante e dopo la produzione?

Avendo fatto quasi tutto da solo, non ho avuto problemi di budget. L’unica spesa poteva essere quella per la voce narrante, ma l’attore che l’ha interpretata, Guglielmo Favilla, oltre che un bravissimo attore è anche, fortunata coincidenza, un mio amico e alla fine si è prestato in cambio solo di una bistecca e una bottiglia di Chianti.

Per il resto il corto è stato realizzato interamente da me in piena autarchia, dunque l’unica difficoltà è stata solo il tempo. ‘Solo’ per modo di dire, visto che ho impiegato quasi un anno per completarlo, in pratica circa quaranta secondi al mese.

Uno screen-shot del progetto

Ci sono aneddoti simpatici che vuoi raccontarci?

Forse potrebbe essere simpatico sapere che la musica di coda è una storpiatura della tredicesima variazione Goldberg.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Al momento nei miei progetti ci sono solo corti di animazione. Uno l’ho finito da poco, si chiama Training autogeno e racconta una squallida storia di ipocrisia e sottomissione, cioè la classica storia d’amore. Un altro è in fase di realizzazione e racconterà l’iniziazione di un ragazzo alla religione cattolica sotto la guida di un prete scettico.

L’inconveniente di questo corto è che durerà sui trenta minuti, il che, andando al mio ritmo, significa circa quattro anni di lavoro. Ma spero di avere sbagliato i conti.

Uno screen-shot del progetto

Oltre a fare cortometraggi di animazione gestisci anche un tuo blog personale con lo pseudonimo di Astutillo Smeriglia. Vuoi parlarcene?

Siccome non ho abbastanza vite per realizzare tutte le idee che mi vengono in mente, ho aperto un blog dove poterle pubblicare. All’inizio ci scrivevo solo le mie storielle: spunti per cortometraggi, pezzi di sceneggiatura, dialoghi sparsi, eccetera, poi però ci ho preso gusto e ho iniziato a scrivere di tutto.

Da un paio d’anni collabora con me Emanuele Simonelli, un illustratore che lavora negli Stati Uniti: io gli mando i post e lui mi risponde con dei disegni che mi stupiscono sempre. Visto che lui disegna molto meglio di me, il mio piano sarebbe quello di riuscire un giorno a schiavizzarlo e fargli disegnare i miei corti. Lui ancora non lo sa.

Il regista Astutillo Smeriglia

A questo punto, in attesa di vedere i futuri lavori di Astutillo Smeriglia, a me non resta che salutarlo invitando i lettori ad andare a vedere gli altri suoi simpatici cortometraggi.

One Response

  1. Antonella

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